Anche in Toscana la 'pillola Merck' contro il Covid-19: come funziona e chi può prenderla

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Pillola Merck, il primo annuncio

"Con un messaggio la struttura commissariale del generale Figliuolo mi ha appena comunicato che sono arrivate in questo momento 1.440 pillole Merck al Meyer e quindi ci sarà l'occasione magari domattina di andare lì per mostrare come le teniamo, a livello simbolico. Le diffonderemo raccogliendo le indicazioni dell'uso che ci darà la struttura commissariale del generale". Queste le parole con cui il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato l'arrivo in Toscana delle prime 'pillole Merck'.

Giani ha spiegato quindi che al momento attuale le "bocche di fuoco" contro il Covid sono "la vaccinazione, l'uso dell'anticorpo monoclonale che stiamo incrementando, in luoghi come il Creaf a Prato, e le pillole".

Chi produce la pillola Merck

Si tratta di un antivirale prodotto dalla statunitense Merck & Co., una delle più importanti case farmaceutiche a livello internazionale. L’azienda, con l'esplosione della pandemia, si è dedicata alla sperimentazione di farmaci antivirali per combattere il Covid-19, arrivando a mettere sul mercato il Molnupiravir ( commercializzato con il nome "Lagevrio"), ossia il nome scientifico per quelle che oggi vengono comunemente definite "pillole Merck". L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), sulla base dei dati scientifici raccolti, ha dato il via libera alla commercializzazione lo scorso 22 dicembre, mentre oggi, 4 gennaio, è iniziata la distribuzione.

Come funziona e i benefici

Si tratta, come specifica la stessa azienda, di un farmaco da assumere solo in condizioni di emergenza. Stando ai test effettuati nell'arco temporale di un anno, la pillola dovrebbe riuscire a prevenire oltre il 30% dei casi gravi e quindi dei ricoveri tra i positivi al Covid-19.  I benefici, però, sarebbero tali solo qualora il farmaco sia assunto subito dopo l'avvenuto contagio.

Dal punto di vista scientifico il Molnupiravir altererebbe l'Rna (ossia il materiale genetico) del virus rendendolo incapace di moltiplicarsi. Questo, inoltre, non colpirebbe la proteina Spike, rendendolo di fatto effice con qualsiasi nuova variante, questo almeno quanto sostengono dalla casa farmaceutica.

La pillola Merck non sostituisce il vaccino. La sua efficacia, il 30%, è intanto molto più bassa della copertura vaccinale e non garantisce quindi una copertura tale da non mettere a rischio il paziente. Inoltre l'antivirale viene riassorbito entro pochi giorni dal corpo, rendendo di fatto la copertura molto limitata nel tempo, a fronte dell'azione del vaccino che dura per mesi.

Come prendere la pillola Merck e a chi è rivolta

Si tratta di una svolta nella lotta al Covid-19 perché a differenza degli altri antivirali fin qui sperimentati è possibile assumerlo a casa e non in ospedale.

La pillola può essere assunta dai 18 anni in su, ma solo per pazienti con fattori di rischio, cioè coloro che a causa dello stato di salute si ritiene siano potenziali casi gravi di Covid-19. Come spiegato va assunta entro 5 giorni dall'apparire dei sintomi, altrimenti perderebbe la sua efficacia. Il trattamento dura 5 giorni, e prevede l'assunzione di 4 pillole due volte al giorno.

Le criticità del farmaco

Stando a quanto spiegato fino ad ora sarebbero due gli ordini di problemi riguardanti il farmaco: il primo è la somministrazione del farmaco che come spiegato deve essere fatta subito dopo il contagio. Il Molnupiravir, infatti, deve essere assunto entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi, ma come è noto la sintomatologia del virus è varia e non è detto sia immediatamente riconosciuta dal paziente. Alcuni sintomi simil-influnzali potrebbero essere ignorati, lasciando trascorrere la finestra di tempo massimo per assumere il farmaco.

Il secondo ordine di problemi è la bassa efficacia sulle sopedalizzazioni. I dati iniziali parlavano di una riduzione dei casi gravi del 50%, ma gli ulteriori test di Fase 3 realizzati su 1433 pazienti hanno abbassato la soglia al 30%. Questo ha reso il farmaco molto meno efficace, tanto che alcuni paesi come la Francia hanno deciso rinunciare all'acquisto che pure aveva programmato.

Quanto costa e dove trovarla

Al momento non è stato fissato un costo per il farmaco, né è stato messo a punto un piano di distribuzione. Con tutta probabilità le decisioni al riguardo saranno fatte dalle Regioni su indicazione della struttura commissariale, come ha accennato il presidente Giani. Un ciclo sul mercato USA costa intorno ai 600 euro, ma in Italia è plausibile che il farmaco sarà gratis per il paziente. Al vaglio la possibilità di richiedere accertamenti preliminari prima della somministrazione, che certifichino la positività (tampone) e la fragilità del paziente. Ricordiamo, infatti, che la pillola è riservata a persone fragili prbabili casi gravi Covid, e che essa va assunta in condizioni di emergenza, cioè dopo l'avvenuto contagio. I pazienti che riceveranno la pillola saranno poi monitorati attraverso un registro creato ad hoc, questo servirà per raccogliere dati e verificare gli effetti del farmaco.

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