Tassista morto due anni dopo il pestaggio, richiesto rito abbreviato

I due uomini accusati di omicidio preterintenzionale riferito alla morte del tassista Gino Ghirelli, hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato. Il tassista, 69enne, venne preso a pugni per una disputa sul pagamento della corsa nella notte tra il 12 e il 13 luglio 2017 a Firenze. Il pestaggio provocò gravi lesioni all'uomo, fino alla perdita di conoscenza e al coma durato oltre due anni. L'uomo è deceduto nel dicembre 2019.

Prima del decesso i due giovani accusati del pestaggio furono assolti in primo grado dall'accusa di lesioni gravissime "perché il fatto non costituisce reato". Nell'assoluzione fu ritenuto che i due avessero agito per legittima difesa. Con il decesso di Ghirelli il processo di appello è stato interrotto, gli atti rimandati in procura ed è caduta l'accusa di lesioni gravissime contestata ai due, aprendo all'accusa di omicidio preterintenzionale. Per il 10 marzo 2022 è fissata l'udienza che deciderà sull'istanza presentata dagli accusati.

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