ra i sette indagati, tre sarebbero residenti in Toscana: un pratese di 44 anni, un residente di Cecina 24enne, e un lucchese di 47 anni.
Promettevano auto a prezzi vantaggiosi ma con la scusa della pandemia non effettuavano le consegne nonostante i pagamenti arrivassero dai clienti in tutta Italia. Una truffa milionaria, quella messa in piedi da un concessionario di Pisa, durata fino all'intervento della Guardia di Finanza.
La Gdf di La Spezia, infatti, ha eseguito un sequestro di contanti da 2,3 milioni di euro nei confronti di 7 persone coinvolte nell'attività criminale. Tra i sette indagati, tre sarebbero residenti in Toscana: un pratese di 44 anni, un residente di Cecina 24enne, e un lucchese di 47 anni.
L'operazione Nausicaa parte dalle denunce di oltre 160 persone vittime del carosello del concessionario di Pisa. Gli illeciti guadagni servivano a finanziare un tenore di vita altissimo, tra cene in ristoranti prestigiosi, shopping nelle boutique alla moda e acquisto di auto di lusso.
Le denunce venivano da varie parti della Toscana e del sud della Liguria, sono stati uniti i vari fascicoli aperti tra le varie procure. La procura di Pisa ha ipotizzato anche il reato di bancarotta distrattiva prefallimentare, il gip poi ha emesso il decreto di sequestro per 900mila euro per questo reato e 1,4 milioni per il profitto delle truffe e appropriazioni indebite.
Le attività esecutive, sotto il coordinamento della Procura di Pisa, hanno coinvolto oltre 40 finanzieri del Comando spezzino coadiuvati dai colleghi di Ravenna, Prato, Monza e Frascati ed hanno interessato 7 indagati dimoranti - oltre che in Toscana - in Lazio, Emilia Romagna e Lombardia; sono state eseguite perquisizioni locali e personali e bloccati tutti i rapporti finanziari sui quali sono transitate le somme defraudate alle vittime. Le perquisizioni hanno consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro anche denaro contante per oltre 140.000 mila euro, provento delle truffe.
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