Master sulla Gentilezza al via al Meyer con Daniel Lumera e padre Bormolini

Ha preso il via questa mattina a Firenze il primo Master sulla “Gentilezza nella relazione di cura in età pediatrica”, iniziativa unica nel suo genere in Italia nella formazione post-laurea organizzata dall’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze insieme a Università degli Studi di Firenze-Dipartimento NEUROFARBA.

Sedi delle lezioni, che dureranno un anno, saranno Villa La Quiete e il Meyer Health Campus. Il corso si rivolge a tutti i professionisti che vogliono esplorare nuove possibilità nella relazione di cura: l’obiettivo è formare gli specialisti del campo sanitario pediatrico al concetto di Cura globale per la persona, il cui volano sia la Gentilezza.

Nell’ideazione del Master sono stati coinvolti specialisti del calibro di Daniel Lumera, biologo naturalista, riferimento internazionale nelle scienze del benessere, fondatore del metodo My Life Design® e dell’associazione My Life Design Onlus, autore di best seller e promotore del movimento Italia Gentile, e padre Guidalberto Bormolini, presidente dell’associazione Tuttoèvita Onlus.

Il programma. Il programma è vario ed articolato: dalle neuroscienze delle emozioni, all’umanizzazione delle cure, passando per la spiritualità laica della cura e per il mistero della malattia. Verranno approfonditi molti temi funzionali a costruire una relazione autentica degli operatori sanitari con il bambino/adolescente e con il suo nucleo familiare. I docenti provengono dall’Università di Firenze - dall’area biomedica, psicologica e della comunicazione – dal pool di professionisti del Meyer e da alcune realtà che a diverso titolo hanno fatto della Gentilezza un valore fondante. Coordinatore del Master è il prof. Gabriele Simonini, professore di Pediatria generale e specialistica di Unifi.

Le parole degli ideatori. “Il Master - illustra Daniel Lumera - è nato da un'esigenza condivisa con il direttore del Meyer Alberto Zanobini di introdurre il valore della gentilezza in tutto il processo ospedaliero. Un'esigenza sostenuta da comprovati studi scientifici e dai dati provenienti dagli ospedali oncologici più all’avanguardia degli Stati Uniti, finalizzata a un'umanizzazione della medicina, non solo nella relazione tra medico e paziente, ma anche tra il medico e i familiari del malato, e nell’ambiente di lavoro delle professioni sanitarie. Pertanto cooperazione, inclusione, empatia, compassione, spirito di servizio e la reale capacità di ascolto dell'altro sono tutti valori che ci hanno accomunato e spinto a introdurre anche nel contesto sanitario medicine naturali come la gentilezza, la gratitudine, il perdono, l'ottimismo e la felicità. Il Meyer è la prima grande struttura pubblica che ha deciso di affrontare questo passaggio, e l'ha compiuto nel miglior modo possibile, partendo proprio da un percorso formativo interdisciplinare”.

“Di cosa c’è bisogno oggi in Italia, in Europa, nel mondo? C’è bisogno di cura! Bisogna tornare alla cura nel suo senso più forte, contraddistinta da alte virtù, e un termine che può sintetizzare l’alta qualità richiesta è proprio gentilezza. Sappiamo quanto la cura completa, integrale, avvolgente, amorevole sia proprio al centro della visione di cura che ha l’ospedale Meyer. Ma è interessante che ora voglia fare un passo avanti, per completare ciò che manca, ciò che i documenti scientifici chiedono ma che ancora non fa parte della formazione. Ringrazio l’ospedale Meyer e il suo Campus, il direttore Alberto Zanobini e Gabriele Simonini per aver pensato e sostenuto questa idea di un Master universitario sulla Gentilezza” spiega padre Guidalberto Bormolini.

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