Il valore della Resistenza italiana, la lotta partigiana, e la conquista della libertà come ideale e come forma di governo democratico, e soprattutto la voglia di pace. La guerra in Ucraina, con la resistenza dei giovani soldati ucraini, le donne e i bambini fuggiti dalle loro case, e i massacri di civili a Bucha e a Makariv, hanno acceso più che mai - nel ventunesimo secolo - i riflettori sui valori identitari della Repubblica italiana. Temi che saranno al centro degli interventi del 77° anniversario della Liberazione dal nazifascismo che si celebrerà lunedì 25 aprile a Sant’Anna di Stazzema. Le iniziative si svolgeranno a partire dalle ore 10:00, con ritrovo sulla piazza della chiesa. L’orazione ufficiale sarà tenuta dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, che sarà presente per onorare le oltre 500 vittime uccise dai nazifascisti nella strage del 12 agosto 1944 di Sant’Anna, oggi Parco nazionale della pace. La visita della seconda carica dello Stato in questo luogo simbolo sarà importante, considerato che oggi le atrocità a cui si assiste in Ucraina richiamano alla memoria quelle vissute 77 anni fa proprio a Stazzema.
Alle ore 10, la festa della Liberazione si aprirà con l’inaugurazione delle terrecotte, sulla piazza della chiesa, donate dall’Unione delle Fornaci della terracotta di Montelupo. "È una donazione importante – commenta il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini - per la quale ringraziamo il Comune di Montelupo Fiorentino, e l’Unione delle Fornaci della terracotta, per la sensibilità e per aver realizzato dei vasi con il logo del Parco della pace, che consideriamo un omaggio prezioso e un tassello significativo per la riqualificazione in atto del centro di Sant’Anna".
A seguire, alle 11:15, verrà deposta una corona d’alloro nella piazza della chiesa al monumento ai caduti. Successivamente la celebrazione si sposterà al coperto, nella Fabbrica dei diritti, dove ci saranno gli interventi istituzionali. Prenderanno parola la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il sindaco di Stazzema e presidente dell’Istituzione Parco nazionale della pace Maurizio Verona, il presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la parlamentare europea Simona Bonafè, e concluderà Don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera che si spende contro i soprusi delle mafie in Italia. Dopo gli interventi, verrà svelata la targa in ricordo di David Sassoli, ex presidente del parlamento europeo scomparso a gennaio 2022, alla cui memoria sarà intitolata la sala Europa della Fabbrica dei diritti. La festa del 25 aprile si concluderà alle ore 16 con il concerto dei Kinnara nella piazza della chiesa, con ingresso libero.
Il primo cittadino di Stazzema Maurizio Verona ha ricordato quanto la festa della Liberazione sia una delle date più importanti per l’Italia. «Il nostro Paese è stato liberato dal fascismo grazie alla resistenza partigiana e di tutte le forze che si sono opposte al regime. Ed è proprio la lotta di liberazione, con i principi e i valori che l’hanno animata, a rappresentare la matrice da cui è nata la Costituzione italiana – commenta Verona -. Ciò che succede in Europa, e in Ucraina in particolare, dimostra che non è retorica quello che ogni volta sottolineiamo dal Parco nazionale della Pace di Sant’Anna: l’importanza che ha la memoria perché questi fatti non accadano più. Oggi abbiamo avuto la riprova che invece la guerra può ripresentarsi nel cuore dell’Europa. Noi siamo per la pace e contro i nazionalismi. E siamo anche di fronte ad un serio pericolo di una disgregazione europea che va scongiurata. Il parlamento Europeo deve assumere un ruolo più importante e determinante senza essere una succursale di altre associazioni internazionali, diventando una realtà comunitaria non solo economica ma anche politica, in grado di intrattenere rapporti diplomatici con più determinazione perché si arrivi al più presto possibile ad un cessate il fuoco. Auspico – prosegue Verona - che questo contesto geopolitico stimoli un rafforzamento dell’Europa in tal senso, al contrario di chi, in questi anni, ha tentato di demolirla. Dobbiamo anche rigettare i revisionismi storici e chi tenta di scrivere la storia in un altro modo: il 25 aprile del 1945 segna la svolta di questo Paese, che diventò democratico, ed è una festa di riconoscenza per chi si è battuto per la libertà».
Fonte: Ufficio Stampa
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