Al 'Fermi-Da Vinci' il grazie allo scrittore Matteo Corradini per le sue letture sulla memoria

Riceviamo e pubblichiamo un articolo scritto dalle ragazze e dai ragazzi della 3AT dell'istituto di Empoli 'Fermi-Da Vinci' per ringraziare Matteo Corradini che ha letteralmente ipnotizzato gli studenti con i suoi racconti di storie passate e riflessioni sulle ultime notizie di cronaca.

Martedì 8 Marzo le ragazze e i ragazzi della 3AT si sono recati al Palazzo delle Esposizioni di Empoli per un incontro con lo scrittore Matteo Corradini, ebraista, impegnato da anni nella didattica della Memoria. Proprio per ricordare la deportazione dei cinquantacinque empolesi, tra cui 26 operai della ex vetreria Taddei, avvenuta l’8 Marzo del 1944, lo scrittore ha incontrato le scuole dell’Empolese Val d’Elsa, impegnate nella lettura del suo libro “Per chi splende questo lume”, racconto della vita di Virginia Gattegno, scomparsa martedì 22 febbraio 2022, ultima sopravvissuta alla Shoah della Comunità Ebraica veneziana.

"Ma per lei che aveva fatto del ricordo uno sguardo pieno di silenzio e di immagini nascoste, intime, anche quando raccontava ciò che aveva passato, e quel che era accaduto alla sua famiglia, alla comunità ebraica di Rodi, c’era qualcosa di segreto”, ha ricordato Matteo Corradini. “È il segreto di chi sa che il ricordo comincia prima della fine, e con esso la benedizione. Il suo ricordo, i suoi ricordi, sono diventati per tempo memoria e benedizione. E tutto questo è un segreto che Virginia non avrà più modo di svelarci perché, semplicemente, ce lo ha già svelato. Bastava ascoltarla. Per tutta la vita".

Un segreto racchiuso nel testo “Per chi splende questo lume”, le cui “pagine nere” catapultano il lettore nel vortice di dolore vissuto nei campi di concentramento nazisti: terrore, sofferenza, annullamento, angoscia di un mondo senza colori. Ieri come oggi, oggi come ieri, la vita, come un’onda in mezzo al mare, sembra non avere più senso. Ma appare lei, Virginia, con i suoi canti, con i suoi sogni “vestita di bianco è scesa al mare, tra il mare e la sabbia” e la vita si mostra in tutta la sua pienezza. “Non so nuotare. Il mare per me non è amico, amo solo guardarlo” scrive Matteo Corradini.

"Però mi piace passeggiargli accanto. E allora forse un po’ amico lo è. Stamattina presto ero qui a camminare, sulla spiaggia del Lido di Venezia. Il perché è ancora un mezzo segreto. (Lo sanno solo in Rizzoli, e mica tutti neanche lì). Sto ricostruendo le storie, i racconti di una ragazza di 98 anni. Che ha avuto una vita bella, una vita dolce. Ma anche disperata e sconfitta, senza uscita...E ha avuto tanto buio nel quale credere, in ogni minuto, che una lucina si sarebbe accesa...Questa spiaggia mi porta da lei. E insieme me la ricorda. I mie passi vi sprofondano, come si sprofonda nelle storie. Fare didattica della memoria significa anche intraprendere un viaggio in questa fragilità, nella storia e dentro noi stessi. Non dobbiamo imporre il passato, ma impegnarci in un percorso educativo e sensato, che parli al presente e che possibilmente lo cambi. Certi aspetti di ieri non ci sono più, e per fortuna, ma alcuni meccanismi della storia sono rimasti praticamente identici: occorre riconoscerli, anzitutto, per affrontarli. Il razzismo, per esempio, non è certo finito con la fine della guerra. Ho molta speranza che le nuove generazioni sapranno vivere le relazioni tra persone in modo sensato. Noi adulti possiamo solo cercare di non ostacolarle".

Martedì 8 Marzo 2022, ragazze e ragazzi delle scuole superiori si ritrovano piacevolmente coinvolti in una lunga chiacchierata alla scoperta di una storia, di una vita, ma anche di tante altre storie, delle tante vite di uomini e donne che, ieri come oggi, appaiono tutte uguali eppur spesso considerate diverse e quindi annullate nella percezione di sé. Ecco che semplici parole come donna, ebreo, italiano, migrante, omosessuale diventano offese e colpiscono, ferendo profondamente, se usate nel modo sbagliato, diventando stereotipi e armi difficili da distruggere perchè create in un passaggio “fine”, impercettibile, figlio di un mondo che forgia costantemente elementi di disprezzo e odio per potere e supremazia. E poi le domande delle ragazze, dei ragazzi e dello scrittore che è riuscito a creare magicamente, nel giro di pochi minuti, un’atmosfera di fiducia, collaborazione, solidarietà e apertura al dialogo: “Ditemi, tutti insieme: qual è il vostro nome? Quali sono i vostri sogni? E le vostre paure? Cosa sta succedendo in Ucraina? Può davvero scoppiare una terza guerra mondiale?

Un incontro inaspettato, quello con Matteo Corradini, pieno di sorprese, fuori dagli schemi, dove il dolore condiviso ha alleggerito la complessa tematica di partenza e a cui le studentesse, gli studenti, le insegnanti e gli insegnanti del Fermi-Da Vinci di Empoli rivolgono un caloroso grazie.

Fonte: Istituto 'Fermi-Da Vinci' di Empoli

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