Ci giunge notizia che sta per chiudere una storica lavanderia, l'ultimo degli esercizi di questo tipo che era rimasto ancora aperto nella città di San Miniato.
L'episodio ripropone un problema che abbiamo spesso sollevato in Consiglio Comunale attraverso interventi e interpellanze, quello di uno sviluppo commerciale della città e la qualità della vita dei residenti. Per altro verso, in assenza di qualunque azione di controllo e di programmazione da parte del Comune, si incentivano spesso fenomeni di malamovida.
In risposta a nostre interpellanze in merito e alle sollecitazioni dei cittadini preoccupati per i rischi connessi all’eccessiva concentrazione di locali destinati all’intrattenimento e alla ristorazione in un’area ristretta del centro storico, il Sindaco ha replicato obiettando l’impossibilità, sulla base delle disposizioni legislative vigenti, di poter esercitare qualunque funzione di programmazione sul numero, la tipologia e la dislocazione nel territorio di qualunque tipo di esercizi commerciali.
Ci chiediamo allora come si spiega il fatto che il Comune di Pisa preannunci, per ragioni che almeno in parte riguardano anche San Miniato, lo stop per due anni a nuove aperture di attività alimentari e di somministrazione in centro storico a Pisa, per evitare lo stravolgimento del profilo commerciale della città determinato dalla “estrema deregolamentazione, a partire dalle liberalizzazioni”?
San Miniato ha bisogno di valorizzare le caratteristiche che ne fanno un luogo di residenza e di lavoro oltre che di turismo, e quindi di puntare a far coincidere accoglienza nei confronti dei turisti e sostenibilità per i residenti, ponendosi l'obiettivo di garantire anche una rete diffusa e diversificata di servizi. Pensiamo comunque che solo la mancanza di volontà politica impedisce l'adozione di un atto di indirizzo, da discutere e approvare in Consiglio Comunale, sulla base dei cui orientamenti il Comune dovrebbe intervenire con atti coerenti sul piano urbanistico e con azioni di incentivazione e disincentivazione.
Questo piano si dovrebbe proporre come finalità: a) l'esclusione di ulteriori insediamenti di grande distribuzione e di ampliamenti di quelli attualmente esistenti; b) la salvaguardia in tutte le frazioni di insediamenti commerciali di vicinato, la promozione della tipicità degli esercizi commerciali e del loro legame con le produzioni del territorio, la valorizzazione dei centri commerciali naturali esistenti; c) una diversificazione delle attività commerciali nel centro storico di San Miniato.
Roberto Ferraro, Beatrice Calvetti, Federico Gregorini - Gruppo Consiliare Lega per Salvini
Manola Guazzini - Gruppo Consiliare CambiaMenti
Michele Altini - Gruppo Consiliare Forza Italia
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