Al Cinema La Compagnia gli Stati Generali dello Spettacolo dal vivo

Eugenio Giani e Cristina Scaletti

Un modello di ascolto plurale ed esteso che ha raggiunto il mondo dello spettacolo dal vivo in tutte le sue accezioni, instaurando una dialettica e un confronto volti, da una parte, a descrivere la situazione attuale e dall’altra a restituire alla Presidenza della Regione un documento condiviso e costruttivo, utile anche ai fini di eventuali recepimenti strategici verso il settore.

È l'innovativa esperienza di partecipazione e di comunicazione generativa realizzata da Fondazione Toscana Spettacolo onlus e promossa con Regione Toscana ed Anci Toscana i cui esiti numerici e qualitativi sono stati presentati oggi a La Compagnia di Firenze. Attraverso una fase innovativa di scrittura costruttiva on line su una piattaforma espressamente dedicata, è stata elaborata un'analisi strutturata consegnata in un documento di sintesi al Presidente della Regione Toscana durante l’evento.

"E’ una ripartenza vera, - ha detto il presidente Eugenio Giani - questa occasione di confronto porta con sé l’attivazione della cultura come motore di sviluppo, in linea con il Dna della Toscana che vuol uscire dall’emergenza e prospettare un modello di crescita che sulla cultura si poggia molto. E noi sulla cultura vogliamo puntare. Se fino ad oggi abbiamo dovuto lavorare in difesa a causa della pandemia, che tante risorse ha spostato necessariamente altrove, da oggi con la cultura giochiamo al contrattacco. Valorizzeremo i teatri e i luoghi di espressione di spettacolo dal vivo, danza, musica, cinema. Gli Stati generali ci hanno fornito quella base programmatica per il lavoro dei prossimi tre anni, in cui potremo pianificare risorse, squadre e azioni a lungo termine mettendo a frutto il lavoro sinergico con le amministrazioni comunali e le istituzioni culturali di cui la Toscana ha una densità tra le più alte in Italia. Dello spettacolo dal vivo abbiamo un disperato bisogno non fosse altro perché la cultura ci dà quel messaggio profondo di speranza e di rigenerazione cui l’uomo oggi più che mai anela e nella dimensione dello spettacolo dal vivo trova un ottimo alleato”.

In platea oltre 200 partecipanti tra operatori culturali, artisti e rappresentanti delle istituzioni che hanno preso parte alla mattinata di presentazione, fra cui il senatore Riccardo Nencini, presidente della commissione Cultura del Senato e Cristina Giachi, presidente della V commissione in Consiglio regionale, oltre ai saluti dell’on. Rosa Maria Di Giorgi, membro della commissione Cultura della Camera.

“Essere qui in un teatro, dal vivo, con voi per parlare di cultura, di futuro, di strumenti per ridare allo spettacolo voce, spazio e il sostegno che merita, è già un'emozione e una soddisfazione che condivido con tutti coloro che hanno contribuito a questo percorso di partecipazione che ci ha visto a vario titolo coinvolti. Gli Stati generali dello spettacolo dal vivo questo infatti vogliono essere: non una ripartenza da dove ci eravamo lasciati, non una ripresa dopo una battuta sbagliata, non uno spettacolo che deve andare avanti a tutti costi, ma un nuovo inizio” ha detto nella sua relazione la presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus Cristina Scaletti, illustrando il lavoro e i risultati ottenuti.

I dati della partecipazione danno il polso di un tessuto vitale che il Covid, nonostante l'emergenza sanitaria e la gestione delle misure sociali ed economiche, non ha spazzato via. Circa 150 soggetti, compagnie ed artisti toscani hanno preso parte alle attività proposte con oltre 200 taccuini consegnati. Si è registrato inoltre uno spaccato generazionale che vede un'età media tra i 41 e i 60 anni, confermando una necessità di rinnovamento non solo del pubblico ma anche delle compagini artistiche. Sul versante della partecipazione di genere si è avuta una forbice molto ravvicinata che attesta gli uomini al 60% e le donne al 40% a testimonianza di come le figure di vertice e/o rappresentanza, o di progettualità del settore, rappresentino un buon gender balance, anche se questo non raggiunge ancora il perfetto equilibrio che deve essere perseguito e sostenuto anche con politiche e strumenti che incentivano una pari opportunità reale.

"La grande partecipazione di queste settimane, anche quando apertamente dialettica, conferma che la scelta di Fondazione Toscana Spettacolo, Regione Toscana ed Anci Toscana di indire gli Stati Generali dello spettacolo dal vivo era fortemente attesa, dopo due anni drammatici. Anni che non hanno comunque messo a tacere la capacità di elaborazione e di proposta di un tessuto connettivo diffuso, tipico di tutta la Regione Toscana. Il compito dei decisori politici è da oggi ancora più responsabilizzante", ha dichiarato Simone Mangani, Responsabile Cultura ANCI Toscana e assessore alla cultura del Comune di Prato.

Quattro i tavoli di lavoro aperti dal 24 febbraio al 14 marzo, 24 ore su 24, nell'ambiente di comunicazione e di progettazione “scientia Atque usus” - ideato, progettato e realizzato da Luca Toschi, Direttore del Lab Center for Generative Communication del PIN di Prato e del Center for Generative Communication dell’Università di Firenze – che ha ospitato e guidato lo sviluppo dell’intero percorso partecipativo.

“Una volta c’erano i Processi Partecipativi alle politiche pubbliche. Per far sì che le persone collaborassero numerose, si chiedeva aiuto alla Comunicazione. Oggi si è capito che la Partecipazione non può, non deve essere un momento particolare, speciale del nostro vivere sociale. La Comunicazione stessa, in ogni sua forma, in ogni settore, deve prima di tutto favorire la Partecipazione, proattiva e progettuale. Porsi, cioè, come Comunicazione Partecipativa. Perché la buona comunicazione è tale quando riesce a rendere ogni atto di cittadinanza un atto partecipativo.” Ha sottolineato il prof. Luca Toschi.

Testi, elaborati, scritti che non hanno posto le richieste economiche come prima istanza e questo testimonia come sia stato colto lo spirito degli Stati Generali che non volevano essere né un cahier de doleance e nemmeno un taccuino di mere richieste materiali. E non perché la questione economica non sia sostanziale ma perché, secondo i promotori, la strategia di sostegno allo spettacolo dal vivo deve passare dalla vitalità che questo dimostra nella sua propositività e nelle sue progettualità, proprio per orientare al meglio le risorse. Ecco dunque che ad una voce è emersa la necessità di una migliore organizzazione del sistema, di investimenti strutturali e non per l'evento spot. Sostegni in grado di sorreggere una programmazione che abbia respiro e faccia respirare pubblico e operatori.

“Trovo bellissimo e di grande insegnamento per tutti noi che dare la parola o la penna al mondo della cultura, come abbiamo fatto qui in Toscana, generi unione e non divisione, collaborazione e non autoreferenzialità, proposta e non scontro, pace e non guerra. Non silenziamo la cultura, diamole voce perché poi possa diventare un coro, il nostro coro, di pace, di diritti, di umanità, consapevoli che quando usciamo da un teatro o da un concerto portiamo via con noi un pezzo che ci cambia, che ci rende donne e uomini diversi, più uniti come spettatori e interpreti allo stesso tempo, attori poi dello spettacolo che vogliamo vivere nel mondo. Un mondo di Pace, appunto”, ha concluso la presidente Scaletti annunciando che in occasione dello spettacolo “Preghiera per Cernobyl” dall’opera di Svetlana Aleksievic (premio Nobel 2015) per la regia e ideazione scenica di Massimo Luconi.

L’incasso delle serate del 2 e 5 aprile, rispettivamente a Castelfranco Piandiscò e Abbadia San Salvatore, sarà devoluto all’associazione internazionale ICAF Equity's International Committee for Artists’ Freedom a sostegno degli artisti colpiti dalla guerra in Ucraina.

Fonte: Fondazione Toscana Spettacolo onlus - Ufficio Stampa

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