“Un unico commercialista non è in grado di conoscere dettagliatamente tutte le 1000 sfaccettature del sistema. Ed è per questo che molto spesso, troppo spesso, un normale commercialista finisce per trovare soluzioni standard che standard non sono.
Gli specialisti di Soluzione Tasse sono costantemente al fianco dell’imprenditore tutto l’anno, a differenza della maggior parte dei commercialisti, che si limitano a registrare le fatture e pianificare la fiscalità Solo all’ultimo minuto.”
Queste sono solo alcune delle asserzioni qualunquistiche che si possono leggere sul sito della società “SOLUZIONE TASSE”, tese – secondo una logica di marketing ai limiti della contrarietà al nostro codice deontologico – a valorizzare “certi tipi di commercialisti” a discapito di “altri”.
Ci troviamo ancora una volta ad osservare con piacere l’ennesimo seminario, o per meglio dire l’ennesimo evento promozionale, che Soluzione Tasse terrà in Toscana, stavolta nella città di Prato.
Anziché impostare una riflessione di puro marketing, a noi piace invece sottolineare, visto anche il periodo, la passione e l’amore viscerale che i commercialisti TUTTI nutrono verso la propria professione.
Una professione fatta di formazione e studio costante, di sacrificio ripagato dalla gratificazione di aiutare i clienti nel miglior modo possibile, cercando di volta in volta la soluzione più funzionale alle loro esigenze.
Viene allora logico domandarsi se chi scrive tali asserzioni abbia davvero la minima idea di cosa voglia dire mandare avanti una realtà come quella dello studio professionale.
Se davvero un “normale commercialista” non fosse in grado di conoscere le “1000 sfaccettature” del sistema, perché allora a partire dallo scoppio della pandemia il suo telefono e quello del suo studio sono diventati il principale appiglio a cui piccole e medie imprese, nonché contribuenti in genere (improvvisamente catapultati al centro di uno tsunami economico-sociale) si sono aggrappate in cerca di supporto? Perché all’uscita di un nuovo decreto, di un nuovo DPCM, di un provvedimento normativo nazionale, regionale o comunale, era il telefono del commercialista quello che squillava persistentemente, secondo solo a quello di ospedali, medici e infermieri?
La risposta la suggeriamo noi.
Perché niente come la nostra professione abbraccia in maniera globale la quotidianità del paese.
Ed è così che si comprende come sia la sua normalità a renderla qualcosa di straordinario, tale da non poter essere ritagliata in specchietti o schemi riassuntivi, in fantomatici libri bignami di escapologia fiscale.
La nostra professione non conosce scorciatoie. Anni di università, praticantato, abilitazioni ed esperienze vissute sul campo fanno del Dottore Commercialista un punto di riferimento costante per tutte le realtà, economiche e non solo, presenti sul territorio.
Troviamo spiacevole e sgradevole utilizzare il termine “normale” per dequalificare l’operato di un commercialista che fonda invece su quella normalità la straordinarietà della propria figura.
Mai come in epoca pandemica abbiamo scoperto la centralità del “medico di base”, che nessuno si è mai sognato di denigrare per il suo operato.
Ciò che ci piace portare alla luce delle persone è la necessità di valorizzare la centralità di una figura qualificata quale quella del Dottore Commercialista, anziché veder promuovere eventi con pool di “yes Man”, ricchi di manuali da furbetti, libri-scorciatoia e ricette che di professionale hanno ben poco, con uno scopo prevalentemente collegato a logiche di marketing.
Auguriamo quindi ai “colleghi” di Soluzione Tasse un Buon San Valentino, invitandoli anche a prendere un caffè nell’immediato futuro. Sicuramente avremo modo di spiegare loro che quando dicono che “un normale commercialista si limita a registrare le fatture…” ancora una volta ci fanno capire come la loro indole sia lontana dalla realtà quotidiana e dai problemi di tutti i giorni.
In fin dei conti, la nostra umiltà, elemento imprescindibile di normalità, ci rende davvero straordin
Coordinamento UGDCEC Toscana
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