L'Istituto comprensivo di Vinci all'inaugurazione delle Pietre d'inciampo

Gli striscioni colorati, i disegni dei bambini, un 'No alla guerra' composto e sentito: così gli alunni dell'Istituto comprensivo Galileo Galilei di Vinci hanno portato la propria testimonianza alla cerimonia di inaugurazione delle Pietre d'inciampo, questa mattina, nella città del Genio. Dopo gli interventi istituzionali del Sindaco, Giuseppe Torchia, e dell'assessore alla pace, Mila Chini, è stata la volta della Dirigente scolastica Tamara Blasi, che ha espresso commozione e gratitudine per l'opportunità di partecipare all'evento: “Tante sono le parole che possono segnare l'esperienza storica che stiamo commemorando: partenza, distacco, fuga, inciampo, separazione... la cosa assurda è che queste parole sembrano rivolte al passato ma in realtà sono drammaticamente attuali e ci devono far riflettere. Oggi, poi, è anche la Festa della donna e sento di dover rivolgere insieme a voi un pensiero alle donne ucraine che con coraggio stanno mettendo alla luce i loro figli nelle metropolitane, nei bunker, regalando la mondo una speranza di pace che è rappresentata dai bambini”.

Toccante intervento di una bambina della scuola primaria, che ha letto la storia del deportato Vinicio Lorenzini, così come gliel'ha raccontata il nonno, ovvero il nipote. Il nonno della bambina infatti viene chiamato Vinicio in onore dello zio, che da quella terribile notte in cui fu strappato all'amore della famiglia, non è più tornato a casa. Dopo l'inaugurazione delle Pietre d'inciampo, i bambini hanno seguito il Sindaco anche in Largo Aldo Moro, dove è stata deposta una corona d'alloro al monumento dedicato a tutti i deportati.

Fonte: Istituto Comprensivo Vinci

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