Lunedì, alle ore 9.30 all’Istituto degli Innocenti a Firenze, l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini aprirà i lavori della giornata dedicata al progetto ICARE dal titolo “I migranti nei percorsi di cura e accoglienza: sfide e opportunità”. Insieme a lui, per i saluti istituzionali, Sabrina Breschi (Istituto degli Innocenti) e Assunta Rosa (Ministero dell’Interno). A seguire la proiezione del video “Storie ICARE” e una introduzione a cura di Maria Josè Caldés Pinilla (Centro Salute Globale – Regione Toscana) e Rosa Costantino (Regione Emilia-Romagna).
Il progetto ICARE (Integration and Community Care for Asylum and Refugees in Emergency), che terminerà a giugno 2022, è finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione dell'Unione Europea e vede coinvolte, oltre alla Regione Toscana, l’Emilia Romagna (capofila), il Lazio e la Sicilia.
Nato nel 2019 con l'obiettivo di migliorare l’accesso alle cure e garantire risposte appropriate ai bisogni di salute dei titolari o richiedenti di protezione internazionale e casi speciali, ha avuto come focus la salute materno-infantile e la salute mentale in particolare di donne e minori, ma anche uomini adulti in situazione di vulnerabilità. Sono stati attivati percorsi integrati dedicati di presa in carico nei servizi territoriali, a partire dai consultori e dai dipartimenti di salute mentale, grazie ad equipe multidisciplinari con il supporto di mediatori linguistico-culturali.
Il programma della giornata si articolerà in due momenti. La mattinata ospiterà una riflessione su alcuni dei temi generali inerenti alle attività del progetto, con interventi di esperti tra i quali Gianfranco Schiavone (Consorzio Italiano di Solidarietà), Simona Taliani (Università di Torino) e Maurizio Marceca (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni). Il confronto, al quale prenderanno parte anche i responsabili scientifici del progetto delle quattro regioni, affronterà i più recenti sviluppi del fenomeno migratorio e le risposte del sistema sanitario ai bisogni di salute di donne e minori migranti, con un focus specifico sullo sfruttamento a scopo sessuale e la violenza nei confronti delle donne, dei bisogni socio-sanitari che comportano e della complessità nella presa in carico.
Il pomeriggio si aprirà con un intervento di Ivo Quaranta e Chiara Moretti (Università degli Studi di Bologna) dal titolo “Pensare lo sguardo antropologico nei processi di cura”, per poi concentrarsi sul lavoro svolto in Toscana e sui risultati raggiunti, insieme a Rosa Maranto (Ausl Toscana Nord Ovest), Stefania Magi e Alessandra Mori (Ausl Toscana Sud Est), Paola Delia Marini (Ausl Toscana Centro).
All’interno del progetto, la Toscana ha prodotto tra le altre azioni una webapp, inserita tra le nuove funzioni della app regionale Toscana Salute presentate ieri dalla Regione e disponibile alla pagina icare.sanita.toscana.it. Ad illustrare la webapp ICARE, tradotta in 12 lingue, compreso l’ucraino, saranno Manila Bonciani (Scuola Superiore Sant’Anna) e Andrea Belardinelli (Regione Toscana). Si tratta di uno strumento digitale, integrato con hAPPyMamma (dedicato al percorso nascita in Toscana), che mira a facilitare la conoscenza e l’accesso all’assistenza sanitaria per i titolari o richiedenti di protezione internazionale.
In Toscana sono state 1250 le persone prese in carico grazie ai percorsi ICARE, attraverso il lavoro svolto dalle tre Asl e dal Centro di Salute Globale dell'AOU Meyer, struttura regionale di coordinamento in materia di salute globale, cooperazione sanitaria internazionale e salute dei migranti. Il Centro di Salute Globale, oltre alla direzione scientifica e al coordinamento del progetto, ha anche organizzato la proposta formativa rivolta ai professionisti socio-sanitari, in particolare dei consultori. Tra il 2019 e il 2020 sono stati circa 380 quelli che hanno partecipato alla formazione, più un centinaio di operatori dell'accoglienza.
ICARE sul sito del Centro Salute Globale – Regione Toscana
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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