Biblioteca San Giorgio: fino al 10 gennaio in mostra le fotografie di Federico Melani

È visitabile fino al 10 gennaio, nelle vetrine della Biblioteca San Giorgio, la mostra fotografica di Federico Melani intitolata “Attimi”.

Come scrive nel catalogo Paolo Tesi, curatore della mostra, inseguire gli aspetti singolari della vita e coglierli con un clic da scenari continuamente variati, sembra essere lo scopo, suffragato dalla passione, che anima il lavoro di Federico Melani, fotografo per vocazione. Un continuo tentativo di impossessarsi delle cose fissandole in un fotogramma. Una pratica divenuta pressoché quotidiana per Federico, cinquantacinquenne figlio del poeta Walter.

L’entusiasmo per la macchina fotografica è nato grazie alla frequentazione di Giovanni Barbi, intellettuale pistoiese, giornalista e scrittore che aveva reso il diletto di fotografare una ragione di vita. Il giovane allievo, dopo aver distrutto la macchina fotografica del babbo, ha acquistato una Canon, con la quale opera in assoluta complicità.

Quale senso può avere scattare foto oggi? Una risposta che Melani tenta di dare. La fantasia e la creatività che lo animano racconta, attraverso un’indagine particolare, con forza ed espressività il suo modo di vedere il mondo, con la caparbietà tipica di un appassionato. Si alza alle quattro del mattino, sale in automobile e in fretta raggiunge la meta, lo scopo: Pitigliano, Barga, Bologna, Livorno. All’arrivo piazze deserte, passanti silenziosi lungo le strade, rari automezzi, negozi ancora chiusi. Federico è pronto, sa bene che un’ora dopo tutto cambierà e quindi accelera, si affretta, per sorprendere, afferrare l’attimo. È alla propria sensibilità che si affida per scoprire il soggetto che lo onorerà di un buon risultato.

Fotografa vecchie case come quella dove Pinocchio, nel film di Comencini, ricevette in testa una catinella d’acqua, ma afferma di preferire i volti, la figura umana. Volti che incrociamo tutti i giorni, volti con i quali ci confrontiamo e che talvolta rivelano direttamente la propria natura.

Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio Stampa

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