Arrivati a Firenze i primi profughi dall'Ucraina: la Toscana si organizza per l'accoglienza

(foto gonews.it)

Oggi in un vertice in Prefettura definiti luoghi e modalità per l'accoglienza, in attesa del decreto del governo: anche gli alberghi sanitari, usati per l'emergenza Covid, potranno ospitare le famiglie


Sono arrivati nel territorio di Firenze i primi 30 profughi dall'Ucraina. Si tratta di donne e bambini, in buone condizioni di salute.

È previsto che nei prossimi giorni il flusso continui. Per questo la Toscana si prepara a fornire accoglienza agli ucraini in fuga dal proprio paese, dopo l'invasione della Russia. Oggi in Prefettura a Firenze si è svolta una riunione per definire le misure idonee alla prima accoglienza. Come dichiarato dal prefetto di Firenze Valerio Valenti, "dobbiamo rapidamente liberare delle strutture da dedicare esclusivamente all'accoglienza delle famiglie", e per un'organizzazione precisa sono attese le linee guida del decreto legge e del Dpcm.

Nell'incontro di oggi, a cui hanno preso parte anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, il presidente della Regione Eugenio Giani, diocesi, Asl e forze dell'ordine, sono stati definiti alcuni dei luoghi a disposizione dell'accoglienza a Firenze. Tra questi alcuni appartamenti della Fondazione Kennedy, quelli della rete del consolato ucraino, i Cas, i centri di accoglienza e gli alberghi ex sanitari usati durante l'emergenza per il Covid.

"La priorità è che sia un'accoglienza organizzata, niente di improvvisato, niente iniziative sporadiche che non siano coordinate o monitorate perché è necessario avere il polso della situazione", ha detto Nardella, sottolineando che "abbiamo bisogno che venga emanato il decreto da parte del governo in tempi rapidissimi, noi ci aspettiamo già domani, perché avremo non solo risorse chiare, ma regole e modalità chiare per gestire tutta la filiera che coinvolge la Protezione civile, terzo settore ed istituzioni locali".

"Abbiamo parlato con i gestori degli alberghi sanitari che sono stati utilizzati per i contagiati e siamo quindi già pronti ad accogliere i profughi ucraini che arriveranno in Toscana". Lo ha affermato il presidente della Regione, Eugenio Giani.

"Li abbiamo già utilizzati – ha aggiunto Eugenio Giani – la scorsa estate per sistemarvi provvisoriamente i profughi afgani. Attendiamo adesso le linee di indirizzo nazionali che verranno emanate attraverso un apposito Decreto legge che il Governo approverà a breve e che si trasformerà in Dpcm, ovvero in linee esecutive. Il dipartimento regionale della Protezione civile proprio in questo momento sta facendo una riunione con la Protezione civile nazionale con cui ci coordineremo. Appena avremo, tra oggi e domani, le linee normative adatteremo gli alberghi sanitari alle nuove esigenze. Non sappiamo come arriveranno. In molti lo faranno con mezzi propri e di fortuna. Si tratterà quindi di avere la capacità di essere molto flessibili, di individuarli e di potergli accogliere al meglio".

Come Comuni, ha spiegato Biffoni, "domani saremo ricevuti dal Ministero per accordarci ed essere pronti a prenderci carico di un flusso nuovo rispetto a prima. In questo momento è difficile parlare di numeri perché non sappiamo l'eventuale durata della guerra. Facciamo un conto: 300mila persone ucraine in tutta Italia, se qui vengono attratti parenti e amici, parliamo di centinaia di migliaia di persone".

Mazzeo: "Garantire accoglienza a bambine e bambini in fuga"

"Faccio mio, anche a nome di tutto il Consiglio regionale, l’appello lanciato dalla Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, Camilla Bianchi, affinché siano messe in campo tutte le azioni possibili per garantire l’accoglienza delle bambine e dei bambini in fuga dall’Ucraina" dichiara il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, raccogliendo l’accorato appello lanciato appena pochi giorni fa dalla Garante Bianchi.

"In questi giorni, nelle testimonianze dirette che abbiamo ascoltato nelle manifestazioni di piazza, sono emerse le storie di bambine e bambini separati dai loro padri, nati nella metropolitana, a cui sono stati privati i più elementari diritti ad andare a scuola e vivere le loro vite con le loro famiglie" rileva Mazzeo.

"Su questo tema, dunque, Istituzioni, amministrazioni locali, Associazioni e tutto il Terzo Settore sono chiamati a garantire tutto il supporto di cui potranno avere bisogno nella speranza che la diplomazia possa in queste ore raggiungere un’intesa per l’immediato cessate il fuoco e la fine del conflitto. Ci siamo preoccupati tanto per i nostri figli in lockdown per la pandemia, per lo stop alla scuola e alle loro attività di socialità. Pensate cosa può essere vivere in un paese in guerra e scappare dalle proprie case. È una situazione assurda e inaccettabile di fronte alla quale non possiamo restare indifferenti" conclude il presidente del Consiglio regionale.

Di Giorgi (Pd): "Bene il sostegno a docenti e studenti ucraini nelle Università italiane"

"Ricercatori e docenti ucraini potranno svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l'alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani. Lo ha deciso il consiglio dei ministri che ha istituito un apposito Fondo da 500 mila euro per finanziare la misura. Si tratta di un fatto importantissimo, che rappresenta un segno di grande sensibilità che va valorizzato.

L’Italia si dimostra così pronta non solo ad accogliere chi verrà dal martoriato paese vittima della brutale aggressione da parte della Russia, ma anche ad offrire loro delle opportunità di studio e di lavoro. Cosa non banale né scontata.

Bene dunque il Governo, ed in particolare la Ministra Messa che hanno approvato in tempo record la misura. Come capogruppo PD in commissione cultura mi impegnerò perché questi fondi siano immediatamente disponibili e si possa anche, in futuro, implementarli ulteriormente. Un segno di civiltà che rappresenta una risposta importantissima alla violenza delle armi" Così la deputata Rosa Maria Di Giorgi, Capogruppo Pd in Commissione Istruzione e Cultura.

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