Otto Marzo, solo 10 strade su 628 a Empoli sono intitolate a una donna

La più nominata è Rina Chiarini, partigiana, la donna più 'moderna' è Margherita Hack, che non ha una strada a suo nome


Si è risvegliata l'attenzione sulla toponomastica femminile dopo la riuscita iniziativa di San Casciano dove per un giorno sono state rinominate le vie del paese, intitolandole a donne che si sono distinte in tutti i campi del sapere e dell'agire umano.

Non è facile censire in un comune, specialmente se di dimensioni considerevoli, le vie e i luoghi intitolati a donne (o figure femminili) piuttosto che a uomini. Le proporzioni sono comunque imbarazzanti. Vuoi perché il retaggio di un tempo prediligeva la figura maschile (salvo le varie Madonne, che sono sopravvissute), vuoi perché tanti nomi sono rimasti per comodità nel corso dei decenni (cambiare nome di una via già abitata può creare disservizi per chi ci vive, basti pensare alle consegne di bollette e pacchi).

Perciò tutto rimane fermo, salvo le rare occasioni in cui ci sono aree di recente costruzione nelle quali si può (se si vuole) riequilibrare la bilancia che da sempre pende verso gli uomini. Quando possibile, onorando anche le aree abitate o ricche di pregio, non solo le zone industriali.

Un sito interessante per renderci conto del fenomeno si chiama appunto Toponomastica Femminile. Il lavoro che viene fatto dai titolari del sito è notevole, ma per quanto riguarda la città di Empoli non del tutto corretto. Cerchiamo allora di vedere quali vie empolesi sono intitolate a donne

La più nominata è Rina Chiarini, partigiana, che ha l'intitolazione del Parco del quartiere Santa Maria assieme al marito combattente della Resistenza Remo Scappini, da sommare a largo Rina Chiarini nella zona industriale del Terrafino. Se consideriamo anche le opere d'arte, Chiarini e Scappini hanno il loro posto d'onore di fronte alla piazza della stazione ferroviaria, nel murales composto sulla palazzina del terminal bus.

Molte le figure femminili del Novecento omaggiate a Empoli. L'educatrice Maria Montessori ha una piccola via nella zona residenziale di Ponzano; Anna Frank una via nella zona industriale di Marcignana prima del ponte per Bassa; la scrittrice Premio Nobel Grazia Deledda una traversa di viale Boccaccio in zona ospedale (visto il paragone letterario ne sarebbe fiera); la scienziata Marie Curie, che condivide assieme al marito Pierre una strada nella zona industriale di Carraia (con i nomi italianizzati Maria e Pietro); Margherita Fasolo, educatrice e membro attivo della Resistenza, ha una sua via nella zona residenziale di ponte a Elsa, vicina a via Anna Maria Enriques Agnoletti, altra partigiana che ebbe sorte peggiore: fu fucilata dai nazisti. Altre figure storiche che fanno capolino nella mappa di Empoli sono Artemisia Gentileschi, a cui è intitolata una via biforcuta nel quartiere Santa Maria, e la Madonna della Quiete, che ha una sua piazzetta nel pieno centro di Empoli.

Dieci strade o luoghi su un totale di 628 su tutta Empoli, frazioni e quartieri compresi. Un po' pochi, anche se si sta rimediando. L'attenzione alla tematica c'è, dato che le quote rosa aumentano se guardiamo ai monumenti. La Vela di Avane è intitolata all'astronoma Margherita Hack, una delle piazze simbolo ha al centro la Vittoria, ritratta al femminile, mentre l'altra piazza simbolo ha le Naiadi (sostantivo plurale femminile) raffigurate come leoni. Il Torrione degli eventi estivi è intitolato a Santa Brigida. Infine da 17 anni a capo di Empoli ci sono solo donne: prima Luciana Cappelli e adesso Brenda Barnini.

Ed è proprio a lei che diciamo con questo articolo che sicuramente si può e si deve fare di più nelle intitolazioni dei luoghi della città per le donne. Empoli è una città in espansione, e se anche il nuovo teatro si chiamerà Il Ferruccio, non c'è tempo da perdere per riportare la centralità della donna anche nella toponomastica.

Elia Billero

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