Anche i sindaci dell'Unione comunale del Chianti Fiorentino decidono di spegnere i principali luoghi pubblici e monumenti per manifestare simbolicamente contro i rincari e chiedere tempestive misure di riduzione delle bollette. I Comuni di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa e Barberino Tavarnelle si uniscono all'iniziativa di protesta lanciata dall'Anci che ha stimato per le amministrazioni comunali italiane un aggravio di almeno 550 milioni di euro sulla spesa complessiva annua per l'energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi.
Greve in Chianti tiene al buio piazza Matteotti, luogo centrale del capoluogo, mentre San Casciano spegne le luci di uno dei monumenti storici più emblematici del comune chiantigiano: le mura medievali. Barberino Tavarnelle aderisce al blackout contro la lievitazione della bolletta energetica delle amministrazioni comunali con lo spegnimento di piazza Matteotti a Tavarnelle Val di Pesa. È quanto è appena avvenuto, in adesione all'iniziativa di protesta contro il caro bollette che fa saltare i piani di investimento e mette in crisi i conti dei comuni italiani, già aggravati dai tagli subiti negli ultimi anni e dagli effetti devastanti della pandemia. “Il buio per mezz'ora - dichiarano i sindaci Paolo Sottani, Roberto Ciappi e David Baroncelli - è un piccolo segno ma simbolico per chiedere un intervento deciso al governo, l'aumento delle bollette mette in difficoltà le istituzioni, le famiglie, le imprese e paralizza l’indispensabile operazione di rilancio economico che in questo momento deve essere al centro di ogni priorità istituzionale, il caro bollette impatta su tutte le sfere dell'attività quotidiana e sul nostro futuro, non possiamo accettare di essere costretti a tagliare e servizi welfare e vanificare ogni nostro sforzo compiuto fino a questo momento”.
Fonte: Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO
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