Aumentano bollette gas e luce del 180%, chiude la piscina di Empoli

(foto gonews.it)

Il caro bollette fa chiudere la piscina comunale di Empoli. Lo dice un cartello fuori dall'impianto di viale delle Olimpiadi, un foglio firmato Aquatempra, la società che gestisce la piscina. "Da lunedì 7 marzo per cause non imputabili a Aquatempra e riconducibili al forte aumento dei costi energetici degli ultimi mesi, siamo costretti a sospendere qualsiasi attività" si legge. I numeri infatti sono incredibili: se a gennaio 2020 per gas e luce la piscina ha speso 18.159 euro, due anni dopo il prezzo è 42.546 euro, il 180% in più.

Il messaggio prosegue: "A chi ha abbonamenti in corso di validità verrà riconosciuto un credito non monetizzabile per la parte del servizio ancora non usufruito". Aggiornamenti agli utenti verranno dati dai canali Facebook e Telegram di Aquatempra. Intanto, sempre sui social, sono molti i clienti della piscina che stanno protestando per la chiusura.

Nei mesi scorsi il caro bollette per le piscine comunali era stato al centro di un messaggio di Brenda Barnini, sindaca di Empoli, e di altri primi cittadini della Toscana. Nell'appello si chiedevano ristori alle piscine, a fronte dei notevoli rincari per l'energia, che mettevano a rischio la prosecuzione del servizio.

Barnini ha diramato una nota in merito: "Più di un mese fa avevo chiesto in modo informale di iniziare a predisporre per marzo la chiusura dell'impianto per le proiezioni disastrose di gas e luce. Nel bilancio del Comune sono stanziati per il 2022 in favore di Acquatempra per la gestione dell’impianto 362.000 euro che ovviamente con questi aumenti delle bollette non sono sufficienti per tenere aperto l’impianto tutti e 12 i mesi. L’indicazione che avevo dato in modo informale più di un mese fa non vedendo alcun riscontro è stata poi formalizzata ieri con una lettera del Comune ad Acquatempra. Da qui nasce la frettolosa e mal gestita comunicazione del gestore che avrebbe avuto un mese di tempo a disposizione per organizzarsi. Altre piscine prima della nostra hanno già fatto periodi di chiusura per poi riaprire (vedi Borgo San Lorenzo). Sperando che questa situazione si possa risolvere il prima possibile sia grazie ad un miglioramento della crisi energetica sia grazie a ristori che potranno venire da parte dello Stato. Il nostro obiettivo è comunque quello di poter riaprire il prima possibile".

Ancora la sindaca empolese: "Mi rendo perfettamente conto della gravità della situazione e mi dispiace altrettanto dover nuovamente fermare l’impianto ma essendo il bilancio della società che gestisce direttamente collegato alle risorse disponibili del Comune stante l’aumento indiscriminato delle bollette potrebbe portare ad dover prendere decisioni ancora più insostenibili".

Parla l’assessore allo sport, Fabrizio Biuzzi: "Una decisione non presa a cuor leggero visto anche il periodo da cui veniamo di grande difficoltà per lo sport, ma i numeri sono impietosi e costringono a decisioni difficili oggi per poter ripartire domani. Se non si prendono provvedimenti immediatamente, le conseguenze di un’inerzia nelle decisioni, potrebbero portare a problemi anche maggiori".

Botta e risposta tra Aquatempra e sindaco

"Comprendiamo le motivazioni che hanno spinto molti di voi ad effettuare commenti negativi a questo post e per questo motivo riteniamo corretto fornire qualche spiegazione in merito alle motivazioni che ci hanno portato ad assumere la non facile decisione di chiudere la piscina comunale di Empoli dal prossimo 7 marzo" risponde Simona Gelli, vicepresidente dell'ente gestore della piscina, al post su Facebook di Brenda Barnini.

"Già alcune settimane fa si era sparsa la voce che il Comune era intenzionato a chiudere l’impianto a causa dell’eccessivo rincaro del costo dell’energia, ma come è facile intuire non si può assumere la decisione di sospendere un “servizio pubblico” (perché di questo si tratta) sulla base di semplici voci o di qualche articolo di giornale.

Allarmati da queste voci e dalle richieste di dati che ci pervenivano dagli uffici comunali, abbiamo informato il Comune che l’ipotesi di un’eventuale chiusura della piscina avrebbe provocato effetti molto negativi e che, sebbene i rincari dell’energia siano effettivamente molto elevati (questo è fuori di dubbio), questa eventuale decisione sarebbe stata anche tardiva, in quanto Aquatempra ha già sostenuto la maggior parte dei costi per l’acquisto dell’energia nei mesi invernali appena trascorsi. Abbiamo anche fatto presente che a nostro modesto parere la decisione di chiudere l’impianto in un periodo caratterizzato (fortunatamente) da contagi da Covid-19 in forte diminuzione, da una tendenza generalizzata alla riapertura di tutte le attività e in prossimità della primavera, periodo in cui i consumi energetici scendono drasticamente, non ci sembrava proprio la migliore delle soluzioni.
Per diversi giorni abbiamo così vissuto nell’illusione che le nostre osservazioni (molto più articolate di quanto riportato qui) avessero scongiurato la chiusura dell’impianto e per questo motivo abbiamo continuato a svolgere regolarmente la nostra attività, anche consentendo agli utenti di poter sottoscrivere nuovi abbonamenti e fare nuove iscrizioni.

Il 3 marzo, cioè ieri l’altro, ci è invece arrivata la doccia fredda. Aquatempra ha ricevuto dal Comune di Empoli una nota con cui venivamo invitati a tenere aperto l’impianto per i mesi estivi (piscine esterne) e poi da settembre a dicembre 2022, nonché ad "azzerare fin da subito i costi energetici".

Ora, posto che nessuno di noi ha la bacchetta magica per "azzerare" i costi energetici di un impianto energivori come quello empolese, è evidente che l’unico modo per ottenere tale risultato è quello di chiudere la piscina comunale il prima possibile, per poi riaprirla, qualora sussistano le condizioni, nel prossimo periodo estivo.
Ma la nota recapitata dal Comune contiene anche qualcosa di molto più preoccupante per Aquatempra e per la sua stessa sopravvivenza: la dichiarazione chiara e inequivocabile che per l’anno 2022 il Comune non potrà più garantire alcun sostegno finanziario per fronteggiare il calo dei ricavi derivanti dalla pandemia da Covid-19 (stimato nell’ordine di un -54% rispetto al 2019), limitandosi a erogare solo quello che era stato previsto nel contratto di servizio stipulato nel 2019, cioè in un periodo in cui tutti noi ignoravamo il significato della parola “pandemia”.

Quindi, con la richiesta di azzerare i costi energetici e con la decisione di eliminare ogni supporto finanziario ad Aquatempra per compensare gli effetti della pandemia, il Comune ci ha di fatto imposto di assumere la decisione di chiudere l’impianto natatorio. Infatti, nessuna azienda riesce a sopravvivere in una situazione di costi crescenti e di fatturato più che dimezzato.

Come Aquatempra riteniamo di avere fatto tutto il possibile per evitare la chiusura dell’impianto e danni ai nostri utenti; se errori sono stati fatti pensiamo che vadano ricercati in altre sedi, ma non certo presso di noi che siamo una società "in house" a totale controllo pubblico.

Tuttavia, proprio per evitare che questi errori possano ricadere sui nostri utenti, riteniamo necessario procedere al rimborso di tutti gli abbonamenti e iscrizioni che sono stati effettuati presso la piscina comunale di Empoli a partire dall’08/01/2022, relativamente alla sola parte di servizio che non sarà fruito a causa della chiusura dell’impianto.

Tale data coincide con quella in cui il Sindaco del Comune di Empoli Brenda Barnini pubblicò su un quotidiano locale l’articolo intitolato “Piscine comunali a rischio chiusura”, articolo dal quale Aquatempra, secondo la Sindaca, avrebbe dovuto trarre la conclusione che la piscina andava chiusa. Ci scusiamo per non essere stati così perspicaci e per avere atteso scioccamente dal Comune un atto pubblico d'indirizzo".

Non si è fatta attendere la replica di Barnini, sempre su Facebook.

"Credo sia il caso che il soggetto gestore di cui tu sei Vice Presidente smetta di alimentare inutili polemiche. Avete un bilancio da far tornare e fino ad ora lo avete fatto solo perché i Comuni hanno ripianato tutti i debiti. Chiudiamola qui per il bene dei cittadini e la dignità delle istituzioni. I messaggi informali non erano articoli di giornale ma messaggi mandati direttamente al Presidente che evidentemente ha ritenuto opportuno ignorarli. In questi anni grazie all’intervento dell’amministrazione comunale sono stati stabilizzati i dipendenti (che altrimenti non avrebbero avuto accesso nemmeno alla cassa integrazione durante il covid) e fatto fronte alle difficoltà di gestione. Adesso credo sia necessario prendere decisioni che cambino radicalmente la modalità di gestione".

Forza Italia: "Gestione disastrosa, cosa accadrà ai lavoratori?"

“Una doccia fredda per i clienti e una doccia freddissima per i lavoratori, questa l'estrema sintesi di quanto è avvenuto nelle scorse ore a Empoli con la comunicazione della chiusura della piscina comunale in gestione alla società partecipata Aquatempra. Un fatto, quello di una comunicazione così inattesa e del tutto estemporanea, che ha lasciato tutti basiti; addirittura, pare, che gli utenti siano stati avvisati qualche ora prima degli stessi lavoratori, un fatto inaccettabile e che i responsabili dovranno spiegare”.

Così commentano Paolo Gandola, Consigliere metropolitano di Forza Italia - centrodestra per il cambiamento, Paolo Giovannini, Coordinatore provinciale di Forza Italia Firenze e Samuele Spini, Coordinatore comunale Forza Italia a Empoli. 

“Siamo tutti consapevoli, e non da oggi, delle gravi ripercussioni economiche dell'aumento dell'energia elettrica e del gas sull'intero tessuto economico, industriale e pubblico del nostro Paese - dicono gli esponenti di Forza Italia - ma come è stata gestita la situazione della piscina di Empoli ha dell'inverecondo.

Gli utenti sono stati avvisati a partire da ieri mattina e durante i normali corsi che frequentano, mentre la stragrande maggioranza dei lavoratori solo alle 19:40 di ieri sera. Ma può mai essere questo il modo di gestire in modo trasparente un così grave momento di crisi?

Come mai i lavoratori sono stati lasciati all'oscuro della situazione? Come mai gli utenti stessi, soprattutto nell'ottica di valutare dei possibili rinnovi di abbonamenti e corsi, non sono stati avvisati da circa un mese a questa parte, visto che in queste ore la Sindaca di Empoli Brenda Barnini si è subito discolpata dell'accaduto, dichiarando che già da alcune settimane aveva comunicato alla società Aquatempra il rischio di uno stop dell'impianto?

Alla Sindaca - proseguono Gandola, Giovannini e Spini - diciamo, però, di non correre troppo nella direzione di considerarsi del tutto estranea e non corresponsabile di questa situazione di fortissimo disagio per utenti e lavoratori, perchè, ci teniamo a ricordarle, che la società Aquatempra che oggi descrive come una società esterna non è altro che una partecipata del Comune di Empoli e dei Comuni di Certaldo, Fucecchio,  Montespertoli, San Gimignano, Santa Croce sull'Arno, Gambassi Terme, Poggibonsi, Larciano, Lamporecchio e della stessa Unione dei Comuni dell'empolese Valdelsa. Insomma, la Sindaca non si può celare dietro alla scusa di una società esterna al Comune di Empoli per cercare di spiegare questo cortocircuito di informazioni e decisioni prese all'ultimo secondo.

 Comprendiamo le estreme difficoltà legate ai costi di gestione, aumentati vertiginosamente in questi mesi ma, allora, di fronte della necessità di dover chiudere sine die un impianto, tanto più se pubblico, si deve altresì lasciare aperta la possibilità agli utenti di ottenere un rimborso economico e non, come detto, un "credito non monetizzabile per il periodo non usufruito". Questo ultimo passaggio sarebbe oltremodo scandaloso e assolutamente inaccettabile. Pensiamo a chi usufruisce dei corsi o delle piscine per tempi limitati in ragione di riabilitazioni o specifiche esigenze temporanee, perchè questi cittadini non dovrebbero avere il diritto ad un immediato rimborso, da utilizzare altrove? Ad oggi, fortunatamente, molte piscine private sono ancora aperte, quindi si facciano meno piagnistei e si lavori alacremente affinché tutti gli utenti siano doverosamente rimborsati. 

Infine, ma non da ultimo, cosa ne sarà dei lavoratori? Avranno diritto alla cassa integrazione? Insomma, serve chiarezza e serve subito” – concludono gli esponenti azzurri.

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