La denuncia di Alberto Maltinti: "Il nuovo ospedale di Empoli? Politica dell'apparenza"

“L’ospedale nuovo di Empoli? Solo Politica dell’apparenza”.

A dirlo è Alberto Maltinti, ex presidente di Aido (Associazione italiana per la donazione di organi) della Misericordia di Empoli, paziente in dialisi affetto da cardiopatia e segnato da tre by pass coronarici e cinque angioplastiche.

Maltinti si definisce “paziente fragile con ulteriori complicazioni che i medici riassumono in 5 o 6 pagine di anamnesi. Le mie problematiche sanitarie mi hanno costretto a lasciare la presidenza di Aido e rimanere sempre più legato alla Sanità territoriale. Quando a Empoli è stato costruito un nuovo imponente ospedale abbiamo immaginato un grande miglioramento dei servizi, grazie anche alla sinergia con il ‘vecchio ospedale nuovo’ in ristrutturazione. Invece – attacca – già dai primi giorni di apertura si è manifestata quella ‘Politica dell’apparenza’, con difficoltà a trovare i reparti e servizi, benché all’inizio pensassi fosse dovuta al necessario periodo di rodaggio che anche gli operatori dovevano trascorrere. Tuttavia, destava perplessità la mancanza in loco di un reparto di Dialisi, decentrato a San Miniato, tra l’altro messo sotto pressione dalla quantità di pazienti, trattati in locali esigui e con insufficienza di personale medico, infermieristico e ausiliario".

In seguito, secondo Maltinti è stato aumentato il personale: si sono distaccati 12 posti in locali ristrutturati nell’ospedale nuovo: sono arrivati nuovi medici, nuovi infermieri, nuovi ausiliari, nuove richieste; è stato implementato il pronto soccorso e attività nei reparti. Sono rimasti, però disfunzioni nei trasferimenti e nelle sostituzioni dei medici, i cambiamenti di sistemi informatici e cartacei hanno creato disservizi, specialmente quando non sono stati previsti corsi di aggiornamento.

“Insomma, pur con tutto l’impegno che profondono, i sanitari non riescono a garantire i servizi che un tempo fornivano. È evidente che tutto è più complicato, e lo diventerà sempre di più se non verrà assunto ulteriore personale. Se ai due medici mancanti sommiamo il pensionamento del Direttore che ha arretrati di ferie o compensazione di orari in straordinario da consumare, senza un affiancamento della nuova unità, si capisce perché parlo di ‘Politica dell’apparenza’: un’impostazione che avrà preparato la struttura, ma non la sostanza, il motore che fa funzionare la macchina sanitaria”.

Per evidenziare le difficoltà che incontrano i pazienti in dialisi fiorentini e sui tempi eccessivi di attesa per la prestazione di altri servizi sanitari, Alberto Maltinti ha inviato una lettera al presidente della Regione Eugenio Giani. "Presidente - conclude - prenda provvedimenti per non finire come la Sanità Lombarda".

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