Dare il giusto riconoscimento a quanti nella regione si impegnano e lavorano per veicolare messaggi di pubblica utilità con particolare efficacia e originalità. È questo l’obiettivo della prima edizione del ‘La Toscana che fa bene’, il bando per il conferimento di un premio alla migliore campagna di comunicazione sociale, realizzata e lanciata nel 2021 e promossa, dal Corecom, in collaborazione con il Centro di servizi volontariato toscano. La presentazione si è tenuta questa mattina, giovedì 24 marzo, in conferenza stampa a palazzo del Pegaso.
“Un’iniziativa bella dal titolo ancor più bello – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo – ‘La Toscana che fa bene’ è la terra di accoglienza e di solidarietà, e lo sta dimostrando anche adesso con i profughi ucraini, è quella dei nostri professionisti della sanità che combattono la pandemia, è quella del volontariato, impegnato ogni giorno ed è quella della comunicazione per le campagne di sensibilizzazione, quelle che fanno conoscere di più e meglio ai cittadini con l’obiettivo di renderli più liberi nelle loro scelte e nelle loro valutazioni.” “Penso - ha concluso il presidente - che sia come Consiglio regionale che come soggetti che operano intorno al sistema pubblico dobbiamo lavorare di più e meglio nella comunicazione, pensando sempre che il messaggio deve arrivare a più cittadini possibile e dobbiamo renderli partecipi della sfida collettiva che stiamo vivendo”.
Il presidente del Corecom toscano Enzo Brogi ha spiegato che al bando possono partecipare enti no profit, istituzioni pubbliche o soggetti privati che abbiano ideato e diffuso nel 2021 una campagna di comunicazione di pubblica utilità e che il premio per il vincitore sarà di 5mila euro. La domanda dovrà essere inviata entro il 15 aprile. “E’ la voglia – ha aggiunto Brogi – di fermare l’attenzione su chi investe in comunicazione pensando di dare un servizio sociale, di chi mette creatività ed energia in una Toscana che fa bene, di premiare l’etica.”
Per comunicazione sociale si intende l’attività realizzata dai settori di pubblica utilità, per avvicinare i cittadini a norme e servizi; al settore sociale come espressione di valori e diritti; al settore delle rappresentanze socioeconomiche e della stessa impresa che comunica in area extra-commerciale. L’aggettivo sociale serve a connotare la diffusione di valori e di orientamenti contenuti nei messaggi che si veicolano e, reciprocamente, l’assenza di un interesse economico/commerciale. Si tratta di una comunicazione che si caratterizza per la sua vocazione, collegandosi alle tematiche vicine al benessere collettivo, come la prevenzione di malattie o la difesa dell’ambiente. Per comunicazione sociale si intende anche tutta l’attività promossa e portata avanti dal terzo settore che racchiude tutte quelle realtà, per lo più del volontariato, che lavorano in ambito no-profit, e sono animate da una mission e sono mosse dalla condivisione di valori e finalità. Per questo tipo di realtà, la comunicazione è volta soprattutto ad attività di cioè al reperimento di risorse finanziarie, e people raising, con volontari e con il consolidamento delle motivazioni nei fondatori e negli associati.
“Negli anni – ha concluso il presidente del Cesvot, Luigi Paccosi - abbiamo costruito e reso pubblico l’archivio di comunicazione sociale, uno spazio gratuito e online per lo studio e l’approfondimento, per la consultazione e la ricerca”. “Si tratta di un luogo dove tutti possono sperimentare la straordinaria forza del linguaggio pubblicitario orientato alla diffusione di buone cause, alla promozione dei diritti, all’educazione di comportamenti rispettosi di sé e degli altri”. L’archivio di comunicazione sociale raccoglie, ad oggi, 3378 campagne di pubblicità sociale provenienti da 68 paesi.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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