Fucecchio in missione per l'Ucraina. Sindaco Spinelli: "Recupereremo 12 persone"

Il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli con il sindaco di Przemysl Wojciech Bakun (foto Alessio Spinelli)

Dopo una raccolta lampo di medicinali e beni di prima necessità, una delegazione fucecchiese è partita per la consegna. Al ritorno in Toscana conta di portare con sé chi ha bisogno. Il racconto da Przemysl del sindaco Spinelli


Il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli con il sindaco di Przemysl Wojciech Bakun (foto Alessio Spinelli)

Da Fucecchio al confine con l'Ucraina, per portare aiuti concreti e tornare mettendo in salvo chi ha bisogno. Questa la missione in corso a cui sta prendendo parte una delegazione fucecchiese partita la sera di mercoledì 9 marzo per portare beni di prima necessità e farmaci nelle zone del conflitto. A bordo dei mezzi il sindaco Alessio Spinelli, l’assessore Valentina Russoniello, il presidente della Pubblica Assistenza di Fucecchio Luigi Checchi, un medico, volontari e una ragazza residente a Fucecchio ma originaria di Leopoli, in Ucraina.

Un viaggio organizzato per rispondere alle richieste di aiuto del Centro Dzherelo a Lviv, Leopoli, che si occupa di bambini e adulti con disabilità e che ora accoglie rifugiati e dall'Organizzazione di beneficenza regionale occidentale del Centro internazionale per l’attuazione dei programmi Unesco, nella stessa città. In soli due giorni la solidarietà fucecchiese, tramite l'associazionismo, ha permesso di raccogliere il necessario e così è iniziata la spedizione, previa comunicazione con il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, verso il confine tra Polonia e Ucraina. È qui che si trova la delegazione di Fucecchio e dove abbiamo potuto raggiungere telefonicamente il sindaco Spinelli, che ci ha raccontato come sta procedendo la missione e qual è la situazione alla frontiera, che più si avvicina e più si riempie in strada di mezzi militari.

"Adesso ci troviamo al centro profughi di Przemysl" racconta il sindaco Spinelli, fornendoci una specie di diario di bordo a 24 ore dalla partenza. Si tratta della stessa città il cui sindaco Wojciech Bakun, tre giorni fa, ha contestato il leader della Lega Matteo Salvini.

Bakun ha guidato il collega di Fucecchio Spinelli nel centro accoglienza, che al giorno riesce ad ospitare circa 40mila persone che fuggono dalla guerra e da lì ripartono verso altre città europee. Un luogo che la città ha organizzato in tempi record, per dare un posto ai rifugiati che vanno e vengono continuamente, disponendo una schiera infinita di brandine per farli riposare e decine di migliaia di pasti al giorno. In attesa della nuova destinazione lontana dai bombardamenti, la tristezza delle famiglie è rotta dai tanti bambini presenti che giocano tra loro.

Centro profughi di Przemysl, Polonia (immagine Alessio Spinelli)

Przemysl si trova a pochi km dal confine, "abbiamo tentato di forzare la frontiera per andare in Ucraina e consegnare direttamente le provviste al magazzino Unesco – racconta Spinelli – ma non è stato possibile". Il gruppo fucecchiese ha dovuto fermarsi alla sbarra, è estremamente difficile varcare il confine, anche secondo le ultime disposizioni per gli aiuti umanitari. Ma la consegna è comunque andata a buon fine grazie ad una delegazione Caritas che ha preso in carico il materiale e che ha condotto Spinelli e la squadra al centro polacco. Gli aiuti umanitari raccolti a Fucecchio potranno così raggiungere le mete prefissate a Leopoli.

Cala la sera, è tempo di andare a cercare un posto dove trascorrere la notte. La solidarietà si fa forte, diventa quasi un qualcosa che si può toccare con mano. "Ci ha ospitato casualmente il vescovo della città – racconta ancora Spinelli – adesso siamo in cucina a prepararci la cena".

Vicino al confine tra Polonia e Ucraina (foto Alessio Spinelli)

Ora che il materiale sanitario e di prima necessità è nelle mani di chi lo condurrà a destinazione, la delegazione fucecchiese non vuole certo tornare a mani vuote, ma riempirle di mamme e piccoli. Dopo aver parlato con la prefettura, che definisce le disposizioni per l'accoglienza, il sindaco afferma "sembra che ancora l'ospitalità abbia regole da individuare ma se si viene qui, non si può non aiutare". Dunque con tamponi alla mano per una partenza in sicurezza sul fronte pandemia, da quanto si apprende dal sindaco di Fucecchio e la delegazione che ha portato l'Empolese Valdelsa ai confini con l’Ucraina, oggi torneranno al centro polacco. Qui "recupereremo 12 persone e in più abbiamo organizzato il trasferimento, tramite Anpas regionale, per un ragazzo tetraplegico" che riceverà le cure in Toscana.

Un diario, quello di Spinelli e della squadra al suo fianco, che in questi giorni ha scritto una pagina indelebile per il territorio. La penna sta continuando a scorrere sul foglio, la missione prosegue, ma per ora si possono leggere parole di solidarietà, marchiate con inchiostro di pace da Fucecchio e dai tantissimi volontari al lavoro per inviare aiuti, accogliere e dirottare i tanti in cerca di un presente migliore.

Margherita Cecchin

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