È giunta fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo il caso dell'omicidio avvenuto nel settembre 2018 a Scarperia, quando un uomo uccise il figlio di un anno ferendo anche la convivente e cercando di uccidere anche l'altra figlia. L'Italia è stata condannata per non aver protetto la donna e i figli dalla violenza domestica.
"I procuratori - si legge nella sentenza - sono rimasti passivi di fronte ai gravi rischi che correva la donna e con la loro inazione hanno permesso al compagno di continuare a minacciarla e aggredirla".
Infatti sin dal 2015 la donna aveva denunciato il compagno svariate volte per aggressioni, violenze e minacce.
Lo Stato dovrà versare alla donna 32mila euro per danni morali.
Il legale della donna Massimiliano Annetta ha spiegato che la "sentenza è per certi versi dirompente, impone allo Stato italiano un rafforzamento delle misure di protezione delle vittime di reati violenti. le vittime rimaste prive di ascolto e protezione da parte delle autorità statali potranno, immediatamente, esperire ricorso alla Corte europea per chiedere un risarcimento in conseguenza della violazione dell'obbligo di protezione del loro diritto alla vita".
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