Continua il presidio permanente delle lavoratrici e dei lavoratori della fabbrica di marron glacè. Le parti coinvolte si ritroveranno al tavolo dell'Unità di crisi il 13 gennaio
Il territorio si unisce alla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'Ortofrutticola del Mugello, la fabbrica di marron glacè di Marradi che la proprietà Italcanditi ha annunciato di voler chiudere per spostare a Pedrengo, Bergamo, la produzione. Sabato era presente allo stabilimento, dove i dipendenti sono in presidio permanente, la viceministro alle Infrastrutture e presidente di Italia Viva Teresa Bellanova. Nella giornata di domenica 9 gennaio si è tenuto un consiglio comunale straordinario, convocato davanti ai cancelli dello stabilimento dal sindaco di Marradi Tommaso Triberti, alla quale ha partecipato anche il presidente della Regione Eugenio Giani, annunciando la convocazione del tavolo dell'Unità di crisi con tutte le parti coinvolte, tra cui la proprietà, per il 13 gennaio 2022.
L’azienda, attiva sul territorio dal 1984, conta una decina di dipendenti a tempo pieno, a cui vanno sommati i lavoratori stagionali, che, nei momenti di maggior richiesta, fanno oscillare il numero totale dalle 60 alle 100 unità, di cui circa l’80 per cento sono donne.
Intanto prosegue il presidio dei lavoratori, nella zona industriale di Sant'Adriano. "Qui siamo una grande famiglia", ad affermarlo sono le Misericordie dell'Area Fiorentina, che appoggiano la lotta dei lavoratori prestando il supporto necessario tramite la presenza dei volontari. La presidente della Misericordia di Marradi, associazione che ha allestito il tendone per il presidio, spiega che "i lavoratori traggono sostegno dal paese, è una forza che si trasmette. Il momento più complicato arriverà magari in futuro, ma noi siamo pronti a continuare a sostenerli". Controlli anche sul fronte Covid, per il quale è garantito un servizio di tamponi rapidi due volte a settimana.
Una nuova vicenda che ricorda, inevitabilmente, quella che dall'estate 2021 ha investito la Gkn di Campi Bisenzio. Il collettivo di fabbrica, simbolo della lotta "Insorgiamo" dei 422 lavoratori che si trovavano a rischio licenziamento, è stato in visita allo stabilimento di Marradi a inizio 2022. "Siamo di nuovo di fronte a una fabbrica in attivo che rischia la chiusura per la pura massimizzazione del profitto. Ma siamo anche di fronte all'ennesima fabbrica legata e difesa da un territorio che può insorgere", queste le parole della Rsu Gkn il 2 gennaio.
Sulla vertenza il vicecapogruppo vicario di Coraggio Italia alla Camera Stefano Mugnai e la collega di partito Simona Vietina, hanno presentato un'interrogazione a risposta immediata in commissione Lavoro a Montecitorio, chiedendo l'apertura di un tavolo. "Il Governo deve attivarsi al più presto per tutelare i lavoratori coinvolti direttamente e l’indotto generato da questa altissima professionalità. Parliamo di un volano per tutto il territorio, un polmone economico e produttivo sia per Marradi che per i paesi limitrofi, che nel 2018 ha fatturato 8,7 milioni di euro, senza considerare l’indotto, composto da coltivatori di castagne - affermato Mugnai e Vietina in una nota dove si dichiarano inoltre - non pienamente soddisfatti dalla risposta inviata dal ministero: sarebbe auspicabile infatti un coinvolgimento diretto da parte del dicastero del Lavoro nella vertenza".
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