Dopo il Napolitano-bis, anche Sergio Mattarella è stato costretto a un secondo mandato come Presidente della Repubblica. Il Capo dello Stato uscente, infatti, si è messo a disposizione di coloro che lo volevano ancora al Quirinale - "anche se avevo altri programmi", come ha voluto sottolineare - e nella serata di oggi, all'ottavo scrutinio, si è visto riconfermato alla più alta carica dello Stato con 759 voti (il quorum era di 505).
L'ottantenne palermitano che ha gestito una delle più gravi crisi sanitarie in Italia come la pandemia da covid e l'instabilità di due legislature tribolate in Parlamento sarà di nuovo a capo dello Stato italiano.
Ma come ci si è arrivati? Con una trattativa guidata da Matteo Salvini leader della Lega che si è frantumata con l'ostilità anche dei colleghi di partito e di coalizione, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Si sono infrante le candidature della terna Nordio-Pera-Moratti, della presidente del Senato Alberti Casellati e di Elisabetta Belloni a capo dei servizi segreti.
Il parlamentare Pierfrancesco Casini, all'ipotesi di un Mattarella-bis da concretizzarsi, ha voluto tirarsi fuori dai giochi nella giornata di oggi, sabato 29 gennaio, al sesto giorno di trattative finite a vuoto.
Si schiantano anche le proposte di Giuseppe Conte, in appoggio con l'aiuto di Beppe Grillo su Belloni al nome di 'una presidente donna'. Il Pd rimane un passo indietro, prima respingendo molte proposte del centrodestra e poi lasciando fare 'la figura del Bersani' nel 2013 a Salvini.
Mario Draghi, premier in carica e spesso citato come papabile candidato, si è fatto portavoce della richiesta dei partiti. Diversamente dal 2013 per la rielezione di Giorgio Napolitano, la proposta è stata fatta in modo diverso e per senso delle istituzioni Sergio Mattarella è stato rieletto.
I commentatori politici sono concordi nel definire il fallimento delle segreterie di partito.
LE REAZIONI
Giani: "Risultato straordinario, un onore far parte dei Grandi elettori"
"L’elezione di Sergio Mattarella è un risultato di straordinaria importanza per l’Italia e gli italiani. E’ stato un onore poter far parte dei Grandi elettori che con il loro voto hanno contribuito alla rielezione di un presidente che per i prossimi sette anni garantirà da un lato l’equilibrio dei poteri dello Stato e dall’altro un rapporto serio, corretto e di grande autorevolezza nei confronti di tutti i cittadini".
Così il presidente della Toscana Eugenio Giani saluta l'elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica italiana, come risultato dell'ottava votazione dell'Aula di Montecitorio.
"Devo dire - continua Giani - che mi ha fatto molto piacere, nell’incontro che ho avuto con lui nel pomeriggio insieme agli altri presidenti di Regione, rivedere sul suo volto lo stesso sorriso di quando ad ottobre ci siamo incontrati nel parco di San Rossore. In quell’occasione gli espressi la mia volontà di votarlo di nuovo ed oggi gliel’ho ripetuto. Sorridendo mi ha risposto che immaginava fosse un altro il suo compito, ma che era pronto a dare nuovamente la sua disponibilità nel momento in cui gli veniva chiesto. Rivolgo quindi a Sergio Mattarella i migliori auguri per il prossimo settennato. Credo che con la sua elezione l’Italia possa guardare con fiducia al futuro".
"E mentre celebro la sua elezione - conclude il presidente Giani - ricordo che proprio questa mattina un altro grande politico molto legato alla Toscana, Giuliano Amato, è stato eletto presidente della Corte Costituzionale. Questo mi porta ad una riflessione finale. Il nostro Paese è guidato da Sergio Mattarella come presidente della Repubblica; da Mario Draghi, figura di straordinaria competenza e autorevolezza anche a livello internazionale, come presidente del Consiglio; da Giuliano Amato, come garante dei principi costituzionali e delle leggi che ad essi devono sempre far riferimento. Credo che si debba essere orgogliosi di queste tre grandi figure istituzionali, che svolgeranno la loro funzione nell’interesse dell’Italia e degli italiani.
Mazzeo: "La miglior garanzia di stabilità in un momento delicato"
"Credo che dal Parlamento, in questi giorni, sia arrivata una indicazione chiara: confermare Mattarella al Quirinale e Draghi a Palazzo Chigi rappresenta la miglior garanzia di stabilità in un momento estremamente delicato per il nostro Paese " ha dichiarato il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo
"Saremo chiamati a ultimare il percorso di riforme che l'Italia ha intrapreso, a gestire le risorse del PNRR e ad affrontare una difficilissima crisi economica e sociale. Serviva concretezza e unità, Mattarella ha sempre dimostrato di poter garantire tutto questo. E l'Italia in questo periodo ha bisogno di figure super partes riconosciute anche a livello internazionale.
Voglio sottolineare, in questo passaggio, il delicato lavoro fatto dal segretario nazionale del PD Enrico Letta. Non era facile riuscire a tenere insieme la coalizione in ogni passaggio e stoppare i tentativi di strappo e di candidatura di parte fatti da Salvini. Letta lo ha fatto e, grazie alla compattezza dei gruppi parlamentari e dei delegati regionali, torneremo a eleggere un presidente della Repubblica a larghissima maggioranza".
Nardella, sindaco di Firenze: "Figura straordinaria e amata dai cittadini"
Renzi (Iv): "Unico modo per lasciare l’Italia al riparo dalla mancanza di regia politica"
Ceccarelli (Pd Toscana): "Mattarella guida autorevole"
"La conferma di Sergio Mattarella è una bella notizia per il paese. Un Presidente della Repubblica che garantisce una guida autorevole, apprezzamento internazionale e un punto di riferimento per tutti i cittadini. Personalmente credo che eleggere una donna alla Presidenza della Repubblica sarebbe stato un forte segnale di cambiamento, non solo a livello istituzionale, ma la scelta di Mattarella rappresenta un'importate continuità, che rende il paese più forte e lo fa uscire da uno stallo non più giustificabile. Una situazione di confusione creata dell'incapacità di chi sa fare solo propaganda e non è capace di risolvere i problemi. Una svolta positiva frutto anche del lavoro accurato del segretario del Pd Enrico Letta che con coerenza e fermezza ha messo davanti a tutto l'interesse del Paese e delle nostre istituzioni repubblicane".
Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale, commenta l'elezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica.
Di Giorgi (Pd): "Una soluzione di altissimo profilo"
"L’elezione di Sergio Mattarella rappresenta una soluzione di altissimo profilo, che manterrà il paese nella stabilità e nella sicurezza necessarie in questo momento così delicato. Certamente si sarebbe dovuta trovare una soluzione condivisa che rispettasse il volere del Presidente, più volte espresso, ma, come abbiamo visto, le spaccature sempre più evidenti in seno al centrodestra hanno partorito una gestione disordinata delle trattative, che ci ha lasciato molto perplessi, con candidature di parte che non potevano essere da noi accettate".
Così la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, Capogruppo Pd in commissione istruzione
"Fino alla bocciatura della Presidente del Senato (che mai avrebbe dovuto essere esposta a tale rischio).
Nel ringraziare dunque il presidente Mattarella per lo spirito di sacrificio che nuovamente dimostra, esprimiamo la massima soddisfazione per quella che è indubbiamente, allo stato delle cose, la soluzione migliore e di maggiore garanzia per le istituzioni del Paese.
Mi preme anche sottolineare il comportamento del Pd, sempre molto coerente e molto rispettoso degli alleati. Purtroppo, per colpe non nostre, non è stato possibile avere la maggioranza allargata su figure che rispondessero alle caratteristiche richieste per un Presidente della Repubblica.
Ovviamente Sergio Mattarella rappresenta il salto in avanti e la certezza di aver affidato il paese a mani esperte. A un campione delle istituzioni che ha già dimostrato di avere la sapienza e l’equilibrio giusto per traghettare il Paese in questa fase complicata. Buon lavoro, Presidente".
Bonafé (Pd): "Un successo per l'Italia e per la stabilità del Governo"
"L'elezione di Mattarella è un successo per l'Italia e per la stabilità dell'azione del Governo. Grazie Presidente Mattarella per essersi messo ancora una volta al servizio del nostro Paese e del bene comune". Così Simona Bonafé, segretaria regionale del Pd della Toscana.
Gli auguri di Matteo Biffoni, sindaco di Prato
"Ancora una volta Sergio Mattarella si è confermato un grande italiano, un uomo che ama il nostro Paese. A lui va la nostra sincera gratitudine per essersi nuovamente messo a disposizione in questo momento cruciale per l'Italia. Al Presidente i più sinceri auguri di buon lavoro". Il sindaco Matteo Biffoni, Presidente Anci Toscana, rivolge i propri auguri al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricordando la sua vicinanza ai sindaci e ai cittadini: "Anche nell'ultima Assemblea Anci con le sue parole il Presidente ha mostrato molto realismo e vicinanza ai sindaci italiani. Già nel 2019 all'Assemblea Anci di Arezzo ebbi l'onore di poter rappresentare al Presidente le necessità delle nostre comunità e del lavoro quotidiano dei sindaci per fare crescere le nostre città".
"In questo momento in cui dobbiamo ancora superare la pandemia, la ripresa economica sta facendo i conti con l'ostacolo del caro energia e stiamo affrontando i progetti del Pnrr, la disponibilità del Presidente della Repubblica è particolarmente da apprezzare - continua Biffoni -. Dobbiamo lavorare presto e bene per la ripresa del Paese e delle nostre comunità, la massima stabilità politica è un fattore fondamentale. Da cittadino e da sindaco, buon lavoro Presidente e grazie per aver anteposto ancora una volta il bene dell'Italia".
Bergamini (FI): "Mattarella custode valori repubblicani"
“L’Italia ha bisogno di responsabilità e di unità e Forza Italia, così come indicato dal Presidente Silvio Berlusconi, sosterrà la riconferma di Sergio Mattarella al Quirinale. Punto di riferimento autorevole per i tutti gli italiani, ineguagliabile custode dei valori repubblicani, nonché garanzia della credibilità internazionale. Con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, assicurerà la stabilità di cui necessita il Paese e la continuità dell’azione di governo”.
Lo dichiara in una nota il sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento Deborah Bergamini.
Coordinamento Forza Italia Toscana sul voto
Oggi alle 15 il Vicepresidente dei senatori di Forza Italia e Coordinatore regionale toscano Senatore Massimo Mallegni, insieme alla deputata Erica Mazzetti, ha convocato un coordinamento regionale su Zoom per aggiornare i membri del coordinamento toscano sulle votazioni in atto per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Il Senatore ha svolto un’analisi degli scrutini avvenuti nei giorni precedenti ed ha delineato le prospettive del voto che avverrà in serata, in cui il Presidente Berlusconi ha indicato di votare il Presidente Mattarella per un secondo mandato.
“Rimarchiamo con grande orgoglio il ritorno di Forza Italia alla guida degli schieramenti moderati, così come avvenuto nelle riunioni con gli altri gruppi di maggioranza in cui il nostro coordinatore nazionale On. Antonio Tajani ha svolto il ruolo di leader e portavoce - afferma il Senatore Mallegni -. Dalla settimana prossima torneremo al lavoro per i veri problemi del paese, consci della nostra rinnovata centralità nel panorama politico. Un ringraziamento ad Elisabetta Casellati, che si è sacrificata a nome del partito e, naturalmente, a Silvio Berlusconi, che si è sacrificato nell’interesse nazionale e questa mattina, con lo spessore che si deve ad uno statista conscio della mancanza dei numeri da entrambe le parti ha raggiunto un accordo che garantisse stabilità al nostro paese” conclude il senatore azzurro.
Rossi (Fdi): “Sia l’ultima volta che votiamo il Presidente della Repubblica con un metodo così obsoleto”
“Deve essere l’ultima volta che votiamo il presidente della repubblica con un metodo così obsoleto. Nelle democrazie mature, dove il potere è nelle mani del popolo sovrano, sono i cittadini ad eleggere il loro Presidente e non gli accordi di un Parlamento largamente delegittimato e non più rispondente alle reali esigenze della nazione".
Queste le parole del Coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Fabrizio Rossi.
"Fratelli d’Italia ha scelto da sempre la linea della coerenza e con coerenza abbiamo intrapreso il confronto per scegliere il prossimo inquilino del Colle. Con la stessa coerenza abbiamo condiviso i percorsi virtuosi che ci hanno portato a governare regioni e comuni importanti, anche in Toscana. Non torniamo indietro e non cambiamo strategia per il futuro, poiché il Centrodestra è l’antidoto, da sempre, alla Sinistra immobilista e deleteria che ha frenato la crescita della regione, per non dire della nazione tutta. Uniti siamo forti, divisi facciamo il gioco della Sinistra. Soprattutto in Toscana, regione sempre meno rossa, se c’è una classe dirigente matura”.
Lolini (Lega Toscana): "Grazie a Salvini per l'impegno"
"Ringraziamo Matteo Salvini per il grande lavoro profuso per giungere ad una soluzione nell'interesse dell'Italia e ci associamo al suo grazie al Presidente Mattarella per aver accettato la richiesta di ricandidarsi". Lo sostiene il commissario della Lega Toscana l'onorevole Mario Lolini, a nome di tutti i rappresentanti istituzionali e militanti del Carroccio regionale, al termine della giornata che ha portato alla decisione di confermare Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica.
"Sono state giornate dure in cui il nostro segretario ha cercato di essere sempre propositivo e recettivo. La scelta è stata quella di confermare il presidente Sergio Mattarella al Colle e Mario Draghi a Palazzo Chigi. Una decisione che conferma il senso di responsabilità della Lega nell'interesse del Paese. In questi giorni ho potuto apprezzare la dedizione e lo sforzo fatto dal senatore Salvini cui va il nostro ringraziamento. Chiusa la fase del Quirinale proseguirà quella del Governo con la necessità di tornare immediatamente al lavoro per dare risposte e soluzioni agli italiani. Matteo Salvini ha ben chiare le necessità del Paese, così come i nostri Ministri ed esponenti di Governo. Adesso è il momento della responsabilità e della concretezza e questo è ciò che ci ha sempre guidato in questi giorni con grande compattezza, visto che i 208 grandi elettori della Lega non hanno mai tradito il loro mandato. Anche questa è la forza della leadership di Matteo Salvini che ci guida e ci indirizza, nonostante gli attacchi gratuiti e ingenerosi che in queste ore ha subito da parte di alcuni opinionisti e avversari politici".
PD Empolese Valdelsa: "A Sergio Mattarella va il nostro ringraziamento"
«A Sergio Mattarella va il nostro ringraziamento per essersi messo a disposizione del Paese, pur avendo, legittimamente, altri programmi personali. Per commentare la sua rielezione alla Presidenza della Repubblica occorre muovere da una premessa sul contesto che ha caratterizzato la settimana di votazioni che abbiamo alle spalle-esordisce così Jacopo Mazzantini, segretario del Pd Empolese Valdelsa, che prosegue- un Parlamento uscito quattro anni fa dalle elezioni politiche del 2018, che oggi verosimilmente non rappresenta più l’attuale ripartizione del consenso popolare tra i diversi partiti, per di più caratterizzato da un continuo cambio di casacca da parte di duecento parlamentari, molti dei quali approcciatisi a questo cruciale passaggio istituzionale più con la bussola della crisi di governo da scongiurare per non perdere la propria carica che non con l’interesse del Paese da tutelare”.
Se questo è il contesto in cui si doveva operare- evidenzia Mazzantini-la prima reazione davanti allo scenario di un Mattarella bis, quale migliore se non unica sintesi possibile tra i diversi gruppi parlamentari, deve essere quella di chi tira un sospiro di sollievo e guarda con fiducia ai prossimi sette anni di Quirinale. Perché nella fase estremamente delicata che stiamo attraversando dal punto di vista sia economico, con l’aumento galoppante dell’inflazione e dei costi dell’energia, sia sanitario, con la pandemia che continua a registrare vittime quotidianamente, sia geopolitico internazionale, con i venti di guerra che soffiano dalla Russia sull’Ucraina, l’idea che l’Italia possa affrontarla con la stabilità di governo e con l’autorevolezza e la credibilità europea ed internazionale del duo Draghi-Mattarella non può che confortare.
Quanto al PD, il nostro partito, pur non avendo i numeri per guidare il percorso, essendo la terza forza parlamentare con appena 154 elettori su 1005, dietro alla Lega e ai 5Stelle, ha dimostrato la capacità di massimizzare le competenze e l’esperienza del proprio personale politico, grazie ad una unità granitica tanto invocata negli ultimi anni, che porta a casa l’obiettivo massimo dichiarato da Letta alla vigilia dal salotto di Fabio Fazio.
Al Segretario, alle capigruppo, ai parlamentari tutti del Partito democratico va quindi il mio plauso, perché stavolta i 101, le divisioni, i franchi tiratori sono emersi altrove, mentre nel nostro partito disciplina e serietà sono emerse giorno dopo giorno.
Tutto ciò premesso, quanto avvenuto rappresenta un passaggio che porta con sè indubbiamente anche delle riflessioni critiche sia di carattere istituzionale che prettamente politico.
Sotto il primo profilo, il rinnovo in carica di Mattarella rappresenta un precedente pesante, che rischia di spostare in misura significativa gli equilibri tra i diversi poteri costituzionali così come pensati e scritti nella Carta del ‘48.
Il secondo mandato al Quirinale, sebbene non vietato espressamente dalla Costituzione, era sempre stato escluso per opportunità istituzionale e l’eccezionalità dei due anni in più in carica di Giorgio Napolitano trovano oggi continuità, strutturando quel precedente nella prassi costituzionale.
Quanto avvenuto, pertanto, dovrebbe rappresentare il pretesto per aprire immediatamente una discussione sulla necessità di riforme istituzionali, prima ancora che elettorali, che in questo Paese, ormai rese urgenti da troppi riscontri susseguitisi negli ultimi anni e che richiedono un approccio organico, non limitato alle regole che disciplinano l’elezione del Presidente della Repubblica.
Quanto al secondo elemento di riflessione,
questo passaggio conferma ancora una volta la crisi del sistema politico italiano, che viene da lontano e che il decennio alle spalle, caratterizzato dalla risposta della democrazia diretta e del rinnovamento purché sia, indipendentemente dalle competenze, ha ulteriormente aggravato invece che risolto.
Affermare che in questa vicenda il personale politico presente in Parlamento non si è dimostrato all’altezza del proprio compito, come si legge sui social e si ascolta in televisione, è corretto, ma se vogliamo che sia anche utile dobbiamo fare lo sforzo di non generalizzare, perché si è colta la distanza tra dove stava la preparazione o l’improvvisazione e non ridurre il tutto alla denuncia estemporanea, dando prospettive concrete al confronto sul tema, per coglierne le cause.
Se anche in questo caso, si chiede conto, tra gli altri, anche al Pd, che aveva il limite di numeri non proprio maggioritari e che ha evitato soluzioni divisive o per cui si era gridato allo scandalo, è perché evidentemente lo si considera ormai, non solo un partito ma una vera e propria riserva delle istituzioni, il chè può far piacere, ma certo conferma la crisi di sistema.
Una crisi che per essere affrontata con una possibilità di successo richiede un cambio di approccio, che muova dalla ritrovata consapevolezza che anche la politica, sebbene a suo modo, è una scienza, impegnativa, complessa e come tale la si rappresenta nelle facoltà universitarie dove viene studiata. Dunque, come in ogni campo, presuppone preparazione ed applicazione per poter essere interpretata e praticata e non è rappresentandola in modo minimalista e banalizzandola che si sono risolti i vizi che l’hanno giustamente resa invisa ai cittadini italiani. Prendiamo, quindi, gli elementi positivi che la rielezione di Mattarella porta con sé-conclude il segretario- e apriamo un tavolo di confronto serio e trasversale su quelli critici, per rafforzare strutturalmente il sistema politico del nostro Paese, perché dovrebbe essere ormai chiaro che oltre a rappresentare, come in ogni epoca, lo specchio della società che ha il compito di guidare e amministrare, il livello su cui si assesta determina ricadute troppo importanti per la qualità della democrazia e, quindi, della vita di ogni cittadino».
Elia Billero
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