Hugo Boss chiude a Scandicci, 22 licenziamenti. I sindacati: "Scelta illogica"

Hugo Boss scandicci

Avvio della procedura di licenziamento collettivo (21 lavoratori più una lavoratrice col contratto a termine in scadenza) e dismissione del sito di Scandicci: è quanto ha comunicato Hugo Boss a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil pochi giorni fa.

I sindacati ritengono questa decisione “illogica e irricevibile” e hanno proclamato lo stato di agitazione: oggi c’è stato lo sciopero di lavoratori e lavoratrici (si tratta di personale molto qualificato, in prevalenza femminile) con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento a Scandicci in via de’ Cadolingi (al presidio è intervenuto anche il sindaco di Scandicci Sandro Fallani).

L’azienda intende delocalizzare le lavorazioni di Scandicci (dove ci si occupa dello sviluppo del prodotto delle collezioni di pelletteria e delle calzature per donna, a livello di prototipi e di campionario) in Asia e in Portogallo.

“Riteniamo profondamente sbagliata la scelta operata dall’azienda di dequalificare il proprio prodotto e spostare all’estero gli sviluppi delle collezioni e dei campionari, oltre che le produzioni. Per giustificare la scelta, l’azienda ha comunicato che le tendenze dei mercati e dei gusti dei consumatori non sarebbero più interessate al Made in Italy. Questa affermazione è falsa, grave e inaccettabile, e nasconde solo un’operazione speculativa”, spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che saranno in stato di agitazione finché l’azienda non ritirerà la procedura di licenziamento collettivo: “Si è di fronte all’ennesima delocalizzazione operata in danno ai lavoratori col solo fine di massimizzare i profitti”.

Inoltre, proseguono i sindacati, “si tratta del primo grande brand di moda che se ne va da Scandicci, anziché arrivarci. La questione quindi interroga, oltre che il mondo del lavoro, anche quello delle imprese e delle e istituzioni: mentre altri brand investono da noi, questo è uno schiaffo a Scandicci e al polo toscano della pelletteria, quindi chiediamo alla Regione e a Confindustria Moda di aprire subito un tavolo sulla vertenza. Pensiamo comunque che la strategia e l’impostazione di Hugo Boss non saranno apprezzate dai mercati, in quanto il lusso sta andando nella direzione dell’incremento qualitativo e della richiesta di prodotti esclusivi”.

Domani pomeriggio sulla vertenza è previsto un incontro in videoconferenza tra azienda e sindacati.

Il commento del sindaco Fallani

Oltre ai lavoratori e ai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil al presidio erano presenti il Sindaco Sandro Fallani, l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Franceschi e rappresentanti del Consiglio Comunale.

“La scelta è poco comprensibile – ha detto il Sindaco Sandro Fallani – lo è per la situazione che sta vivendo Scandicci che è il primo polo industriale della pelletteria a livello europeo, se non a livello mondiale; c’ è una fortissima richiesta delle aziende a venire nel nostro territorio a produrre, oltre che a fare ricerca e sviluppo. Non capiamo assolutamente come un’azienda che è qui da 15 anni, e che fino ad oggi ha sostenuto il lavoro e i lavoratori, di punto in bianco e in modo incomprensibile vada via da questo territorio che ripetiamo è il centro mondiale della pelletteria e dello sviluppo. Cerchiamo di capire, andare a fondo, sostenere il lavoro e soprattutto i lavoratori, che sono altamente qualificati e rappresentano un valore aggiunto per il territorio. Stiamo vicino alle famiglie, apriremo ovviamente una fase di sostegno attraverso tutti gli strumenti istituzionali che abbiamo a disposizione, chiamando l’azienda a una responsabilità forte che non solo ha nei confronti dei diritti dei lavoratori, ma anche per l’immagine che dà del territorio, che è distorsiva rispetto alla realtà”.

Riunione in Regione il 14 febbraio

Approda in Regione il caso Hugo Boss.  Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, ha convocato  istituzioni locali e i sindacati il 14 febbraio alle 10.30.

La Regione sarà presente, oltre che con Fabiani e il capo di gabinetto, Paolo Tedeschi, con le strutture dell’Unità di crisi e di Arti. All’incontro del 14 seguirà la convocazione dell’azienda.


Stella (FI): "Trattare per tenere aperto il sito produttivo"

"La Regione Toscana attivi subito il tavolo delle trattative con la Hugo Boss, l'azienda di abbigliamento che ha comunicato l'avvio della procedura di licenziamento collettivo per 22 lavoratori e la dismissione del sito di Scandicci. Occorre tutelare il lavoro, in una regione come la nostra che vede un continuo susseguirsi di fabbriche chiuse e licenziamenti collettivi". Lo chiede il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella. "Chiediamo alla Giunta regionale di convocare immediatamente la proprietà – aggiunge Stella - e di trattare per tenere aperto il sito produttivo di Scandicci, anche attraverso bonus e sgravi fiscali da concordare con gli enti locali".

Sinistra Italiana Scandicci: "Motivazioni intollerabili"

Ancora un volta chiude una azienda con motivazioni intollerabili, visti i suoi ricavi in crescita; non è in difficoltà economiche ma intende, con arbitrarie decisioni, accrescere i propri guadagni tagliando posti di lavoro mettendo a rischio il futuro di numerose famiglie.

Ancora una volta questo modello di sviluppo è funzionale solo al profitto e penalizza chi lavora; per questo servono interventi legislativi radicali in grado di porre fine ad un “fenomeno “ preoccupante che coinvolge sempre più anche il nostro territorio.

Sinistra Italiana di Scandicci esprime solidarietà ai lavoratori e lavoratrici della Hugo Boss e confida nell’unità di chi lavora e nell’impegno dei sindacati e delle Amministrazioni locali affinché si trovi una soluzione a questo nuovo attacco al lavoro e alla dignità delle persone.



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