Concinnitas è un piccolo ma elegante contributo realizzato dal fotografo empolese Nilo Capretti per il Conservatorio SS. Annunziata. L’intento è quello di mostrare, ad un pubblico più vasto, un saggio del patrimonio storico artistico conservato presso il convento delle suore domenicane di Empoli.
Concinnitas: è un termine latino, utilizzato da Cicerone e successivamente da Leon Battista Alberti, per indicare la bellezza di un testo o di un edificio equilibrato. È stato originariamente scelto quale titolo del progetto che il liceo del Conservatorio sta sviluppando da qualche anno con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della scuola, ma anche con quello di far sì che le giovani generazioni possano beneficiare di questo patrimonio e trarne ispirazione per il loro futuro. In tale ottica è parso appropriato estenderne l’uso a questo libretto, poiché esso rappresenta uno dei primi passi del progetto ovvero l’indagine conoscitiva: senza conoscere non possiamo né conservare né valorizzare. L’obiettivo è dunque quello di far conoscere la bellezza ma anche la fragilità di tale patrimonio che non può essere mantenuto senza uno sforzo comune da parte di tutta la collettività. La selezione operata da Capretti ha l’intento di comunicare il fascino dei manufatti, ma anche di soffermarsi sul degrado al quale tali tesori possono andare incontro se lasciati a se stessi. Il richiamo è dunque rivolto alla collettività, all’intera cittadinanza, e si basa sulla consapevolezza che il Conservatorio è parte integrante della storia di Empoli.
Da qui la scelta del logo: che stilizza la porzione di mura su cui la scuola insiste. Quelle mura, di cui in città è ben visibile la porta pisana, il torrione di Santa Brigida e il tracciato lungo via Fabiani e via Cavour, furono costruite tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo. Esse ben rappresentano il rapporto simbiotico esistente tra la scuola e la città: la scuola è parte integrante del tessuto cittadino, è nata al suo interno e ne beneficia; d’altra parte la città è legata al convento dove da sempre ci si dedica all’educazione, all’istruzione e alla formazione dei giovani.
Naturalmente non poteva mancare nel volume il riferimento alla natura religiosa delle opere situate nel convento: campeggia, infatti, sullo sfondo bianco della copertina un clipeo in terracotta con l’immagine di san Domenico, il fondatore dell’ordine a cui appartengono le suore che dal 1638 hanno vissuto in via Chiara. Questo è un simbolo di quello che le suore hanno rappresentato per la comunità scolastica: esse ne sono state le silenziose e amorevoli animatrici.
Questo è dunque l’inizio di un percorso di condivisione che mira al coinvolgimento di tutta la comunità nell’opera di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio di una realtà che da sempre è al centro della nostra città.
Fonte: Fondazione Conservatorio SS.ma Annunziata
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