Da oltre un anno, e specificatamente dall’ingresso nel Governo Draghi, abbiamo valutato, dubbiosi ma attenti, le scelte della Lega e di Matteo Salvini.
Nostro malgrado messi in disparte, anche se non in minoranza nel partito, e molto critici sulla bontà di questa scelta voluta dalla parte della Lega definita “centrista”, riferibile al Ministro Giorgetti e appoggiata anche dalla dirigenza senese del partito, ci siamo messi ad osservare e valutare le mosse politiche, sperando che le decisioni prese potessero portare, malgrado tutto, qualche risultato positivo e concreto per i nostri elettori.
A conti fatti, tuttavia, non abbiamo riscontrato i promessi risvolti positivi, anzi, la Lega, i suoi deputati ed i suoi senatori, hanno avallato spesso scelte incongruenti ed al limite della legittimità costituzionale le quali, purtroppo, hanno causato anche sul nostro territorio la chiusura di un numero enorme di attività professionali, turistico alberghiere, artigianali, commerciali e produttive.
Ricordando come durante il periodo del cosiddetto “Governo del cambiamento” la Lega era stata capace di ottenere risultati tangibili, come l’aumento di flessibilità di bilancio dalla Commissione UE per realizzare la riforma di Quota 100, il blocco dell’immigrazione clandestina, la legittima difesa, il varo dei decreti sicurezza e tanti altri piccoli e grandi cambiamenti in positivo, ci sconcerta come grazie al nuovo corso “centrista e draghiano”, in breve tempo siamo stati costretti ad assistere allo spropositato indebitamento forzato degli italiani nei confronti dell’Unione Europea per i prossimi trent’anni, alla dismissione di Quota 100 e al ritorno alla legge Fornero, alla cancellazione tombale dei decreti sicurezza, allo sbarco continuo di immigrati clandestini sulle nostre coste, all’impennata dei prezzi, all’aumento incontrastato di carburanti e delle bollette di energia elettrica e gas, oltre al proseguo di continue e contradditorie misure anti Covid che abbiamo sempre ritenuto fortemente incostituzionali e dalle quali avremmo auspicato una netta presa di posizione contraria da parte di un partito che si è sempre professato liberale e che aveva fatto della libertà di scelta individuale sui temi etici un principio cardine da rispettare.
Come ammesso testualmente in una recentissima riunione interna dalla Sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini, al governo la Lega ha ottenuto al massimo un terzo o un quarto degli obiettivi che si era prefissata, segno evidente, a nostro avviso, della mancanza di incisività in primis dei loro componenti e questo a fronte di una sconcertante leggerezza nell’appoggio a norme che hanno duramente colpito il nostro elettorato.
Questo anno e mezzo di Governo, unito ad una gestione dilettantistica ed approssimativa del partito a tutti i livelli, ha progressivamente allontanato il partito dai elettori e dai propri iscritti, letteralmente crollati come numero di oltre la metà in Toscana rispetto all’anno precedente e quasi completamente azzerati nella Valdelsa, sezione che ha avuto per anni il maggior numero di tesserati di tutta la provincia di Siena.
Questo allontanamento ha come causa, in primis, l’inspiegabile azione politica nazionale ma anche una gestione locale assolutamente improntata sull’assenza di confronto e democrazia interna e su una miope strategia del dividere anziché dell’unire, nonché, sulla mancanza di condivisione a tutti i livelli; tutte cose, queste, che hanno determinato con il tempo le dimissioni di numerosi referenti territoriali e di vari consiglieri comunali sparsi per tutta la provincia oltre che la perdita di iscritti e militanti.
In questo contesto di tensione nazionale e locale, l’elezione del Presidente della Repubblica ha messo in scena la peggiore prova politica che potesse essere offerta dalla Lega e dal suo Segretario; una Caporetto che ha portato alla seconda forzatura costituzionale della storia Repubblicana ed alla rielezione di un Presidente della Repubblica nuovamente di sinistra, nonostante il centrodestra avesse sulla carta i numeri per provare a fare qualcosa di diverso.
Appare totalmente incomprensibile, infine, come sia possibile passare dalla sera alla mattina dall’incolpare i “traditori” di turno, individuati nei grandi elettori di una buona parte di Forza Italia e dei partitini di centro capitanati da Toti e compagni, all’invito a costoro di formare un partito unico, supinamente avallato all’unanimità dal Consiglio Federale come se i membri dello stesso fossero stati colpiti all’unisono dalla sindrome di Stoccolma.
Il nostro gruppo consiliare è stato eletto nel Comune di Poggibonsi per portare avanti le idee e le istanze degli elettori di centrodestra e si è sempre mostrato coerente con il proprio mandato elettorale che i cittadini di Poggibonsi ci hanno dato. La deriva centrista presa dalla Lega e dal suo Segretario senza un regolare Congresso e senza che sia stata ascoltata l’opinione della propria base militante, riteniamo sia un grande errore politico al quale non vogliamo prendere parte.
Il partito, anche a livello locale e regionale, si sta trasformando in un qualsiasi irrilevante NCD di Alfaniana memoria e probabilmente avrà la stessa sorte.
Noi riteniamo che gli italiani, negli ultimi anni, abbiano espresso molto chiaramente ed in maniera trasversale la propria volontà di cambiamento votando leader e partiti che avevano promesso proprio un radicale cambiamento della politica italiana, a partire da Renzi nel 2014 per passare al M5S e Lega nel 2018 e per finire con l’exploit proprio della Lega alle elezioni europee del 2019.
Un’esplicita volontà che, a nostro avviso, è ancora più estesa e che va nella direzione diametralmente opposta a quella proposta da Salvini con la nascita di un fantomatico nuovo partito repubblicano (che tra l’altro già esiste e che storicamente appartiene all’arco costituzionale delle forze della sinistra storica italiana) di cui nessuno attualmente sente la mancanza o l’esigenza.
Se Salvini ha deciso di fare il commissario liquidatore della Lega riuscirà sicuramente nel suo intento ma noi non ci renderemo partecipi di una disfatta politica e soprattutto complici di un tradimento, questo sì, dei nostri valori e dei nostri elettori.
Non possiamo, pertanto, che annunciare, con estremo rammarico, la nostra fuoriuscita dal gruppo Lega Salvini Premier.
Continueremo, coscientemente, a ricoprire il nostro compito di consiglieri comunali rimanendo ancorati ai valori umani e politici che hanno guidato la nostra azione da sempre, rimanendo fedeli all’impegno preso in campagna elettorale con i nostri elettori, i quali rimangono sempre gli unici a cui sentiamo il dovere di rendere conto attraverso il nostro operato che porteremo avanti con la coerenza e l’onore che ci ha sempre contraddistinto.
Riccardo Galligani
Matteo Mengoli
Maria Angela Guerra
Daniele Mariniello
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