"Ogni tanto ci vuole una buona notizia e la riapertura, fra Vicopisano e Bientina della SP3 Bientinese seppure temporanea, da noi già salutata positivamente quando venne annunciata a giugno, è senz’altro una buona notizia . - Così si esprime Maurizio Bandecchi responsabile Assotir per il territorio toscano - Una buona notizia non solo per il risultato, che oltretutto rispetto agli annunci ha pure rispettato i tempi previsti, ma anche per il metodo, grazie a consultazione e ascolto delle priorità di intervento, vista anche la scarsità di risorse da potervi dedicare e pure per il successivo monitoraggio degli effetti. Soprattutto secondo noi, è solo grazie ad una visione ed un approccio ampio ai temi della viabilità che si può pensare di risolvere i problemi, che certo vengono solo aggravati, se affrontati con una logica micro-locale, sganciata da una visione complessiva dei flussi e delle necessità del sistema produttivo e distributivo".
"Il nostro auspicio è che altre arterie fondamentali possano essere riaperte al passaggio dei mezzi pesanti, ovviamente con massima attenzione a non creare disagi ai cittadini, perché sarebbero inutili ‘passi del gambero’.
È quindi da salutare con favore, - conclude Bandecchi - il fatto di volere monitorare gli effetti sulla viabilità circostante e sulla stessa strada provinciale per poterne stabilizzare la riapertura, che appunto per ora è limitata al periodo di lavori in Fipili ma non esclude tempistiche diverse. Infatti i divieti di circolazione ai mezzi pesanti si ritrovano, solo per rimanere in questo ambito territoriale, sia sulla SP3 Bientinese fra Bientina e Altopascio, ma anche sulla SP 15 del Galleno e la SR 436 fra Monsummano e Fucecchio. Sono strade queste, che garantiscono le relazioni di traffico merci fra la Piana Lucchese, la val di Nievole e il Valdarno, che pure dovrebbero essere oggetto di attenzione delle istituzioni coinvolte, anche per non creare un nuovo effetto imbuto solo su quella che riaprirà in settimana. Occorre evitare di perseverare nell’errore di moltiplicare le chiusure ed i divieti, con decisioni meramente locali e senza consultare la categoria (come il recente caso di modifiche alla circolazione nel comune di Calcinaia). Invece sarebbe necessario dotarsi di uno sguardo ampio, di dimensione regionale o almeno inter-provinciale e capire dove canalizzare i flussi e dove quindi, assicurare la giusta manutenzione e magari anche prevedere dei percorsi alternativi in presenza di centri abitati, che chiaramente non possono essere troppo sacrificati. Certo sarebbe questo il percorso più auspicabile e verso il quale crediamo, si debba lavorare oltre che con la Provincia di Pisa, anche con le province di Lucca e Pistoia e con la Città Metropolitana di Firenze e la Regione Toscana. È questa una parte di dialogo che intendiamo avviare con la nostra iniziativa del 9 aprile centrata sui temi di interesse dell’Autotrasporto nel quale uno dei temi trattati saranno appunto le infrastrutture ed i metodi per pianificare manutenzioni e progettare nuovi investimenti".
Fonte: Assotir Toscana
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