Affitti dall'Ucraina, Firenze quarta meta: richieste precedenti all'invasione russa

The Duomo, Basilica di Santa Maria del Fiore, Florence, Tuscany, Italy

L'indagine condotta dall'Ufficio studi di Idealista


Le ricerche di alloggi in affitto in Italia effettuate dall'Ucraina sono aumentate in modo significativo tra i mesi di gennaio e febbraio 2022. Tali ricerche sono salite del 145% rispetto a quelle registrate nello stesso periodo del 2021 e del 281% in più rispetto al 2020, poche settimane prima dell'inizio della pandemia, secondo uno studio condotto da Idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia.

Questo picco delle ricerche sembra indicare come molte persone avessero iniziato a pianificare la loro partenza dall'Ucraina ben prima dell'inizio della minaccia russa e mostra l'importanza che avrà anche l’Italia nell'accoglienza dei cittadini ucraini nonostante sia geograficamente lontana dai confini della guerra.

Le province in cui gli ucraini hanno concentrato maggiormente le loro ricerche di alloggi in affitto sono Roma (17,1%) e Milano (14,4%). Seguono più staccate Napoli (5,9%), Firenze (3,2%), Foggia (3%), Venezia (3%), Palermo (2,8%) e Genova (2,4%).

La pressione della domanda si distribuisce in maniera piuttosto diffusa sul territorio nazionale, con altre 17 province che rappresentano almeno l’un per cento delle ricerche totali, in una forbice che va dall’1,8% di Torino e Caserta, all’1% di Padova e Verona. Il resto delle visite - circa ¼ del totale -, sono disgregate in molte aree (73 province), con una bassa frequenza di ricerche.

Gli aumenti delle ricerche di affitto dall’Ucraina accomunano tutti i mercati dell'Europa meridionale dove idealista è presente. La variazione maggiore rispetto a un anno fa si è verificata in Portogallo, dove l'aumento delle ricerche ha toccato l’855%, mentre in Italia si è “fermata” al 145%. Se si cumulano invece le ricerche effettuate dagli utenti ucraini nei 3 paesi, il Portogallo rappresenta il 44% del totale, seguito dalla Spagna, con il 35%, e dall'Italia con il 21%.

Fonte: Ufficio Stampa

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