Chiusura Mondadori Firenze: protesta durante la fiera del libro

Oggi il tavolo tra Regione, Comune e sindacati: "Convocheremo l'azienda in Toscana"


Mondadori-Rizzoli sarà convocata in Toscana per spiegare le ragioni della disdetta della sede fiorentina di via Lambruscihini e dell’annunciato trasferimento a Milano dei 37 dipendenti. Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e le crisi aziendali del presidente Giani, tira le fila del tavolo convocato nel pomeriggio con i sindacati, le rappresentanze dei lavoratori e Arti. Presente anche il Comune di Firenze, con l’assessora al lavoro Benedetta Albanese. Sia Fabiani che Albanese nella mattinata hanno partecipato al presidio dei lavoratori alla Leopolda, dove è in corso la fiera dedicata all'editoria indipendente.

"Per prima cosa l'azienda deve essere chiara e per questo la convocheremo in presenza in Toscana. La decisione di trasferire fisicamente a Milano i dipendenti della sede di Firenze, per altro da due anni in smart working, è illogica" spiega Fabiani.

Durante la riunione del tavolo i rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato il numero rilevante di dipendenti sopra i cinquanta, in maggioranza donne.

Protesta alla Stazione Leopolda che ospita la fiera del libro

Nella giornata di oggi le lavoratrici e i lavoratori di Mondadori Firenze, in sciopero, hanno messo in atto un presidio davanti alla Leopolda, in occasione della kermesse "Testo - Firenze capitale del libro 2023". Un’agitazione contro la decisione dell’azienda di chiudere da agosto la sede di Firenze in via Lambruschini, per trasferire le 37 maestranze a Milano: per la Slc si tratterebbe di 37 licenziamenti mascherati.

Il presidio ha ottenuto l’effetto sperato, sia in termini di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratoti, tutti presenti, sia in termini di interesse riscosso presso i visitatori dell’evento.

Le istituzioni, nelle persone di Valerio Fabiani, consigliere della regione Toscana, e Benedetta Albanese, assessora al lavoro del comune di Firenze, si sono recate al presidio per testimoniare come la vicenda Mondadori-Firenze sia di loro interesse e preveda, perciò, un forte impegno per cercare di arrivare a una composizione positiva degli interessi in campo.

Successivamente, la RSU e il segretario di SLC-Cgil Firenze hanno partecipato, in remoto, al tavolo di crisi convocato dalla Regione Toscana insieme alle figure delle istituzioni che erano passate in mattinata alla Leopolda. Nel corso dell’incontro sono state dettagliatamente esplicitate le ragioni della protesta e si è convenuto di dar vita a un percorso di confronto che conta di coinvolgere, questa volta in presenza, la Mondadori.

È stato sottolineato come, preliminare ad ogni reale volontà di dialogare, è la franchezza nel mettere in campo le reali intenzioni e le reali necessità dell’azienda. Da parte delle istituzioni si è ripetuto che ogni passo sarà fatto nell’ottica di salvaguardare le competenze e le professionalità presenti a Firenze, facendo leva su ogni soluzione alternativa al trasferimento a Milano, come d’altronde già detto dalle componenti sindacali, nel corso dell’incontro dell’8 febbraio con l’azienda.

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