Dialoghi di pace, incontro al Ridotto del Teatro del Popolo

Conoscere come si è arrivati alla guerra e impegno per costruire la pace. A partire dai territori, dalla rete di solidarietà che si è subito attivata per aiutare le popolazioni colpite da un conflitto che sta rivelando, sempre di più, il suo carattere brutale. E’ questo il filo conduttore dell’iniziativa “Dialoghi di Pace”, conferenza e tavola rotonda in programma sabato 26 marzo al Ridotto del Teatro del Popolo (inizio ore 15.45), e i cui contenuti sono stati illustrati questa mattina nella sala rossa del Municipio.

Sono intervenuti il Sindaco, Alessio Falorni, il delegato nazionale ANCI per la protezione civile, Paolo Masetti, i rappresentanti delle associazioni che hanno aderito alla “rete della pace” attivata a Castelfiorentino per prestare soccorso alla popolazione ucraina, e Daniela Casagli, vedova di Romanello Cantini, intellettuale di Castelfiorentino scomparso recentemente e autore del volume “Fabbricanti di arcobaleni. Coloro che hanno cercato di abolire la guerra” (pubblicato alcuni anni fa). E di quanto ci sia bisogno di “fabbricanti di arcobaleni” si è parlato appunto stamani in Municipio, attraverso le parole di Alessio Falorni e di Paolo Masetti, ma anche di Daniela Casagli, che ha tracciato un ricordo toccante di Romanello, anche attraverso i numerosi scritti che ha lasciato: un’eredità preziosa, da preservare e valorizzare attraverso ulteriori iniziative che il Comune di Castelfiorentino ha intenzione di organizzare in futuro.

Sia Falorni che Masetti si sono soffermati sulla rete della solidarietà che si è venuta a creare grazie all’insostituibile apporto delle associazioni di volontariato, così come era avvenuto durante la pandemia. Una rete che costituirà anche uno dei temi della tavola rotonda prevista sabato 26 al Ridotto, dove interverranno Domenico Mugnaini (direttore di “Toscana Oggi”) in relazione all’impegno culturale di Romanello Cantini a favore della pace, e Paolo Masetti, che illustrerà appunto l’impegno solidale tuttora in corso a sostegno della popolazione ucraina (coordina il giornalista Marcello Mancini).

Nella serata di sabato si cercherà anche di acquisire una piena consapevolezza della natura del conflitto in corso, presupposto necessario per ricostituire i tessuti connettivi di un dialogo e di confronto che possa non solo raggiungere un’intesa ma anche preservare la pace in modo duraturo. A questo tema è dedicata la conferenza di Luciano Bozzo, “Ucraina, la guerra è tornata in Europa” che anticiperà la tavola rotonda soffermandosi sulle radici di questa guerra nel contesto internazionale. Docente di Relazioni Internazionali e Studi Strategici all’Università di Firenze, Luciano Bozzo è stato tra i pochi osservatori a prevedere l’invasione militare dell’Ucraina ed ha mantenuto in questo periodo un orientamento equilibrato non solo per quanto riguarda la valutazione delle origini di questo conflitto ma anche nell’esprimere un giudizio sull’evolversi della situazione attuale, che si presenta drammatica e alquanto complessa.

La serata di sabato 26, che è promossa dal Comune di Castelfiorentino nell’ambito di RED (Religioni e Dialoghi),  sarà aperta dall’intervento del Sindaco, Alessio Falorni, che ha voluto fortemente questa iniziativa.

“Abbiamo voluto organizzare l’incontro di sabato – ha sottolineato il Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni – in primo luogo per ricordare degnamente la figura di Romanello Cantini, nostro amato concittadino che tanto si è impegnato sul tema della pace, un tema strettamente legato all’impegno umanitario e solidale che da sempre contraddistingue la nostra comunità.
Allo stesso tempo, ci tenevamo ad approfondire con il supporto di un esperto come il prof. Luciano Bozzo la situazione che stiamo attualmente vivendo, per cercare di coglierne tutta la complessità: fare un passo avanti, insomma, per comprendere quello che sta succedendo in Ucraina, con la speranza che le parti in causa possano trovare prima possibile un accordo per metter fine a questa guerra.
Riteniamo che sia importante organizzare momenti come questo, in cui si da spazio alla rete delle associazioni di volontariato che, a Castelfiorentino come in tutta Italia, si stanno impegnando a fondo sia nella raccolta di generi di prima necessità che nel prestare soccorso in modo diretto alle famiglie ucraine che stanno fuggendo da questa guerra. Il volontariato è da sempre una risorsa preziosa in tutte le emergenze, lo è stata durante la pandemia e lo è anche adesso. Come amava ripetere Romanello Cantini, i “fabbricanti di arcobaleni” non sono coloro che si limitano a parlare di pace, ma le persone che si rimboccano le maniche per costruirne i presupposti e le fondamenta, giorno dopo giorno. Per tutti questi motivi, sabato consegneremo alle nostre associazioni di volontariato un riconoscimento per il lavoro importante svolto fino a questo momento”.

«Ringrazio il sindaco Falorni – ha sottolineato Paolo Masetti, delegato nazionale ANCI per la Protezione Civile e Sindaco di Montelupo Fiorentino - per aver promosso l'incontro che ci offre l'occasione di discutere e riflettere in maniera più approfondita su quanto sta accadendo, andando oltre la narrazione "emotiva" che tanti media ci stanno proponendo in questo momento. La guerra in Ucraina per la vicinanza e per la repentinità con cui è scoppiata ha ripercussioni importanti su tutti gli stati europei.
L'Italia da subito si è attivata per l'accoglienza delle persone fuggite dalla guerra. Il nostro territorio sta rispondendo in maniera rapida e organizzata e le persone dimostrano un grande spirito di solidarietà. Non era affatto scontato.
Rispetto a questa vicenda vorrei proporre due riflessioni che poi mi piacerebbe approfondire nell'incontro del 26 marzo. Una è specifica sul sistema di protezione civile con particolare riferimento all’Unione dei Comuni: un sistema organizzato riesce a rispondere più efficacemente e in tempi rapidi alle emergenze più disparate. Questo dipende a tutti i livelli dall’investimento umano e organizzativo, dalle competenze professionali e dalla capacità di coinvolgere il tessuto associativo. L'altro aspetto è politico ed è una riflessione sulla necessità di gestire in maniera sempre più organizzata e maggiormente definita l'accoglienza dei profughi, di coloro che scappano dalle guerre, in un complesso quadro normativo che richiede necessariamente il massimo coordinamento. Si tratta di un dibattito da riprendere a livello nazionale»

Fonte: Comune di Castelfiorentino - Ufficio stampa

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