La sicurezza sui treni non esiste. Giovedì sera, come spesso mi accade quando faccio il turno pomeridiano, ho preso il regionale 18339 delle ore 23:07, da Firenze Santa Maria Novella per Livorno. Poco dopo la fermata di Firenze Rifredi la capotreno in servizio ha incominciato a controllare i biglietti. Numerosi sono stati i “portoghesi” sanzionati, ma purtroppo tutto ciò ha dato fastidio ad alcuni di loro che si sono ribellati, aggredendo fisicamente e verbalmente la capotreno.
In particolar modo due di loro si sono rivelati molto agguerriti, il primo a cui era stata contestato il fatto di potare una bicicletta ingombrante e di non aver pagato il biglietto le ha inveito contro una serie di sproloqui e anche gli altri passeggeri che sono intervenuti in suo soccorso non sono stati risparmiati; il secondo invece alla richiesta di ricevere un documento da parte della capotreno, per elevare una contravvenzione, per mancanza di titolo, non ha esitato a metterle le mani addosso intimandole di lasciarlo in pace, pena la sua incolumità fisica.
Fortunatamente la sollevazione di alcuni passeggeri tra cui il sottoscritto, le ha evitato il peggio e soprattutto la minaccia di chiamare il 112 ha avuto l’effetto desiderato, i due “portoghesi” sono scesi e il treno dopo aver accumulato 30 minuti di ritardo è potuto ripartire. Questi episodi ormai non sono un caso isolato, sono frequenti, ma spesso scivolano nel dimenticatoio, derubricati a quotidianità per il quieto vivere; invece dovremmo non lasciare correre sull’episodio, per tanti motivi. Il primo perché chi svolge il proprio lavoro con serietà e dedizione, come la capotreno deve essere tutelato come lavoratrice e come donna. Il secondo perché chi paga l’abbonamento ogni mese, come il sottoscritto, ha il diritto di pretendere che anche gli altri lo facciano o in alternativa non prendano più il treno. Il terzo motivo è inutile avere treni nuovi di nuova generazione a servizio di una comunità che non rispetta le regole e che tollera simili episodi. Chiediamo per tanto con forza agli organi competenti, alla magistratura, che le regole, l’ordine e la tutela dei lavoratori siano ripristinate e noi ci batteremo con forza come sempre facciamo perché tutto ciò accada
Diego Crocetti (Coordinatore Forza Italia Capraia e Limite)
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