Mps, risultati migliori dal 2015: un utile netto di 310 milioni di euro, uno dei migliori dell'ultimo decennio nel quale l'istituto senese ha inanellato complessivamente 23,5 miliardi di euro di perdite. Lo scorso esercizio si era chiuso con un rosso di 1,69 miliardi di euro. Nell'ultima seduta è stato approvato anche l'arrivo di Luigi Lovaglio come ad e dg della banca.
Il cda approva i risultati preliminari al 31 dicembre 2021: ecco i dati in sintesi
Confermato i l trend positivo dell’anno (+1.3% a/a1, +3,2% t/t)
Margine di interesse -5.4% a/a2, +3,1% t/t, +3,6%3 rispetto al quarto trimestre 2020
Continua riduzione del gap dello spread commerciale vs. Il sistema: costo dei depositi ridotto di 9 punti base nell’anno e tassi sulle nuove erogazioni superiori a quelli dello stock in essere
Commissioni in crescita nell’anno (+3,8% a/a4) e nel trimestre (+3,6% t/t), sostenute dal collocamento di flussi di wealth management per oltre 14 miliardi di euro, dato ampiamente superiore a quello pre-covid (+3 miliardi di euro vs. Il 2019)
Prosegue il processo di razionalizzazione dei costi: oneri operativi in calo del 3,6% a/a, con costi del personale stabili, malgrado il mancato rinnovo degli accordi sindacali; altri costi e ammortamenti in forte riduzione (-11,9% a/a, -179 milioni di euro verso il 2019)
Risultato operativo lordo annuale a 874 milioni di euro (+15,3% a/a)
Costo del credito a 31 bps, in linea con il costo del credito del 2020 (escluso il contributo dell’operazione hydra e le rettifiche legate allo scenario macro covid).
Risultato operativo netto a 629 milioni di euro (-20 milioni di euro5 nel 2020)
Utile netto di esercizio pari a 310 milioni di euro (-1.687 milioni di euro nel 2020)
Rote al 5,3%, nonostante l’impatto negativo degli oneri di sistema per circa 3 punti percentuali
Nel 2021 sono stati realizzati importanti progressi nel miglioramento del profilo di rischio della banca:
Moratorie: -98% rispetto al dato di giugno 2020
Crediti lordi in stage 2 ridotti di 2,7 miliardi di euro, con incidenza sui crediti performing in linea con i livelli pre-covid
Stock dei crediti deteriorati lordi stabile a circa 4 miliardi di euro, nonostante l’assenza di operazioni di cessione di crediti e l’introduzione della nuova definizione di default
Aumento di 3,8 punti percentuali nei livelli di copertura6 rispetto a dicembre 2020
Contenzioso legale “straordinario” relativo all’informativa finanziaria ridotto del 70% rispetto al 2020
Riduzione del totale attivo di oltre 12 miliardi di euro, grazie ad iniziative di ottimizzazione degli asset
Rafforzati i livelli di patrimonializzazione: 140 punti base di capital generation nel 2021, grazie agli utili di periodo e alle azioni di capital management, solo in parte compensati dagli impatti regolamentari (-30 punti base)
Cet 1 ratio (fully loaded): 11,0% (9.9% a dicembre 2020)
Cet 1 ratio (transitional): 12.5% (12,1% a dicembre 2020)
Rispetto ai target pubblici:
Ricavi: +2,9% grazie ad una migliore dinamica delle commissioni (+3,2%)
Oneri operativi: -2,3%, con altri costi operativi -14%
Costo del credito di 31 bps rispetto ad un costo del credito atteso di 87 bps
Migliori livelli di capitale8, con nessuno shortfall rispetto a 1,5 miliardi di euro atteso
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