Mercato dei Fiori di Pescia, l'appello di Cia: “Evitare la chiusura di giugno"

Sandro Orlandini

Il Mercato dei Fiori di Pescia deve vivere e garantire un futuro alle 650 aziende che hanno nel Mefit il proprio punto di riferimento ed ai circa 4 mila addetti diretti ed indiretti. A ribadirlo è la Cia Toscana Centro, che ha messo il futuro del Mercato dei Fiori al centro del documento politico discusso dall’assemblea Cia, nei giorni scorsi.

“Chiediamo a tutte le istituzioni che si ottenga lo slittamento, la sospensione o altre soluzioni percorribili, per evitare la prossima chiusura al 22 giugno del Mercato dei Fiori di Pescia – sottolinea il presidente Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini –, mantenendo tutti gli accorgimenti sulla sicurezza che erano stati già stati impartiti ormai da oltre 3 anni ed ai quali, anche con risorse degli operatori stessi, si era in parte già ottemperato”.

C’è forte preoccupazione per la situazione del Mercato dei Fiori di Pescia che è sotto la spada di Damocle di una possibile chiusura della struttura, a seguito di prescrizioni che i Vigili del Fuoco di Pistoia hanno impartito ormai da quasi un anno al Comune di Pescia (proprietario della struttura) ed al Mefit (azienda speciale del Comune di Pescia incaricata della gestione).

“Senza voler entrare in polemiche stucchevoli e ormai inutili sulle responsabilità di questa situazione che si è venuta a creare – prosegue Orlandini –, esprimiamo la più forte preoccupazione sugli scenari che potrebbero aprirsi se davvero il Mercato dei Fiori chiudesse le attività che lì vengono svolte, innanzitutto quelle di commercializzazione di fiori e piante”.

Da alcuni mesi, Cia Toscana Centro, si è attivata con tutte le istituzioni ed i loro rappresentanti locali e regionali, con l’obiettivo - non tanto di trovare soluzioni (che spettano ai tecnici ed alla politica) - di evidenziare con forza a tutti gli interlocutori quella che è l’importanza strategica, economica ed anche sociale che il Mercato dei Fiori di Pescia ha sul territorio della Valdinievole e lucchese, oltreché toscano, nazionale ed estero.

“Bisogna agire in fretta e senza tentennamenti - conclude il presidente Cia Toscana Centro - al fine di far quadrare il cerchio magari con un nuovo accordo di programma dove, con le adeguate risorse credibili ed ottenibili per l'esecuzione degli interventi necessari, venga garantita sin da subito la possibilità di mantenere la completa funzionalità del mercato dei fiori dando sicurezza a tutto un comparto”.

Fonte: Ufficio Stampa

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