Coltano, in Consiglio regionale il no alla base militare nel Parco: 3 mozioni approvate

In Aula la spinta al ripensamento e a soluzioni alternative da negoziare con Governo e autorità militari: il dibattito e le mozioni approvate


La struttura militare di Coltano non si deve fare, il Consiglio regionale della Toscana chiede un ripensamento e l’individuazione di soluzioni alternative da negoziare con il Governo e le autorità militari. L’Aula ha approvato tre mozioni: una del Partito democratico, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, una di Italia viva, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, approvate entrambe a maggioranza (a favore Partito democratico, Italia viva e Movimento 5 stelle; contrari Lega, Fratelli d’Italia; astenuta la consigliera Elisa Tozzi, gruppo misto-Toscana Domani); una presentata dal Movimento 5 stelle, prima firmataria la capogruppo Irene Galletti, approvata dal Movimento 5 stelle.

La mozione del Pd impegna la Giunta “a intraprendere ogni azione utile, anche di concerto con l’Ente parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il Comune di Pisa e gli altri enti locali interessati, al fine di avviare un confronto con il Governo, in particolare con il Ministero della Difesa, e con le autorità militari, teso a scongiurare un intervento fortemente impattante sotto il profilo ambientale in un luogo soggetto a tutela”. Il capogruppo Ceccarelli ha ricordato la “disponibilità attiva da parte della Toscana e di quei territori”, dove c’è la base di Camp Darby e a Coltano “esiste già un centro radar. Queste eventuali realizzazioni rappresentano un impatto significativo in un territorio soggetto a vincoli. L’inopportunità di questo intervento è già emersa, ci sembra opportuno che ci sia un impegno per cercare di scongiurare, o che possa essere realizzato nel rispetto delle presenze naturalistiche o con soluzioni di riduzioni o al di fuori del parco stesso”.

La mozione di Italia Viva, primo firmatario il capogruppo Stefano Scaramelli, impegna la Giunta regionale “ad attivarsi presso il Governo e in particolare presso il ministero della difesa al fine di scongiurare la realizzazione del progetto infrastrutturale nella zona del parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli dato il suo elevato impatto ambientale e paesaggistico”. A rendersi disponibili “a individuale un’altra localizzazione nel contesto regionale, recuperando strutture immobiliari o opifici dismessi da riconvertire o ristrutturare”. Scaramelli conferma “la nostra contrarietà alla realizzazione della base a Coltano” e ricorda che “sin dal primo momento ci siamo attivati sia a livello regionale che nazionale per far comprendere l’errore che veniva commesso. L’intervento è necessario e positivo, ma è sbagliata la localizzazione in un’area che è un elemento di pregio ambientale. Né ci sembra corretto che si utilizzino fondi del Pnrr”.

La mozione del Movimento 5 Stelle approvata all’unanimità impegna il presidente e la Giunta regionale “ad attivarsi immediatamente nei confronti del governo e del ministero della difesa per essere informato puntualmente sull'intero iter che ha portato all'individuazione dell'area per la costruzione della struttura come annunciato per mezzo stampa”. Di avviare subito “ogni azione utile nelle forme più opportune e celeri, di concerto con l'ente parco regionale e il Comune di Pisa, affinché si proceda a un immediato confronto con il governo, in particolare con il ministero della difesa e con le autorità militari, per la rinegoziazione della localizzazione dell'opera”. La capogruppo Irene Galletti ha sottolineato “l’importanza della difesa di un Parco regionale e di una zona cuscinetto da molti anni vocata all’agricoltura biologica” e ricordato la “contrarietà di massimo da parte di associazioni ambientaliste, associazioni di categoria, territorio, cittadini e istituzioni”.

A margine dell’ampio dibattito, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo dichiara che “il nostro impegno era quello di arrivare ad una posizione chiara e oggi il Consiglio ha messo un punto: abbiamo detto no ad ulteriori edificazioni dentro al Parco. Si può fare ma utilizzando altri immobili, anche della Regione. Sono contento del lavoro fatto oggi dall’Assemblea legislativa e di quanto fatto dal presidente della Regione Eugenio Giani in queste settimane. Troppo spesso si preferisce urlare le proprie posizioni – aggiunge il presidente –, dimenticando che c’è un lavoro sotterraneo, importante e silenzioso, a cui ho partecipato, che porta le risposte che attendono i cittadini. Questo è il modo giusto per fare politica. E questo è un bel passo avanti, il mio auspicio è che si possa continuare in questa direzione”.

“Non abbiamo pregiudizi di carattere ideologico”, avverte il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli, che trova “molto singolare questa sorta di discussione-ombra, mentre i reali attori della decisioni – la Regione, il sindaco di Pisa, i Carabinieri – ne stanno discutendo in una stanza a cinquanta metri da qui. Abbiamo mandato il presidente a quella discussione e nel contempo prepariamo una presa di posizione del Consiglio regionale che potrebbe contraddirlo: la vedo come una sorta di sfiducia”.

La consigliera della Lega, Elena Meini, esordisce “riconoscendo il valore del reggimento di Carabinieri e riconoscere il loro operato, non solo sul nostro territorio, ma in tutta la nazione. Si parla di 72 ettari di cemento, ma non è così. E i fondi sono per lo sviluppo di coesione sociale e non arrivano dal Pnrr. Le informazioni alla base di questa discussione sono confuse e neppure sappiamo come andrà la discussione in corso alla quale sta partecipando il presidente Giani in questo momento. Anche la nostra è una posizione dubbia, siamo per privilegiare la tutela ambientale e rispettare il Parco. Chiediamo allo stesso tempo che soluzioni alternative siano comunque nel Comune di Pisa, vicina all’aeroporto”.

“Questa discussione deve essere affrontata senza posizioni pregiudiziali, con pragmatismo, uscendo da opposti estremismi”, afferma il consigliere del Partito democratico, Andrea Pieroni. “Riteniamo legittime e comprensibili le esigenze di riorganizzazione che i reparti chiedono e auspicano, giusto lavorare per cercare la soluzione più funzionale ed efficace possibile, che ci sono sul territorio. La discussione che facciamo oggi in Consiglio sarà di supporto e sostegno al presidente della Regione nel proseguire il confronto al tavolo che si è appena costituito”.

Secondo il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) “si deve sgombrare il campo dalla retorica strumentale e faziosa usata in questi mesi: l’area è sì all’interno del perimetro del Parco, ma in un’area marginale. Né si tratta di una base militare da cui si parta per andare a far la guerra. Abbiamo però assistito un pessimo metodo per l’individuazione di quell’area. Noi riteniamo che possano esserci soluzioni alternative a quella specifica area. Questa discussione è un ulteriore errore di metodo”.

Il consigliere di Italia viva, Maurizio Sguanci intende “riconoscere massimo rispetto per lo sforzo che il corpo dei carabinieri fa quotidianamente al servizio dei cittadini. Ci sono porzioni di territorio che possono essere messi a funzione senza intaccare il Parco di San Rossore. Ci troviamo assolutamente in linea con tutte le mozioni presentate oggi”.

Oggi si è tenuta una protesta a Firenze alla caserma Baldissera per protestare contro la decisione della base.

Il sindaco di Pisa incontra i carabinieri: "Usare soluzioni meno impattanti"

Galletti (M5S): "La Regione deve rinegoziare una nuova posizione"

Approvata all’unanimità la mozione del Movimento 5 Stelle che chiede alla Giunta regionale di ricostruire l’iter autorizzativo che ha portato all’individuazione dell’area di Coltano, in prossimità della zona Parco di Migliarino San Rossore, per la costruzione della struttura ad uso militare. L’atto impegna inoltre la Regione Toscana a procedere ad un immediato confronto con il Governo, in particolare con il Ministero della Difesa e con le autorità militari, per la rinegoziazione della localizzazione dell’opera. A dare la notizia a margine dei lavori dell’Aula è Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

"Esprimiamo soddisfazione per questo impegno condiviso che chiede alla Regione di schierarsi in modo inequivocabile dalla parte del suo Parco, per proteggerlo da opere che consumerebbero ettari di nuovo suolo ad altissimo valore in un’area vocata alla tutela della biodiversità".

"Pur riconoscendo il ruolo e l’importanza delle funzioni dell'Arma - evidenzia Galletti - riteniamo che le strutture per sopperire alle necessità dei carabinieri del Gis, del Tuscania e del nucleo cinofili insieme al neo costituito reparto di tutela della biodiversità possano trovare spazio in aree militari già attive o immobili attualmente abbandonati o in disuso, e che sono molti in quella zona. Va ripensata nel suo complesso la distribuzione del personale militare rinnovando le strutture in cui sono ospitati, ma in una logica più condivisa e razionale" Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle in Regione Toscana.

Scaramelli (IV): "No alla base"

"Dare forza al nostro Presidente di Regione per scongiurare la realizzazione di una speculazione edilizia nel Parco di San Rossore. Come partito ci siamo attivati da subito non sulla necessità dell’intervento, che migliora le nostre forze di difesa, porta ammodernamento e rappresenta una opportunità per la nostra regione, ma sulla localizzazione scelta. Il valore ambientale e paesaggistico del parco regionale verrebbe meno, perché passare da 54 mila metri quadri della base militare dismessa ai 729 mila del progetto significherebbe costruire una nuova città all’interno di un parco verde”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale della Toscana, presentando la mozione approvata dall’Aula contro la localizzazione della nuova base militare nel parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli nel pisano. Per Scaramelli e Maurizio Sguanci il Consiglio regionale dovrebbe affrontare il tema della scelta della localizzazione, ma anche quello della redditività che interventi di questo tipo portano sul territorio, insieme a quello di opportunità che altre realtà territoriali toscane non hanno mai avuto.

“Quanti sono gli opifici industriali dismessi? Quante le aree regionali abbandonate che potrebbero essere scelte come luoghi di localizzazione?” Sono gli interrogativi sui quali Scaramelli ha richiamato l’attenzione del Consiglio regionale per aprire una discussione che coinvolga anche la Regione nella scelta della localizzazione. Se per Scaramelli non c’è nessuna pregiudiziale sulla nuova caserma dei Carabinieri “che serve e l’ammodernamento è importante anche in questo ambito”, diversa è la posizione sulla scelta di investire risorse del PNRR nella costruzione della nuova base militare.

“Le scelte sulla destinazione delle risorse del PNRR sono state prese – ha detto Scaramelli in Aula - in un contesto completamente diverso, c’era la pandemia. Oggi c’è la guerra alle porte d’Europa. Con il Governo Conte abbiamo assistito addirittura a una prima versione ufficiale del PNRR, con progetti non all’altezza dell’impegno europeo e, a seguire, le scadenze imminenti non hanno consentito una piena e completa revisione di quelle progettualità. Credo – ha concluso Scaramelli – che dovremmo riflettere e ragionare sulle scelte di sistema per la ripartenza, sulle strategie che le risorse del Pnrr può perseguire e su elementi di geopolitica non tenuti in considerazione in fase di stesura del Piano”.

Approvata mozione Pd: obiettivo scongiurare la struttura militare nel Parco

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione proposta dal gruppo PD, primo firmatario il capogruppo Vincenzo Ceccarelli, che ha l’obiettivo di scongiurare la realizzazione di una struttura militare all’interno del Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli in località Coltano.

"Sul progetto di realizzare una nuova base militare all’interno del Parco di Migliarino e San Rossore occorre individuare una soluzione alternativa, preservando la vocazione ambientale di quell’area e nell’interesse dell’Arma dei carabinieri e delle comunità– dichiara Andrea Pieroni, consigliere regionale Pd, intervenendo in Aula - La nostra posizione è chiaramente sgombra da pregiudiziali. Riteniamo legittime e comprensibili le richieste di riorganizzazione dell’Arma dei carabinieri e per questo è necessario continuare a lavorare per una soluzione efficace e funzionale, in grado di rispondere positivamente al bisogno di spazi dell’esercito e delle forze armate. Di fronte a una vicenda così complessa è necessario mettersi intorno a un tavolo, come quello in corso stamani, a Firenze, al quale sta partecipando il presidente della Regione Eugenio Giani, a cui con l’approvazione della nostra mozione vogliamo dare un elemento di supporto all’azione che sta portando avanti. E’ fuor di dubbio - conclude Pieroni - che la posizione del Partito democratico, sia livello nazionale che locale, indica la necessità di trovare una strada diversa per la realizzazione della cittadella che andrebbe a interessare un’area del parco pari a 73 ettari. Uno scenario che non rappresenterebbe un buon servizio né per il territorio, né per le comunità che vi abitano, né per la stessa arma dei carabinieri".

"La Toscana – ha detto Ceccarelli in aula presentando la mozione – ha sempre dimostrato disponibilità e sensibilità agli interessi di difesa nazionale e le strutture presenti lo testimoniano. Ma di fronte al progetto di Coltano riteniamo che la Regione debba esprimere la sua contrarietà e continuare a lavorare per evitare che esso venga realizzato, almeno nei volumi prefigurati e, in ogni caso, mai nel perimetro del Parco. Un progetto – ha ricordato Ceccarelli – che prevede nuove urbanizzazioni ed edificazioni su un’area complessiva di 445.000 mq, in un luogo soggetto a tutela ambientale e altri vincoli, poiché area naturale protetta di grande valore naturalistico. Abbiamo fin da subito chiesto un impegno della Regione affinché si potesse aprire un canale di confronto con il comando generale dell’Arma e con il ministero della Difesa. Un impegno che c’è stato, che continua proprio in queste ore e che crediamo possa attingere forza dal voto del Consiglio regionale sulla mozione".

Meini (Lega): "Occorre analizzare dati e documenti certi prima di qualsiasi giudizio"

"Nel ribadire il massimo apprezzamento e gratitudine nei confronti dell’Arma dei Carabinieri e del Reggimento Tuscania, storicamente in prima linea nella difesa dei cittadini e delle Istituzioni - afferma Elena Meini, Consigliere regionale della Lega - quest’oggi abbiamo convintamente sostenuto l’idea che il dibattito sulla questione della realizzazione di una nuova base militare a Coltano dovesse essere rimandato, stante l’incontro fra gli enti coinvolti tenutisi in queste ore a Firenze. Quello che è emerso negli interventi in Aula testimonia chiaramente come le informazioni sul tema siano, peraltro, decisamente confuse. La discussione in essere - precisa l’esponente leghista - è stata troppo frammentaria e non esaustiva, non avendo a disposizione i documenti necessari per un giudizio complessivo in merito. Riprendendo una risposta in Parlamento al nostro Sottosegretario Sasso veniamo a sapere, ad esempio, che i fondi utilizzati non saranno quelli del Pnrr, ma del Fondo Sviluppo Coesione Sociale, come l’area interessata non sarà delle dimensioni ipotizzate e che parte sarà a verde e che comunque c’era stata lo scorso anno un’interlocuzione sul tema col Presidente del Parco, su cui oggi non abbiamo ulteriori informazioni. Per noi - insiste Meini - è importante che la struttura si realizzi nel Comune di Pisa, vicina all’aeroporto e funzionale a quanto richiesto dall’Arma, tutelando però l’ambiente ed il Parco. Infine segnalo che nelle mozioni originarie non era credo volutamente, citato il comune di Pisa; probabilmente, visto l’avvicinarsi della tornata elettorale, per sminuirne la strategicità nella vicenda. Ma se il vero intento è quello di trovare una soluzione collegiale, non considerarlo (se non all’ultimo tuffo con la presentazione di frettolosi emendamenti) ha una chiara lettura politica e cioè quella di voler utilizzare il tema per una campagna elettorale e non per il bene della città".

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