Tavolini all'aperto, l'intervento dei Comitati dei Residenti del Centro di Firenze

In vista del dibattito e del voto in Consiglio Comunale sul nuovo piano della Giunta sui tavolini all’aperto di bar e ristoranti, il Coordinamento dei Comitati dei residenti del Centro Storico di Firenze ha comunicato:

Il Coordinamento aveva chiesto al sindaco Dario Nardella e all’assessore Federico Gianassi di ripristinare la situazione pre-Covid, insieme con la ripresa dei pagamenti per l’occupazione di suolo pubblico da parte dei locali, con l’obiettivo di non continuare a pesare sulla fiscalità generale a carico dei cittadini. La decisione sembra andare in altra direzione, almeno per quanto riguarda le concessioni di nuovi spazi.

Il Coordinamento prende atto della volontà di Palazzo Vecchio di limitare l’uso dei tavolini all’aperto nell’area Unesco, con l’impegno di evitare di ripiombare nell’anarchia della stagione scorsa, quando ci fu un’invasione incontrollata e indecorosa dello spazio pubblico, auspicando che le promesse trovino riscontro nella realtà.

Il Coordinamento condivide la scelta di escludere dal nuovo regolamento gli esercizi che prima della pandemia non svolgevano attività di somministrazione, ma esprime preoccupazione per quello che in particolare accadrà nelle aree pedonali, non ravvisando nelle anticipazioni del piano ricevute norme precise sui limiti che dovranno rispettare i locali, temendo che si ripetano le situazioni imbarazzanti vissute di recente, quando il passaggio in alcune strade e piazze era impedito perfino alle autoambulanze.

Il Coordinamento giudica troppo lievi le sanzioni contro i trasgressori delle regole previste dal nuovo piano, prevedendo che non pochi locali (non tutti) preferiranno rischiare una multa pur di continuare a fare in ogni serata di apertura incassi ben superiori.

Quanto alla possibilità che i locali possano mettere tavolini anche davanti ai portoni dei palazzi con il via libera dei condominii, il Coordinamento valuta la clausola molto grave per tre motivi: provocherà gravi attriti tra locali e residenti; sarà fonte di liti tra condomini e di controversie anche legali; in un Centro Storico in cui gli appartamenti sono prevalentemente usati a scopo turistico il provvedimento finirebbe per provocare ulteriori disagi ai veri residenti; per questo il Coordinamento esprime soddisfazione per la rassicurazione che sarà l’assessore stesso a chiedere di eliminare la clausola.

Il Coordinamento ribadisce alla Giunta e fa presente al Consiglio Comunale che la questione dei tavolini all’aperto è strettamente collegata alla richiesta di rispettare finalmente il diritto dei residenti al riposo, obbligando gli esercizi pubblici a rispettare gli orari di chiusura e chiunque a rispettare l’ora del silenzio, oltre la quale devono cessare assembramenti e schiamazzi; e a questo proposito il Coordinamento sottolinea che sia gli orari di chiusura dei locali sia l’ora di rispetto del silenzio sono già contenuti nelle disposizioni di legge e nel regolamento comunale di polizia municipale, ma che ogni prescrizione di questo tipo finora è rimasta drammaticamente sulla carta, avvilendo il ruolo delle stesse istituzioni.

In questo contesto il Coordinamento conferma la richiesta di varare quanto prima la Ztl no stop in tutto il Centro e, al tempo stesso, ritiene ineludibile che a primavera sia ripristinata la Ztl estiva dalle 20 alle 3 della notte, in modo che i residenti possano beneficiare dei posti auto di nuovo ridotti per i tavolini e che altrimenti sarebbero occupati dai clienti di ristoranti e pub; e si chiede al tempo stesso che il Comune si adoperi per ribassare le tariffe notturne dei parcheggi pubblici e allestire un adeguato sistema di trasporto urbano.

Il Coordinamento riafferma infine la sua disponibilità al dialogo, che sia però fattivo, nell’interesse della città nel suo insieme e di un Centro storico in cui si sappia far convivere bellezza, sicurezza e vivibilità e in cui la vocazione turistica, di giorno, e l’aspirazione a passare il tempo libero all’aperto, di notte, non demoliscano più la convivenza civile con chi in Centro abita e lavora.

Fonte: Coordinamento dei Comitati del Centro Storico di Firenze - Ufficio Stampa

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