Morto l'architetto Richard Rogers: fiorentino di nascita, Scandicci porta la sua firma

È scomparso all'età di 88 anni l'architetto italo-britannico Richard Rogers. Nato nel 1933 a Firenze da genitori britannici, la famiglia tornò in Inghilterra agli inizi della Seconda guerra mondiale. Architetto di fama internazionale, vincitore del premio Pritzker nel 2007, ha collaborato con Renzo Piano in opere come il centro Pompidou di Parigi. L'unico intervento dell'architetto in Italia si trova proprio in Toscana, a Scandicci, dove dal 2003 resta indelebile il segno progettista di Rogers: la sua firma ha ripensato il nuovo centro urbano, a misura d'uomo, secondo la teoria della "Città Compatta".

Cordoglio del sindaco di Firenze Dario Nardella che ha dichiarato: "Si è spenta una luce nell'architettura internazionale. Richard Rogers è stato uno dei maggiori archistar mondiali e ha ridisegnato molti skyline delle principali capitali". Nardella ha ricordato il lavoro dell'architetto a Scandicci e altri progetti architettonici nel mondo come "le Torri dei Lloyd’s e il Millennium Dome a Londra, l’edificio della Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, gli uffici a Berlino in Potsdamer Platz, un terminal all’aeroporto Barajas di Madrid e il Three World Trade Center a New York". La sua città natale, Firenze, "troverà un modo per ricordare il suo genio" conclude il sindaco.

Il lavoro di Richard Rogers a Scandicci

Teorico della “Città Compatta” e dell’importanza per i cittadini di avere servizi e relazioni sociali vicine al centro della propria vita, ai fini della qualità del vivere e dell’ambiente, poneva come fondamentali il disegno e la definizione dello spazio pubblico.

Nel 2003, a seguito dell'incarico conferito dal Comune di Scandicci, lo studio Rogers Stirk Harbour and Partners ha redatto il Masterplan urbanistico per la futura definizione dello sviluppo cittadino, in particolare del Nuovo Centro; Richard Rogers firmò poi la nuova piazza Resistenza con l’Auditorium, la fermata “Stazione” della tramvia, gli edifici, lo spazio pubblico, inaugurati nel 2013.

L’architetto Richard Rogers considerava il lavoro a Scandicci, comune accanto alla “sua” Firenze, un caso scuola di progettazione, perché seguito integralmente dalle fasi urbanistiche fino al disegno finale degli spazi e degli edifici.

"Ci ha lasciati Richard Rogers – è il ricordo del sindaco di Scandicci Sandro Fallani - La sua mano e la sua straordinarietà di architetto hanno cambiato l'architettura contemporanea e hanno segnato indelebilmente la trasformazione della nostra città. Circa quindici anni fa l'architetto fu chiamato dal sindaco Doddoli a disegnare con un masterplan il nostro centro urbano, disegnando la ormai famosissima ‘libellula’ che è il modello su cui si basano le grandi trasformazioni di Scandicci a cominciare dalla spina dorsale della tramvia, del parcheggio scambiatore, della bellissima piazza civica, del parco urbano che sta nascendo, dell'area del Turri e tutto il rafforzamento pedonale che da piazza Resistenza si snoda verso piazza Matteotti e verso piazza Di Vittorio. Rogers ha dato a tutti noi la forza del cambiamento e la bellezza della trasformazione che stiamo vivendo, intessendo con Simone Gheri un rapporto di presenza, consiglio e continuità in città sia per gli aspetti progettuali che anche di presenza sulla nascita della piazza. Stamani ho contatto il nipote Ernesto Bartolini per comunicare la vicinanza e la gratitudine di tutta la città. L'opera di Rogers è patrimonio dell'umanità e noi siamo orgogliosi di averlo avuto a Scandicci, che sicuramente lo ricorderà".

"Un grande uomo, un architetto di assoluta qualità e di grandi visioni per il nostro futuro – lo ricorda Simone Gheri, sindaco di Scandicci dal 2004 al 2014 - Ha lasciato tante cose belle in giro per il mondo, tutti ricordano il Centre Pompidou con Renzo Piano, in Italia un solo intervento: il centro a Scandicci. E per lui, nato a Firenze, è sempre stato un cruccio non essere riuscito a fare altro, nonostante tante promesse. Ma era orgoglioso del suo e nostro centro, essere finalmente riuscito a fare un intervento in Italia e soprattutto a Firenze, perché per lui (e per noi) Scandicci è Firenze, con la tramvia, con le sue aziende, con i suoi servizi, con le sue persone, cuori pulsanti dell'intera area fiorentina. Tantissimi ricordi, un arricchimento sull'idea di città incredibile, basti solo pensare alla piazza, all'importanza della città compatta, dei contatti fra le persone e del fatto di costruire città a misura d'uomo, dove spostarsi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici”.

Sorani, Confartigianato: "Ha contribuito al rilancio dell'hinterland fiorentino"

"Richard Rogers era un fiorentino, un illustre fiorentino. Malgrado avesse lasciato la città negli anni della guerra, per tutta la vita è rimasto estremamente legato a questo nostro territorio. La sua opera ha dato un contributo fondamentale al rilancio dell'hinterland fiorentino, in special modo a quello di Scandicci. Il Centro Rogers è un volano di sviluppo non solo architettonico, ma anche sociale, dell'intera area". Lo dichiara Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze. "Scandicci è un esempio della capacità del nostro territorio di rilanciarsi e di guardare avanti: il centro Rogers e la tramvia testimoniano lo spirito lungimirante di una comunità. Scandicci ha saputo e sa raccontarsi, anche grazie al coinvolgimento di archistar come Rogers".

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