Fine stato di emergenza, Rsa preoccupate: "Mantenere i ristori"

Con il 31 marzo si conclude lo stato di emergenza sanitaria, ma il Covid-19 non scomparirà. Il Comitato gestori Rsa della Toscana lancia il proprio grido d’allarme di fronte al rischio di vedere sparire, con la chiusura del periodo emergenziale, i ristori previsti per consentire alle strutture di coprire i maggiori costi legati alla pandemia. Ma l’esigenza di mascherine, Dpi e altri materiali, così come la necessità di accogliere e assistere gli eventuali residenti positivi e di garantire la presenza dei posti letto vuoti necessari per effettuare gli isolamenti, non termineranno con il 31 marzo.

In quella data, però, verrà a decadere l’efficacia della delibera della Giunta regionale n. 90 del 31 gennaio 2022, in virtù della quale i ristori erano previsti proprio in corrispondenza delle necessità sopra elencate, volte a evitare o contenere i focolai. Senza un intervento della Regione Toscana, dunque, a partire dal 1 aprile le strutture, già messe a dura prova dagli ultimi due anni di emergenza, non saranno più in grado di garantire gli attuali livelli di prevenzione dei contagi al loro interno. Il Comitato chiede pertanto alle istituzioni di pronunciarsi con urgenza su una questione cruciale non solo per la sopravvivenza delle Rsa, ma anche e soprattutto per la sicurezza e la qualità dell’assistenza alla quale hanno diritto i residenti e le loro famiglie.

Fonte: Ufficio Stampa

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