I commenti a margine dell'incontro. La RSU Gkn: "Urgente un accordo che renda chiaro un percorso di reindustrializzazione"
Si è concluso il tavolo al Mise sulla vertenza Gkn. Un tavolo diverso al Ministero dello Sviluppo Economico poiché si è seduta anche la nuova proprietà che oltre ad aver cancellato il rischio licenziamento per i 422 lavoratori, ha trasformato il nome dell'azienda in QF, ovvero Quattro F: Fiducia nel Futuro della Fabbrica di Firenze. All'incontro Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, l'imprenditore Francesco Borgomeo che ha acquisito la ormai ex Gkn, i sindacati e le RSU.
Al termine dell'incontro, il commento da parte dell'RSU Gkn. "Si è appena concluso il tavolo Mise, a questo punto diventa urgente e indispensabile un accordo quadro che renda chiaro, trasparente e garantito un percorso di reindustrializzazione che già così si presenta molto complesso. In assenza di tempistiche certe, di garanzie sui diritti occupazionali per le lavoratrici degli appalti e per i lavoratori Gkn, senza un'importante integrazione su un ammortizzatore sociale che sarà necessariamente lungo e senza piani chiari sulla reindustrializzazione la fiducia nel futuro rischia di partire con il piede sbagliato. Come abbiamo avuto modo di chiarire più volte, l'assemblea permanente continuerà a salvaguardia di questo percorso".
"Imprescindibile la garanzia della continuità occupazionale, necessario individuare l'ammortizzatore sociale ordinario al piano industriale". Così Fiom e Cgil a margine del tavolo al Mise.
In una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e Silvia Spera, Area Politiche Industriali per la Cgil nazionale, spiegano che "l'incontro di oggi sulla vertenza ex Gkn è stato importante e utile a fornire alcuni elementi di chiarezza. È necessario però arrivare ad un accordo quadro con le organizzazioni sindacali e le istituzioni per definire le garanzie di continuità occupazionale e di diritti nella reindustrializzazione. A tal fine abbiamo proposto la costituzione di un Comitato di proposta e sorveglianza, una sorta di cabina di regia con un ruolo anche propositivo, oltre che di controllo. Su entrambi i punti il Dottor Borgomeo ha dato la propria disponibilità".
Come spiegato da Fiom e Cgil all'incontro Borgomeo ha illustrato le linee guida e strategiche della ex Gkn, ora Quattro F. Il 23 dicembre scorso è stato firmato il passaggio del 100% delle quote di GKN dal Fondo Melrose ad una società controllata direttamente da Borgomeo. "Riteniamo positivo che la nuova proprietà abbia ritirato la messa in liquidazione della società e rinunciato al ricorso in opposizione contro la Fiom sull’articolo 28, confermando così la validità della nostra azione. Il progetto di riconversione industriale si avvarrà di investimenti privati e da subito verranno programmate attività relative alla manutenzione e all’esecuzione di lavori di messa in sicurezza dello stabilimento e verranno attivati percorsi formativi rivolti ai lavoratori".
Due i player interessati al progetto di reindustrializzazione, come annunciato da Borgomeo e spiegato dai sindacati: "Uno che opera nel campo dell’industria meccanica per la farmaceutica e l’altro nell’ambito delle energie rinnovabili, a cui si aggiunge un terzo soggetto, una holding finanziaria che si occupa di componentistica meccanica. La nuova proprietà considera di arrivare alla riorganizzazione e alla fase di start-up tra luglio e agosto 2022 con l’avvio dei primi 2 progetti. Accordo quadro e cronoprogramma saranno il punto di partenza all’interno del quale saranno individuati i pilastri del piano costruiti nella reciprocità delle parti, rispettando due livelli di negoziazione, quello nazionale già avviato con istituzioni e rappresentanze sindacali, uno territoriale relativo ad aspetti più operativi, dove l’azione negoziale pertiene in particolare alla Rsu. Sulla questione degli ammortizzatori sociali Borgomeo ha proposto la cassa integrazione ordinaria dal primo di gennaio 2022 che poi, se concretizzata, si trasforma dal primo marzo in cassa integrazione per transizione. Dopo la cessione del ramo d’azienda muterà in cassa integrazione per riconversione".
Per la Fiom e la Cgil è imprescindibile la garanzia della continuità occupazionale ed è necessario individuare l’ammortizzatore sociale ordinario necessario al piano industriale. "Non siamo in grado di definire oggi quale sia la tipologia migliore per quando arriverà un nuovo soggetto investitore, possiamo però individuare uno strumento utile a non perdere ulteriori professionalità. A questo proposito, riguardo gli appalti, proponiamo la reinternalizzazione di alcune attività che fanno parte dell'attività produttiva, accorciando la filiera. È possibile inoltre ricercare quei lavoratori che hanno operato per Gkn in somministrazione e che possono essere assunti direttamente da QF. Servono punti di certezza a partire dal cronoprogramma e assicurare il ritorno al lavoro nell’immediato dei manutentori e di tutti i profili utili al riavvio dello stabile. La gestione dei percorsi formativi dovrà essere verificata in funzione del piano industriale, calata sull'assessment delle professionalità presenti nel sito e poi condivisa e gestita insieme alla Rsu. Infine, se tra sei mesi non dovesse concretizzarsi il progetto di riconversione industriale, dovrà essere QF stessa a prendersi in carico il percorso con un ruolo di Invitalia a garanzia: il percorso sarà sottoposto alla validazione democratica dei lavoratori" si conclude la nota di Fiom e Cgil.
Il presidente Eugenio Giani ha partecipato oggi al tavolo convocato presso il Mise sulla ex Gkn, ora Qf Spa, di Campi Bisenzio (Fi). Con Giani l’assessora Alessandra Nardini, il consigliere per il lavoro Valerio Fabiani, il capo di gabinetto Paolo Tedeschi e l’intera struttura dell’Unità di crisi.
La Regione ha confermato il proprio supporto in particolare sulla formazione del personale, legata anche alla necessità della manutenzione straordinaria e ordinaria dell’impianto di Campi Bisenzio. Quando arriverà l’investitore finale inoltre, si potrà valutare, al pari di Invitalia, come sostenere il nuovo percorso legato alla riconversione finale.
Condivisione è stata espressa per la proposta presentata dai sindacati nazionali di un accordo quadro che stabilisca tempi e impegni per affrontare questa fase di transizione e per l’appello rivolto a Borgomeo affinché il processo di ripartenza includa anche i lavoratori degli appalti.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Campi Bisenzio
<< Indietro