E' grazie all'Elettrice Palatina se la Toscana oggi è quella che tutti conosciamo e che tutto il mondo ammira. Per questo, ogni anno, il 18 febbraio, rendiamo omaggio a Anna Maria Luisa de' Medici, andata in sposa a Giovanni Carlo Guglielmo I principe elettore del Palatinato che, una volta rimasta vedova e ritornata a Firenze, concepì il primo testamento pubblico della storia. Dopo la morte di Giangastone dei Medici senza eredi, lo straordinario patrimonio storico e artistico accumulato dai Medici in quasi tre secoli rischiava di essere disperso nei mille rivoli dei patrimoni familiari e dinastici. Grazie al "Patto di famiglia", che gestì brillantemente la transizione dalla dinastia dei Medici a quella dei Lorena, l'Elettrice Palatina rese possibile il passaggio dei beni medicei al Granducato di Toscana, ovvero allo Stato, rendendone possibile la gestione e la fruizione pubblica".
Così il presidente della Regione Toscana ha reso omaggio alla statua eretta in suo onore nelle Cappelle Medicee, nel corso della cerimonia che si celebra come ogni anno a Firenze.
"Una donna che muore nel 1743 - commenta ancora Giani - era così moderna, generosa e lungimirante da pensare alla fuizione pubblica delle opere d'arte da parte del pubblico e anche dei "forestieri", a quello che sarebbe diventato il turismo così come oggi lo conosciamo. Se oggi a Firenze e in Toscana abbiamo concentrato un quarto del patrimonio artistico italiano lo dobbiamo a lei. Senza di lei la Toscana davvero non sarebbe quello che è".
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa
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