Caso piscina, l'Ad Aquatempra Manetti: "Chi attacca noi attacca il Comune. Gravi affermazioni di Pistelli"

Torna a parlare Alessandro Manetti. Dopo la Commissione consiliare di lunedì scorso, l’Amministratore delegato di Aquatempra fa il punto della situazione sul caso della piscina chiusa ormai da inizio del mese.

Dopo la Commissione di lunedì cosa è cambiato per lei?

Praticamente niente. Ho avuto solo conferma che ci sono persone che continuano a non capire cos’è Aquatempra e il rapporto che la lega al Comune. Come ho già ricordato in più occasioni, siamo una società “in house” del Comune di Empoli e di altri enti locali. Siamo solo formalmente un’entità distinta dal Comune, ma nella sostanza siamo un suo “braccio operativo”, un suo “ufficio periferico”, così come ricorda spesso la Corte dei conti. Attaccare Aquatempra e il suo presidente significa attaccare un pezzo del Comune; è una cosa che non ha alcun senso e piuttosto penosa da vedere.

La Lega locale, per bocca di Andrea Picchielli, dice che lei non aveva espresso particolari preoccupazioni in Commissione prima dello scoppio della crisi. È così?

Sì, è vero. Sono stato invitato a partecipare alla seduta della Commissione consiliare del 17 febbraio scorso, in un momento in cui l’Italia stava venendo fuori dall’ultima ondata di contagi, l’incremento del costo del gas e dell’energia elettrica sembrava solo una fiammata non duratura, il governo sembrava intenzionato ad intervenire con sgravi fiscali e l’invasione dell’Ucraina non era ancora iniziata.

Durante la Commissione ho espresso un cauto ottimismo, in quanto le iscrizioni ai nostri corsi stavano riprendendo dopo un periodo di stallo, i contagi erano in rapida diminuzione e la primavera si stava avvicinando, portando con sé, come ogni anno, la riduzione dei consumi energetici.

Insomma, il 17 febbraio scorso erano presenti condizioni per poter essere, come ho già detto, cautamente ottimisti. Ma non ho mai fatto mistero a nessuno che il nostro fatturato continuava e continua tuttora a mantenersi a livelli molto più bassi rispetto a quello del 2019, anno che prendiamo sempre come riferimento per tutte le nostre analisi, visto che è l’ultimo senza le chiusure imposte dalla pandemia.

Da quando sono stato nominato presidente ho sempre informato tutti i soci costantemente e con ogni mezzo dell’evoluzione della situazione e delle criticità esistenti. Credo che nessuno possa affermare il contrario.

In un post Facebook, Beatrice Cioni e Leonardo Masi di ‘Buongiorno Empoli Fabrica Comune’ scrivono di essere delusi da quanto lei ha prodotto nei 17 giorni di stop. Cosa replica?

Se si aspettavano che avessi la capacità di predire il futuro o di moltiplicare le risorse posso capire la loro delusione. Basta però riflettere sui motivi che hanno spinto il Comune a chiedermi di assumere la carica di presidente e amministratore delegato di Aquatempra per far cessare la delusione.

Il mandato che mi è stato conferito è stato quello di accendere un faro sulla gestione di questa società, sulle problematiche e criticità esistenti, cercando di fare tutto il possibile per risolverle.

Nel corso di questi due anni e mezzo di attività, insieme agli altri due consiglieri di amministrazione e al poco personale amministrativo a mia disposizione, siamo riusciti a reimpostare completamente l’assetto contabile della società nell’ottica della semplificazione e della maggiore trasparenza, abbiamo creato nuove procedure interne per migliorare la selezione ad evidenza pubblica dei fornitori – fra l’altro, dando concreta attuazione al principio di rotazione suggerito dall’Autorità Nazionale Anticorruzione – abbiamo introdotto nuovi sistemi di programmazione degli spazi acqua e nuove procedure di gestione del personale, che hanno portato ad un impiego più razionale degli spazi e del fattore lavoro.

Abbiamo recuperato crediti incagliati, soprattutto nei confronti delle società ed associazioni sportive, abbiamo ripreso a fare formazione al personale, abbiamo creato graduatorie di assistenti bagnanti, istruttori e personale delle casse attraverso selezioni pubbliche degne di questo nome.

Insomma, personalmente sono molto soddisfatto di tutto quello che siamo riusciti a fare, nonostante il Covid, nonostante i periodi di lock-down e la cassa integrazione, nonostante tutti gli attacchi che abbiamo ricevuto, da ogni parte.

Nello stesso post si legge che non servono colpevoli ma "persone responsabili, consapevoli del ruolo e capaci" e che "per ripianare incapacità con la fiscalità generale non è necessario un manager, basta un contabile". Accuse pesanti.

Non so chi sia che ha fatto queste affermazioni e neppure mi interessa saperlo. Il chiacchiericcio non mi ha mai affascinato.

Le dico solo che il mandato che mi è stato conferito arriverà a conclusione con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2021 previsto per il 30 aprile 2022, per cui i soci di Aquatempra avranno presto l’opportunità di confrontarsi per scegliere la persona che riterranno più adatta per portare avanti questa società.

Per quanto mi riguarda, insieme agli altri due consiglieri, abbiamo fatto tutto il necessario per gestire nel modo migliore la situazione, scongiurando crisi economiche e finanziarie indotte dalla pandemia e risolvendo la maggior parte delle (tante) criticità che abbiamo trovato al momento del nostro insediamento.

Per onestà devo riconoscere che tutto questo è stato fatto anche grazie alle risorse finanziarie aggiuntive che tutti i Comuni soci, non solo quello di Empoli, hanno messo a disposizione della società.

Ma questo aiuto, senza il quale probabilmente non ce l’avremmo fatta a superare la pandemia, non è avvenuto per gentile concessione, ma in applicazione di una clausola del contratto di servizio che prevedeva la revisione dei prezzi in caso di aumento dei costi o diminuzione dei ricavi sopra determinate soglie, per cause non imputabili al gestore, così come avviene nella maggior parte dei contratti pubblici.

Restando alle prese di posizione della politica locale, Fratelli d'Italia parla di aprire la partecipata in-house al privato per coinvolgere associazioni, privati e il territorio nella gestione della piscina comunale di Empoli. Commenti?

Come società “in house” Aquatempra non può essere partecipata da soggetti privati, di qualunque natura. Esistono però modelli alternativi per la gestione di un servizio pubblico come quello affidato oggi ad Aquatempra. Si tratta dell’affidamento della gestione a soggetti privati scelti con gara e dell’affidamento ad una società mista (il c.d. partenariato pubblico-privato), in cui il socio privato viene scelto tramite una gara a doppio oggetto.

La scelta del modello gestionale è fondamentale e compete alla politica. Poi ci si può dividere fra coloro che vedono nel ricorso a soggetti privati la panacea di tutti i mali e i sostenitori dell’intervento pubblico in settori particolarmente sensibili.

Però, mentre le società “in house” perseguono sempre finalità pubbliche, spesso a detrimento del fine di lucro, come ricorda la Corte dei conti, i soggetti privati perseguono sempre e comunque lo scopo di lucro, che spesso entra in conflitto con gli scopi pubblici. Occorre quindi molta accortezza nella scelta del modello.

Cosa ne pensa di quel che hanno detto i sindacati?

Con il rappresentante della CGIL ci confrontiamo spesso, in modo molto franco. Lui rappresenta gli interessi dei lavoratori, io gli interessi del datore di lavoro e, quindi, dei Comuni soci. Sarebbe opportuno non confondere i rispettivi ruoli.

Ultimamente gli ho fatto presente che il problema della chiusura dell’impianto natatorio di Empoli e del conseguente periodo di cassa integrazione per i lavoratori non è una questione che sta a cuore solo al sindacato.

Quando sentivo ventilare nell’aria l’ipotesi di chiusura della piscina comunale sono stato io il primo a sollevare il problema delle ricadute negative sul personale.

Quindi, Aquatempra si farà carico dell’anticipazione della cassa integrazione fino a quando ciò sarà compatibile con la necessità di garantire l’equilibrio economico e finanziario della gestione dell’intera società, che comprende anche gli impianti di proprietà dei Comuni di Fucecchio/Santa Croce sull’Arno, Certaldo e San Gimignano, i cui interessi vanno tenuti in debita considerazione.

Quanto pensa che ci vorrà per arrivare a una decisione?

Non credo ci vorrà molto. Io ho fatto presente che in questo periodo, caratterizzato da profonde incertezze, è meglio andare avanti a piccoli passi e rimodulare la programmazione in base all’evolversi della situazione e all’andamento delle molteplici variabili in campo. Capisco che questo approccio sia faticoso per tutti, ma ritengo sia l’unica strada per gestire in modo oculato la situazione e perseguire l’interesse pubblico nel modo migliore possibile.

Si sente ancora saldo al suo posto?

Come ho già detto, il mio incarico arriva a naturale scadenza con la prossima approvazione del bilancio d’esercizio 2021.

In Commissione si è parlato di cifre importanti, da 740mila euro a un milione, per la riapertura. Non le sembrano cifre impossibili da sostenere per un ente pubblico?

Nelle scorse settimane ho predisposto per il Comune diversi scenari per una possibile riapertura delle piscine comunali, ma le cifre da lei citate non corrispondono a quelle che ho comunicato in Commissione consiliare.

Le cifre corrette, di cui ho parlato lo scorso lunedì, prevedono per il Comune la necessità di ulteriori stanziamenti, oltre quelli pattuiti contrattualmente, che vanno da un minimo di 380 mila euro circa per l’ipotesi di riapertura solo nei mesi estivi e con un aumento tariffario per non residenti e associazioni sportive, fino ad un massimo di 722 mila euro per una riapertura da giugno a dicembre 2022 e senza aumenti tariffari. Quindi, si tratta d’importi molto più contenuti di quelli da lei citati.

Inoltre, in questi giorni stiamo chiudendo il bilancio d’esercizio 2021 ed abbiamo i dati definitivi dei costi e dei ricavi dell’anno scorso, che sono di grande aiuto per affinare le previsioni e per verificare se è possibile ridurre l’impegno del Comune.

(Il conteggio arriva fino a un milione a causa dei contributi già previsti dal Comune per 360mila euro circa nel 2022, come già annunciato dal sindaco Brenda Barnini, NdR).

Può spiegare a come si arriva alla cifra di 130.000 euro anche se l’impianto starà chiuso?

In realtà l’impianto è chiuso al pubblico, ma non è completamente fermo. L’acqua nelle vasche continua ad esserci e ha necessità di essere sanificata e filtrata in modo continuo, anche se ad un ritmo inferiore a quello consueto; se così non fosse, oltre a buttare via migliaia di euro d’acqua, si produrrebbero danni notevoli all’impianto di filtrazione e a tutte quelle parti che sono state progettate e realizzate per avere acqua al loro interno e non per rimanere all’asciutto.

Inoltre, ci sono dei costi generali e di funzionamento della società, come per esempio il costo dei due responsabili di servizio e il personale amministrativo, le spese legali e amministrative, ecc, che non possono ricadere solo sugli altri Comuni soci.

Intanto un meeting importante come il Città d’Empoli va a Livorno.

A mio avviso il presidente della Team Nuoto Toscana Empoli ha assunto una decisione frettolosa e probabilmente solo per reazione alla chiusura dell’impianto natatorio di Empoli. Peraltro, di recente il signor Pistelli ha rivolto pubblicamente accuse molto pesanti ad Aquatempra, che saranno presto oggetto di approfondimento in altre sedi.

Empoli riavrà la sua piscina?

La decisione spetta al Comune. Io comunque resto ottimista.

Marco Mainardi

Tutte le notizie di GoBlog