Libri scritti in arabo, cinese, albanese, oppure romeno o cingalese. In alcuni nidi e scuole dell’infanzia della città stanno arrivando in questi giorni delle capienti valigie con volumi per ragazzi in lingue straniere: è il progetto ‘Mammalingua: storie per tutti nessuno escluso’, che vuole promuovere la lettura condivisa in famiglia anche per chi non ha l’italiano come lingua madre e al tempo stesso favorire la conoscenza delle diverse culture tra i banchi di scuola.
Nato in Lombardia nel 2015, Mammalingua è divenuto progetto nazionale nel 2020 grazie all’Associazione Italiana Biblioteche e al finanziamento del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura. Il Comune di Firenze, con la Biblioteca delle Oblate, lo scorso anno è stato selezionato come centro rete in Toscana con l’impegno di sperimentare buone pratiche per la realizzazione degli obiettivi del progetto.
I bibliotecari delle biblioteche comunali fiorentine, in collaborazione con la Direzione Istruzione insieme a educatori e insegnanti dei servizi educativi comunali e di alcune scuole dell’infanzia statali, hanno coinvolto per adesso 12 asili nido e 10 scuole dell’infanzia dei cinque quartieri della città, e le biblioteche Oblate, Thouar, Luzi, Villa Bandini, Bibliotecanova e Buonarroti. Dopo aver individuato le lingue parlate dagli alunni, la biblioteca seleziona e acquista i libri nelle diverse lingue e per le diverse fasce di età. Prepara poi la valigia e la fa giungere alla scuola, dove gli insegnanti organizzano il prestito gratuito alle famiglie degli alunni, in base alla loro lingua madre. Trascorsi 15 giorni i libri saranno riconsegnati e la valigia potrà essere trasferita ad un’altra classe. Nel frattempo le famiglie delle scuole aderenti al progetto ricevono un questionario online, tradotto in più lingue, perché educatori e bibliotecari possano conoscere ed approfondire le abitudini di lettura nelle famiglie così da ampliare il progetto in futuro.
“Un’iniziativa che vuole non solo favorire la lettura ad alta voce in famiglia in età prescolare così da avvicinare fin da piccolissimi i bambini al contatto con i libri - commenta l’assessore all’educazione Sara Funaro - ma che vuole anche educare al rispetto del diverso, a partire dai rudimenti dell’apprendimento, dalla lingua che i piccoli imparano dai genitori e che può essere diversa da quella che poi apprenderanno a scuola. Un’occasione per famiglie, bimbi ed educatori, dunque, che mette al centro la conoscenza reciproca delle varie culture”.
Nel mese di maggio nelle biblioteche coinvolte nel progetto si terranno incontri con letture ad alta voce che coinvolgeranno alunni, insegnanti e famiglie all’insegna del plurilinguismo e della condivisione. Il progetto, coordinato dalle Biblioteche comunali, è promosso e supportato dalla sezione Toscana dell’Associazione Italiana Biblioteche.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
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