Le imprese femminili a Pistoia sono il 23,4% del totale aziende agricole. Un dato sostanzialmente stabile, nonostante pandemia e ora il conflitto in Ucraina. “Abbiamo resistito nonostante le difficoltà –dichiara Michela Nieri, responsabile Coldiretti Donne Impresa di Pistoia, in occasione dell’8 marzo nel corso di ‘L’agricoltura è già donna’ evento a carattere regionale-. Non scordiamo che il segmento del settore primario maggiormente colpito dalla pandemia è quello agrituristico, dove il ruolo delle imprenditrici è tradizionalmente molto forte. Anche a livello regionale, si conferma il leggero calo delle imprese, la tenuta nonostante le difficoltà è emblematica della capacità delle donne pistoiesi di adattarsi al mutare degli scenari”.
Protagoniste dell’incontro L’agricoltura è già donna, le storie di tante imprenditrici multifunzionali e ‘circolari’ per definizione. “Abbiamo voluto ribadire l’innovatività delle donne in agricoltura –spiega Nieri-, perché sono naturalmente ispirate dal principio cardine dell’economia circolare: ‘non si butta via niente’”.
“Le donne imprenditrici hanno dimostrato, in questo delicato momento, insieme ad una straordinaria capacità di spingere concretamente la multifunzionalità verso orizzonti ancora inesplorati, di sperimentare di nuovi modelli di gestione dell’attività basati sulla valorizzazione degli scarti delle lavorazioni, e più in generale materiali second life, unito al bisogno di ridurre il consumo di suolo e le risorse energetiche come l’acqua non solo per una semplice ragione economica –ha spiegato Elena Bertini, responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa-. Guidano la transizione ecologica nelle campagne consapevoli dei cambiamenti climatica in corso e sono tra le più attive nel campo del biologico e dell’accoglienza dove conducono quasi un agriturismo su due determinando il primato nazionale. Sono proiettate nel futuro e rappresentano un modello sano, sostenibile, creativo, etico”.
L’identikit dell’azienda rosa multifunzionale e sostenibile è stato il tema centrale del salone dell’economia circolare allestito durante l’iniziativa. Tra le storie multifunzionali e ‘circolari’ quella di Gabriella Michelozzi di Quarrata. Un modello di fattoria autosostenibile che portano avanti al “Canto di primavera del sogno antico” le sorelle Gabriella e Stefania sui colli di Forrottoli nel comune di Quarrata. Producono composte, latte, formaggi, uova, olio e tutto ciò che la mente può immaginare pensando a una fattoria, senza alcun genere di scarto. Perché anche le potature degli ulivi o delle viti, il manto delle pecore, la pelle delle mucche macellate, i noccioli delle olive hanno uno scopo. In questo perfetto ciclo che si autoalimenta, una volta che i terreni hanno bisogno di essere liberati dai rovi arrivano le capre che poi lasciano campo libero agli ovini. Quelle pecore di cui non si butta via niente, neppure la pelle, impiegata per fare borsette, mentre con i noccioli delle olive si cuoce il pane per l'agriturismo e l'ultimo scarto dalla lavorazione del formaggio viene dato come alimento iperproteico ai maiali.
Fonte: Coldiretti Pistoia
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