Sabato 30 aprile alle ore 17.30 presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani di Santa Croce sull’Arno si inaugura la mostra di Chiara Camoni Autoritratto (una luna) e altre storie, un’iniziativa del Comune di Santa Croce sull'Arno, a cura di Ilaria Mariotti. La mostra è realizzata con la collaborazione di Crédit Agricole Italia.
La mostra si articola attorno a Autoritratto (una luna) di Chiara Camoni, l’installazione composta da 29 disegni a matita, ciascuno un autoritratto dell’artista, progetto vincitore dell'avviso pubblico “Cantica21. Italian Contemporary Art Everywhere” – Sezione Over 35 promosso dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura al quale l’artista ha partecipato in parternariato con il Comune di Santa Croce sull’Arno.
“Cantica21” è stato lanciato nel settembre 2020 con l’obiettivo di promuovere la ricerca e la pratica sulle arti visive contemporanee. Il progetto sostiene il rilancio degli artisti italiani nei sistemi culturali internazionali attraverso la produzione di nuove opere d’arte, e l’organizzazione di una mostra diffusa nel mondo che ha preso il via nell’autunno 2021, veicolata dalla rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura, attraverso la quale ogni artista ha presentato la propria opera in una diversa sede estera. Autoritratto (una luna) è stata acquisita nella collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Comune di Santa Croce sull’Arno e presentata presso l'Istituto Italiano di Cultura di Londra che l’ha ospitata tra novembre e dicembre 2021.
Autoritratto (una luna) è implicitamente ispirato a Carla Lonzi e al suo celebre volume di interviste. L’autoritratto, scomposto in innumerevoli disegni, si ricompone nella sintesi immaginaria di tutti i volti insieme, una pluralità che si rende disponibile all’identificazione dell’osservatore. Camoni parla così della sua pratica: “Mi guardo in maniera fissa allo specchio o nel riflesso di qualche vetro, senza però posare lo sguardo sul foglio. Cerco una concentrazione introspettiva, scavando nei lati più reconditi. Metto in scacco la mano, la sua abilità – in ogni caso lei se la cava. A volte il disegno riesce subito, altre volte devo farlo e rifarlo ancora. Al termine del disegno mi “appaio”, inedita a me stessa. Mi immergo in un topos della tradizione, che per tanta arte contemporanea è anche tabù, ma essenzialmente indago la realtà, la mia vita, cerco delle risposte”.
In mostra altre serie di autoritratti grandi, in scala 1:1, ma anche la serie Autoritratti (2010) composta da ritratti di Chiara fatti da altre persone e da lei rielaborati.
A partire dall’importante acquisizione la mostra, che vede il ritorno a Villa Pacchiani di Chiara Camoni dopo la sua mostra personale del 2015, costruisce un percorso nella pratica del disegno che per l’artista è continuativa e intensa.
Attraverso serie di opere si manifestano non solo interessi tematici ma urgenze, attitudini, gesti e relazioni. La sfera intima e privata si alterna a una dimensione condivisa e collettiva, il gesto autoriale a quello che, per necessità di condivisione e di relazione, diventa un gesto condiviso e una pratica partecipata, il disegno che diventa anche pratica di cura.
Sono aspetti fondamentali della ricerca dell’artista la riflessione sull’immagine, sulla natura profonda dell’arte, sul senso della partecipazione emotiva all’opera che la rende fluida, mutevole, in costante processo evolutivo e che si sottrae alla realizzazione di un progetto confrontandosi con l’imprevedibilità del processo vitale e creativo.
Astrazione è empatia (2014-2015) è la serie di disegni che sovrappone il binomio indagato da Wilhelm Worringer nel suo saggio del 1908, un testo fondamentale per la teoria dell’arte.
I Notturni (2008-2012) sono disegni in cui ogni parte del foglio è riempita a matita, in un tempo lungo, privato. Il risultato è imprevedibile: luci e ombre si alternano sul foglio in risultati inattesi a priori. Da monocromi si trasformano, sotto i nostri occhi, in cieli notturni e nuvolosi, ritmi invisibili scandiscono la pagina. Questa serie ha avuto inizio quando è nato il primo figlio di Chiara: notturno è il momento del sonno del bambino, lo spazio lasciato libero dal prendersi cura di lui e il momento della quiete.
Guerrilla Gardening è una serie di disegni del 2011 che riproducono pollini ingranditi al microscopio a scansione elettronica. Riprendendo i modi del disegno naturalistico ma reso più drammatico attraverso il forte chiaroscuro, i disegni riportano ritagli di giornale con frammenti di frasi tratte da articoli di guerra. Una guerra intesa come giardinaggio politico: il termine è nato nel 1973 per indicare le azioni di guerriglia urbana messe in atto da Liz Christy e il suo gruppo Green Guerrilla che misero in atto occupazioni abusive di spazi abbandonati con l’intento di coltivarli o colonizzarli, almeno, attraverso il lancio di semi attraverso i recinti.
Dal bosco e dal giardino. Prove di resistenza (2020) è una serie di fiori disegnati durante il tempo della pandemia e del distanziamento. Un fiore al giorno, un esercizio di osservazione di qualcosa che si manifesta nelle immediate vicinanze. Un gesto di attenzione e di meditazione sulla perfezione e sulla bellezza che resiste e che si sciupa in un attimo.
Chiara Camoni (1974, Piacenza) vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. Lavora con il disegno, le stampe vegetali, il video e la scultura, in particolare con la ceramica. Le sue opere vengono spesso realizzate in collaborazione con amici e parenti, in gruppi estemporanei o attraverso seminari e workshop organizzati. “Il Centro di Sperimentazione” da alcuni anni compare accanto all’artista e raccoglie le varie forme di autorialità condivisa. Insieme ad altri artisti ha fondato il MAGra, Museo di arte contemporanea di Granara, e il gruppo Vladivostok. Con Cecilia Canziani sviluppa da alcuni anni il ciclo di seminari “La Giusta Misura”.
Tra le mostre recenti: La distruzione bella, SpazioA, Pistoia, IT (2022); La Meraviglia, a cura di Alice Motard, CEAAC, Strasbourg, FR (2021); Deux Soeurs, a cura di Alice Motard, CAPC, musée d’art contemporain de Bordeaux, Bordeaux, FR (2021); Our Silver City, 2094, Nottingham Contemporary, Nottingham, UK (2021); IO DICO IO, a cura di Cecilia Canziani, Lara Conte e Paola Ugolini, Galleria Nazionale di Arte Moderna, Roma, IT (2021); 17a Quadriennale di Roma, a cura di Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, Palazzo delle Esposizioni, Roma, IT (2020); Artifices instables, Storie di ceramiche, a cura di Cristiano Raimondi, Nouveau Musée National de Monaco – Villa Sauber, Monaco (2020); About this and that. The self and the other. Like everything, Mostyn, Llandudno, Wales, UK (2019); Sui Generis, con Bettina Buck, a cura di Cecilia Canziani, Le Murate, Firenze, IT (2019); I remember earth, Magasin des Horizon, Grenoble, FR (2019); Mondi Perfetti, SpazioA, Pistoia, IT (2019); Sisters, MIMA - Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough, UK (2018); La Vita Materiale. Otto stanze, otto storie, a cura di Marina Dacci, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia, IT (2018); Il disegno del disegno, a cura di Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze, IT (2018).
Fonte: Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Santa Croce sull'Arno
<< Indietro