“Dove hai preso il tuo coltan?”, questo è il nome del progetto presentato questa mattina, mercoledì 16 marzo 2022, in sala Virgilio Carmignani, al primo piano del Palazzo Municipale, in Via Giuseppe del Papa, 41, patrocinato dal Comune, dal sindaco Brenda Barnini insieme a una nutrita rappresentanza dell’associazione promotrice, la Safari Njema.
Bianca Maestrelli, vice presidente, e alcuni membri della ‘Safari’ da Valerio Cassia, Caterina Campigli, Giuseppe Scavo e da remoto altre compagne di viaggio, hanno raccontato lo sfruttamento di bambini, donne, uomini, che lavorano senza sosta, ridotti in schiavitù, nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo, nella zona del Kivu, dove è concentrata buona parte del coltan congolese, la columbite-tantalite detta anche: l’oro delle nuove tecnologie.
Il primo cittadino che fin da subito accolse e condivise le motivazioni del progetto, portandolo all’attenzione dell’assemblea consiliare nella seduta del 22 febbraio scorso, ha spiegato: "Questo è progetto portato avanti da un’associazione di giovani ragazzi del nostro territorio, che si chiama Safari Njema, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, la popolazione tutta, rispetto a un tema che apparentemente sembra lontano da noi, che è quello dell’estrazione dei minerali dalle miniere del Congo, con cui si costruiscono le batterie di tutti i nostri elettrodomestici ma anche dei cellullari, computer e tutto quello che è tecnologia. Spesso per l’estrazione di questi materiali vengono sfruttati bambini, muoiono persone. Una di queste è stato il nostro ambasciatore italiano Luca Attanasio ucciso in Congo nella zona dove si concentra l’estrazione della maggior parte di questi minerali, a cui dedicheremo una sala a memoria. Queste ragazze – continua Barnini - vogliono coinvolgere i cittadini fino ad arrivare al Parlamento Europeo per chiedere che venga cambiata la regolamentazione su questa materia. Come amministrazione abbiamo deciso di sostenerli così come facciamo già da tanti anni con altri progetti come ad esempio quello dell’Atlante delle Guerre, che si occupa proprio di tutti i conflitti esistenti nel mondo e che in questi giorni verranno consegnate le copie nelle scuole superiori. Noi cercheremo di dare a questa associazione una mano anche concretamente, farli interloquire con i parlamentari europei a partire da Simona Bonafè che si occuperà come relatrice della revisione del regolamento sulle batterie, perché ciò che appare lontano, come ci ricorda la quotidianità, può precipitare".
Chiosa Bianca Maestrelli che aggiunge: "Il progetto nasce all’interno di due associazioni di Empoli, la Safari Njema e la Mediterraneo siamo noi con l’obiettivo di dare voce a persone all’interno di un’organizzazione che unisce gli stati europei che sono in apparenza lontane da noi ma che grazie al loro lavoro disumano, riusciamo a vivere e a continuare a mantenere le nostre abitudini. Queste persone sono i cittadini della Repubblica Democratica del Congo che estraggono i minerali nella zona di conflitto del nord Kivu, come il coltan e il cobalto, indispensabili per produrre le batterie elettroniche dei nostri cellulari, delle macchine elettriche. Il nostro intento è quello di creare una marcia itinerante che attraversi tre paesi europei, che parta da Empoli e arrivi a Bruxelles. Percorra città dove organizzeremo eventi di sensibilizzazione per riuscire a coinvolgere la società civile per arrivare al Parlamento Europeo e chiedere un cambiamento in occasione della revisione del regolamento dei minerali estratti in zone di conflitto, come appunto il coltan e il cobalto, che ci sarà a gennaio 2023".
Un commento anche dall’assessore Massimo Marconcini, che ha sottolineato l’importanza dei temi che questi giovani portano avanti, come quello delle batterie elettriche.
"Sono temi importantissimi – ha detto l’assessore – da divulgare perché siano conosciuti e approfonditi. Troverete supporto anche dal mio assessorato dove ce ne fosse bisogno e vi ringrazio perché la nascita di queste associazioni che vanno verso scelte ambientali, come quella di piantare gli alberi e la vostra, verso un rispetto maggiore dei diritti, danno una speranza in più al pianeta e all’umanità".
CHE COSA È IL COLTAN. È un minerale indispensabile per l’industria delle batterie elettriche e per gli smartphone. Le condizioni di lavoro a cui bambini e adulti sono sottoposti sono disumane. Una paga di pochi dollari al giorno, scavano con vanghe e, per le donne e i bambini, lavano a mano le pietre che trasportano per chilometri al mediatore più vicino.
Il progetto intende creare un movimento di cittadini consapevoli che richiedano e pretendano un cambiamento, per ostacolare ed eliminare lo sfruttamento di bambini, uomini e donne che ogni giorno lavorano senza sosta per estrarre minerali indispensabili per la vita dei consumatori stessi.
NEL MERITO - L’Unione Europea è uno dei più grandi importatori di minerali di conflitto. Su questo si esprime il Regolamento (UE) 2017/821 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 maggio 2017, che stabilisce obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori nell'Unione di oro stagno, tantalio, tungsteno e dei loro minerali, originari di zone di conflitto o ad alto rischio.
Si è creata invece una vera e propria tratta dei minerali di conflitto per cui si rende necessaria un’azione più ferrea ed efficace nel sanzionare gli importatori che non rispettano il regolamento.
Obiettivo primario del progetto è quello di richiamare l’Unione Europea al miglioramento del regolamento, nella sua futura revisione prevista nel gennaio 2023.
LE AZIONI - Per fare ciò, Safari Njema insieme a un’altra associazione del territorio, Mediterraneo siamo noi, si impegnano nella realizzazione di una marcia che va da Empoli a Bruxelles.
L’intero percorso verrà diviso in dieci tappe, in corrispondenza di alcune città che incontreremo nel nostro viaggio, dove verranno organizzati degli eventi di sensibilizzazione dei cittadini europei in merito ai temi trattati dal Regolamento.
Il filo rosso che unirà i cittadini europei aderenti alle iniziative sarà una petizione, che verrà consegnata al Parlamento europeo alla fine della staffetta.
COME NASCE IL PROGETTO – Dalla conoscenza di queste giovani attiviste di due missionari Comboniani che abitano da più di trent’anni in RDC, nella zona del Kivu e grazie a loro organizzarono un incontro nella parrocchia San Giovanni Evangelista di Empoli.
Poi l’attentato al convoglio dell’ambasciatore Luca Attanasio, un anno fa, e la decisione di dover approfondire la conoscenza sul tema. La sciagura avvenne nel nord Kivu, la zona dove viene estratto la maggior parte del coltan.
“La sua estrazione informale finanzia i gruppi armati locali, che la contrabbandano in cambio di denaro o di armi, in un circolo vizioso che asfissia il tessuto sociale”, scrive la giornalista Giusy Baioni. Nell’aprile 2021 è stato organizzato un incontro on-line con testimonianze di missionari italiani ed attivisti congolesi immigrati in Italia.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio stampa
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