Si è conclusa da qualche giorno l’analisi definitiva dei controlli alle piscine pubbliche e private del territorio toscano, avvenuti durante la passata estate. La relazione che viene presentata nella conferenza stampa di oggi venerdì 25 marzo mette in evidenza la crescita delle richieste regolari per i riempimenti che sono saliti del 138%, per 609 richieste, di cui 353 in più rispetto al 2020.
Quindi la campagna informativa promossa dall’Autorità Idrica Toscana (AIT) nei primi mesi del 2021, con un depliant diffuso ai cittadini e alle attività turistico ricettive (attraverso le Associazioni provinciali di categoria), sul corretto uso dell’acqua potabile ha avuto il suo effetto positivo.
L’obiettivo, come sempre, è quello di risparmiare più acqua potabile possibile e ridurre al minimo il consumo inutile della risorsa idrica.
L’attività di vigilanza svolta da AIT ha visto la partecipazione e l’affiancamento professionale e basilare dei Carabinieri Forestali che hanno fornito l’indispensabile supporto operativo e gestionale a tutta l’attività di controllo della passata stagione estiva.
In seguito al censimento degli impianti (piscine) presenti sul territorio regionale, si sono eseguiti 225 sopralluoghi fisici (con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente) e 196 censimenti da remoto con sistema satellitare, per un totale di n. 421 impianti censiti nel 2021.
In base alle comunicazioni trasmesse dal Comando Regionale Carabinieri Forestale della Toscana e dal Comando Reparto Carabinieri Parco Nazionale Arcipelago Toscano, ai fini dell’accertamento degli eventuali illeciti connessi all’uso improprio della risorsa idrica per il riempimento delle piscine, le Stazioni CC competenti per territorio hanno provveduto a organizzare ed eseguire 241 controlli territoriali. In totale, i controlli effettuati nell’anno 2021 dal Servizio di Vigilanza AIT e dalle strutture dell’Arma dei Carabinieri sono stati 359.
“L'acqua è una risorsa ambientale limitata, un bene comune che costituisce la base di tutte le forme di vita – ha dichiarato la Generale Marina Marinelli del Comando Regionale Carabinieri forestale “Toscana” –. Le pressioni di natura antropica e i cambiamenti climatici in atto ne stanno evidenziando la vulnerabilità. La sua gestione sostenibile, oltre a garantirne la prioritaria disponibilità per il consumo umano, è indispensabile per preservare gli ambienti fluviali e lacustri e tutti gli ecosistemi connessi.
Il Comando Regione Carabinieri forestale “Toscana” e il Reparto Carabinieri Parco Arcipelago Toscano, nell'ambito dell'attività di istituto in materia di tutela dell'ambiente e del territorio, anche quest'anno hanno collaborato con la Autorità Idrica Toscana nell’accertamento territoriale degli illeciti in materia di riempimento delle piscine.
I Carabinieri forestali hanno operato sia in autonomia sia in affiancamento al Servizio di Vigilanza dell'Autorità Idrica Toscana, adottando standard di controllo omogenei sulla base del prontuario normativo condiviso dallo stesso Servizio di Vigilanza ed hanno contribuito in maniera significativa ad assicurare un efficace contrasto all'uso improprio della risorsa idrica, compresa ogni forma di captazione illecita”.
Anche il direttore generale dell’Autorità Idrica Toscana, Alessandro Mazzei si è mostrato soddisfatto per i risultati e ha dichiarato che “nel secondo anno di attività di informazione e vigilanza sui riempimenti delle piscine tutti gli indicatori sono in crescita, come le richieste di autorizzazione da parte degli utenti per avere riempimenti in regola con l’acqua portata dai gestori del servizio idrico territoriale. Ciò significa che la comunicazione a la prevenzione dei reati sta funzionando bene e sono tanti coloro che si mettono in regola. Tuttavia sono in crescita anche le sanzioni perché i controlli sono tanti, grazie al nostro Servizio di vigilanza e alla collaborazione indispensabile dei Carabinieri forestali, e anche ai Carabinieri del Parco dell’Arcipelago e alle varie Polizie Municipali.
Preme segnalare anche che AIT è l’unico ambiente d’ambito in Italia a fare questo tipo di controlli a maggior tutela di un bene primario come l’acqua. Questo dipende sia dalla legge regionale che ci ha dato questo compito, ma anche dal fatto che abbiamo voluto investire risorse umane in questo settore”.
Fonte: Ufficio stampa
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