Da un blocco di legno ad una bacchetta scolpita, lucida e completamente personalizzata. La magia delle bacchette toscane si trova "dentro di noi"
Harry Potter, 20 anni fa cominciava la magia
"È la bacchetta a scegliere il mago signor Potter, non è sempre chiaro il perché ma credo che sia chiaro che noi possiamo aspettarci grandi cose da lei". Sotto una luce tenebrosa, nel negozio Ollivander a Diagon Alley il giovanissimo e agli esordi maghetto più famoso del cinema trova la sua bacchetta. In questo dicembre 2021 ricorre il ventennale dall'uscita in Italia del primo film della saga di Harry Potter.
Con 'La pietra filosofale' nel 2001 grandi e piccini iniziavano quello che sarebbe stato un lungo cammino, di 8 film e sette libri, spettatori delle avventure e disavventure di Harry, Ron, Hermione nella scuola di magia per la quale molti romantici appassionati attendono ancora la lettera di convocazione: Hogwarts.
Negli anni le storie della J.K. Rowling hanno tenuto incollati a pagine e schermi milioni di persone, tra pozioni, incantesimi e momenti di suspence. Le avventure dei maghi delle casate, tra cui l'ambita Grifondoro, insegnano che la bacchetta è il principale aiutante del mago. E in questo anniversario, dalla Garfagnana, un produttore di bacchette insegna che la magia va trovata dentro se stessi.
Esatto, in Toscana precisamente a Pieve Fosciana in provincia di Lucca, c'è chi produce bacchette personalizzate, finemente lavorate a partire dal legno grezzo. A creare gli strumenti "magici" è Paolo Martinelli, hobbista 54enne dalla sapiente manualità nel lavoro del legno. Anni fa, come ci ha raccontato, Martinelli perse il lavoro. Fin da giovane abile in falegnameria e restauro, ha fatto suo il proverbio "impara l’arte e mettila da parte", perché proprio nella mancanza di lavoro Martinelli ha ripreso sgorbie e seghetti iniziando la sua produzione di bacchette. Un'idea nata grazie alla passione della figlia proprio per Harry Potter che, piano piano, lo ha portato a farsi un nome tra collezionisti e seguaci del mondo Fantasy.
"Tutto è nato qualche anno fa - racconta Paolo Martinelli - ho iniziato con i mercatini e, riscontrando una buona risposta, ho continuato cercando sempre di migliorarmi". Una fiera dopo l’altra, l’apertura della pagina Facebook "Vecchio Abete - Bacchette magiche artigianali in legno" sono tutti traguardi che l'hobbista ha raggiunto con il suo lavoro artigianale insieme alla compagna e alla figlia, complici in questa passione. Tra le tante produzioni tutte hand made, alcune ispirate al film, ne esistono tante inedite richieste e realizzate su disegni fedeli alle idee dei clienti, con tanto di incisioni. Una in particolare è addirittura brevettata. Si tratta della "bacchetta del legame" ed è un vero pezzo unico, anzi due. Una coppia di spirali in legno formano la bacchetta, che in qualsiasi momento può essere separata e ricongiunta.
Una produzione "andata avanti come un hobby, ma che rappresentava in quel momento anche il mio lavoro" spiega ancora Martinelli. "Poi è scoppiata la pandemia, e la possibilità di partecipare ai mercatini si è interrotta perché gli eventi si sono fermati". Al momento il 'mastro bacchettaio' ha rallentato la sua produzione, a causa delle minori possibilità di esporre provocate dal Covid e grazie all'arrivo di un nuovo lavoro. "Avevo parecchie soddisfazioni. Nel nostro piccolo eravamo conosciuti e apprezzati" racconta, prendendo ad esempio tra gli eventi più belli a cui hanno partecipato le bacchette del "Vecchio Abete" anche la Festa dell'Unicorno di Vinci. La produzione adesso si è un po' rallentata, non senza malincuore, per la soddisfazione del creare un oggetto da un blocco di legno e per il rapporto amichevole che si instaurava subito con i collezionisti. "Alcune persone - dice Martinelli - nel richiedere la propria bacchetta, o una da regalare, descrivevano solo il carattere. Mi capitava quindi che perfetti sconosciuti si aprissero, raccontandomi particolari personali. Con queste indicazioni cercavo di dare forma ad una bacchetta unica, che rispettasse la loro identità".
Quante volte vorremmo avere una bacchetta magica, per risolvere quei piccoli intoppi e quelle noie quotidiane. Vorremmo proprio quella del film, agitarla, e far scomparire cosa ci dà fastidio. Le storie al cinema o nei libri sono belle proprio per questo, perché ci fanno immaginare quella realtà che non possiamo avere. Nella vita vera, o meglio nella vita dei "babbani", Paolo Martinelli però insegna che nonostante la piuma non si alzi in volo pronunciando "Wingardium Leviosa", le sue bacchette possono essere un simbolo che va oltre, che spinge a cercare quella magia tanto desiderata dentro se stessi. "La bacchetta del legame l'ho definita magica - conclude - la magia ce la devono mettere le persone che se la fanno fare".
Margherita Cecchin
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