Con oltre trenta contributi, il libro dedicato allo spazio recentemente restaurato e riaperto dopo oltre venti anni, è stato presentato oggi nell’Auditorium Vasari del museo fiorentino: a parlarne, il direttore Eike Schmidt, il professor Franco Farinelli dell’Università di Bologna, la presidente dei Friends of the Uffizi Galleries Maria Vittoria Colonna Rimbotti
Il volume è prodotto dalle Gallerie degli Uffizi con il sostegno dell’associazione Friends of the Uffizi Gallery al termine di un restauro durato due anni, che ha riportato in luce la decorazione e la struttura del Terrazzo, con un allestimento che ne mette in risalto la straordinaria decorazione pittorica.
Pubblicato in una elegantissima veste editoriale da Nomos Edizioni, con oltre 370 immagini (frutto di una campagna fotografica realizzata ad hoc) il libro documenta nel dettaglio la storia e le caratteristiche di questo spazio straordinario. I testi, scritti dai maggiori specialisti nel campo, riguardano le vicende architettoniche, la funzione della decorazione nella propaganda politica medicea, l’utilizzo dell’ambiente nei secoli, i dipinti del soffitto, l’importanza assoluta che le pitture murali ricoprono nella cartografia e nella toponomastica, gli elementi raffigurati (i pesci, le navi) nell’ambito delle conoscenze tecnico-scientifiche del Cinquecento e del gusto dell’epoca, l’imponente campagna di restauri e le metodologie utilizzate. Infine, 31 pagine con 102 documenti (per lo più inediti) attestano la ricerca d’archivio appositamente svolta: una vera e propria miniera di informazioni per gli studiosi.
Come sottolinea il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: "Dopo il restauro appena completato, le acque delle carte sono ridiventate azzurre e chiare, hanno di nuovo acquistato la limpidezza persa per secoli. Lo stesso si può dire delle colline rilevate, quasi tridimensionali, e verdi come dopo una pioggia primaverile, dipinte nel “dominio vecchio” dello Stato di Firenze e del recentemente acquisito “dominio nuovo” dello Stato di Siena. Lo stesso effetto di felice disvelamento si è verificato, con la pulitura, anche per gli oltre milleduecento toponimi vergati in oro e nero. Grazie alla riapertura delle finestre – bloccate per circa un secolo da vetri opachi e colorati – la visione cartografica e comprensiva del dominio granducale si completa con la veduta reale del centro di Firenze verso oriente, con lo sguardo che spazia da Palazzo Vecchio a Santa Croce, dal Museo Galileo a San Miniato al Monte".
"Questo volume racconta e ricostruisce la storia, della terrazza delle Carte geografiche che lo scorso autunno abbiamo contribuito a restituire al pubblico dopo oltre vent’anni - aggiunge Maria Vittoria Rimbotti, Presidente dell’Associazione Amici degli Uffizi e Presidente di Friends of the Uffizi Gallery - Una pubblicazione dettagliata e accurata che esalta ancora di più la bellezza di questo gioiello del 1500 voluto da Ferdinando I Granduca di Toscana. Sia l'Associazione Amici degli Uffizi che l'Associazione Friends of the Uffizi Gallery, hanno sostenuto uno sforzo economico importante, ma è sempre una gioia poter ripotare alla luce un gioiello rimasto nascosto per così tanti anni".
Il libro è stato presentato oggi nell’Auditorium Vasari del museo: a parlarne, sono stati lo stesso Schmidt, Rimbotti, il professor Franco Farinelli dell’Università di Bologna.
Il Terrazzo delle Carte geografiche agli Uffizi è un ambiente al secondo piano dell’edificio vasariano, rivolto verso Santa Croce e il fiume Arno. Esso fa parte del nucleo originario della Galleria e conserva ancora oggi l’aspetto originale della fine del Cinquecento: un terrazzo coperto e colonnato. Le pitture murali rappresentano le carte geografiche del granducato di Toscana e furono realizzate nel 1588-1589 da Ludovico Buti e Stefano Bonsignori, mentre il soffitto ligneo fu ornato con quadri di Jacopo Zucchi, che vennero qui trasportati nel 1588 da Palazzo Firenze a Roma per volere del granduca Ferdinando I.
Fonte: Gallerie degli Uffizi - Ufficio Stampa
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