Pnrr, l’assessore Bezzini in commissione Europa: l'obiettivo sono 450milioni per la sanità toscana

Dal Pnrr dovrebbe arrivare per la sanità toscana una quota attorno ai 450milioni di euro, cifra da precisare quando si arriverà al termine dell’interlocuzione con il Governo nazionale e al dettaglio degli interventi finanziati. I progetti finanziati dovranno essere realizzati entro la metà del 2026. La commissione Europa, presieduta da Francesco Gazzetti (Pd), ha sentito questa mattina l’assessore regionale alla salute e sanità, Simone Bezzini, quarto appuntamento del programma di audizioni sul Pnrr e sul nuovo settennato dei fondi strutturali. Un percorso che la commissione per le politiche europee ha intrapreso in accordo con il presidente Eugenio Giani, in collegamento diretto e a supporto del lavoro della Giunta regionale sulle diverse linee operative per l’accesso alle risorse del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza. Prima di Bezzini, erano già stati sentiti gli assessori regionali Monia Monni il 12 novembre, Leonardo Marras il 22 novembre e Stefano Baccelli, il 26 novembre.

Interventi sulle strutture sanitarie per la riduzione del rischio sismico, rinnovamento delle attrezzature e tecnologie informatiche del sistema sanitario, organizzazione della sanità territoriale, dove sono previsti stanziamenti per Case di comunità, Ospedali di comunità, Centrali di coordinamento, “capitolo forse politicamente e più interessante, perché collegato alla riforma dell’organizzazione della sanità del territorio”. Questi, spiega Bezzini, i tre filoni fondamentali di finanziamento previsti dal Pnrr per la sanità, che per la Toscana prevede al momento l’assegnazione della somma complessiva di 450milioni di euro. Si tratta di una attribuzione ancora provvisoria, che “sarà precisata solo dopo la sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo. Risorse, è bene ricordare, che non assolvono al complesso degli interventi necessari, una parte delle necessità di un quadro che è più vasto”. C’è l’intenzione di accompagnare queste risorse con risorse regionali e statali, “per realizzare magari gli interventi che non avranno trovato spazio nel Pnrr”. L’assessore ricorda come “il Dm 71 dovrebbe ridefinire in parallelo gli standard dell’organizzazione sanitaria del territorio” e che “è in atto una trattativa nazionale sul ruolo dei medici di medicina generale, che avrà una funzione chiave, fondativa dell’attività che dovrebbe essere svolta nella nuova organizzazione del territorio”.

“Dovremo realizzare le strutture, farlo nei tempi previsti dal Pnrr e sappiamo che assieme ai contenitori dovremo essere in grado di definire i contenuti”, dice ancora Bezzini. C’è poi la parte che riguarda la sanità digitale e la telemedicina “è al momento meno definita, abbiamo informazioni di carattere non formale che fanno prevedere una modalità diversa di accesso a questi finanziamenti. Il modello non è stato chiarito nei dettagli”. C’è anche una componente che fa riferimento alla ricerca, “questione per noi particolarmente rilevante per il nostro territorio, con poli di grande rilievo nel campo universitario, dell’innovazione, della presenza industriale (farmaceutica e scienze della vita)”.

La Regione ha già mandato a Roma, “da diverso tempo, l’elenco degli interventi che gli uffici hanno selezionato per la messa in sicurezza sismica delle strutture ospedaliere e le richieste per l’acquisizione di grandi attrezzature e tecnologie informatiche”. Per gli interventi di edilizia antisismica si prevedono 118milioni, sia dal Pnrr che dal fondo complementare, per 32-33 progetti da finanziare già individuati. È stato già definito anche “un fabbisogno di 124 grandi attrezzature per un controvalore di oltre 67milioni di euro, scelte da un menu predefinito dal ministero con l’Ue, per sostituzione vecchie apparecchiature. Il fabbisogno ). In realtà, il nostro fabbisogno sarebbe ben superiore”.

Il “pilastro territoriale” è quello che coinvolge di più, attualmente, il lavoro dell’assessorato. “Non è solo tema di presentazione di idee e progetti, ma anche di configurazione di modelli organizzativi. La Toscana non parte da zero, anzi, così come l’Emilia e il Veneto, avrà un problema in più: come si rende coerente ciò che già c’è con gli indirizzi del Pnrr”. Sono previsti circa 175milioni di euro. Il quadro è mutato anche in queste ultime settimane, quando la quota riservata al Centro Nord per le Case di comunità è stata ridotta del 5 per cento, ricorda Bezzini. Si dovranno realizzare in Toscana “70 Case di comunità (invece delle quasi 80 inizialmente previste), 23 Ospedali di comunità e 37 Centrali di coordinamento”. I parametri di riferimento sono i bacini di popolazione e le zone distretto. Bezzini ha quindi delineato il percorso seguito fin qui, con “la collocazione numerica delle strutture”, il coinvolgimento di Anci, della conferenza regionale dei sindaci e delle conferenze dei sindaci dei territori delle tre Asl, dando mandato alle Asl e ai presidenti delle conferenze zonali, “affinché ci fosse coinvolgimento per provare a definire il quadro delle proposte di localizzazione di case di comunità, ospedali di comunità, centrali di coordinamento”. Proprio in queste ore “è in corso il lavoro conclusivo nei territori, che dovrebbe consegnarci le proposte delle tre aree vaste della Toscana: dovranno essere trasmesse al Governo nei primi giorni della prossima settimana al governo”, ricorda Bezzini. “Prima di Natale, si comincerà ad avere un’idea degli interventi da realizzare”, per arrivare “tra fine inverno e inizio primavera, alla sottoscrizione del cosiddetto contratto istituzionale di sviluppo, l’atto che libera le risorse e fa scattare il timing che dovrebbe concludersi a metà del 2026, quando la Toscana dovrà aver aperto le 70 Case di comunità, i 23 ospedali di comunità e le 37 centrali di coordinamento”. La Regione, insieme ad altre Regioni, ha chiesto un anticipo di risorse al governo, per accelerare la fase di progettazione: “Abbiamo tanti progetti, ma con un livello di progettazione ancora molto basso. Abbiamo richiesto l’anticipo di risorse in attesa della stipula del contratto istituzionale, per bruciare un po’ le tappe e mettere in moto in progetti. La parte territoriale ha la complessità della numerosità degli interventi che in genere sono di taglia piccola o media. La parte che può avere qualche problema in più è quella della messa in sicurezza sismica, con interventi che arrivano anche a 17milioni di euro. Siamo di fronte a una grande sfida per il sistema Paese e per il sistema Regione”, dice l’assessore. Il percorso fino al 2026, “è strettamente e rigorosamente disciplinato tra Governo e Unione europea. Dobbiamo rispettare queste regole in maniera rigorosa, se non vogliamo perdere i finanziamenti”. Le soluzioni “dovranno essere trovate rapidamente. I sindaci lo stanno comprendendo, il percorso è ampiamente condiviso”, dice ancora l’assessore. “Fino ad oggi abbiamo rispettato tutti i cronoprogrammi”.

“È una grande sfida”, ha commentato il consigliere Massimiliano Pescini (Pd), che ha chiesto se ci sia “un fondo regionale di progettazione già attivo”, se vada previsto nel bilancio generale, se ci sia necessità di personale e quale “può essere il ruolo del Consiglio per progettazione rapida e straordinaria. È opportuno un raccordo”, osserva Pescini, che ricorda come il Consiglio regionale abbia prodotto atti “e inserito fondi ad hoc per la progettazione, anche a supporto ai Comuni. Noto, seguendo le vicende dei territori e delle Asl, che le strutture tecniche già ora sono messe a dura prova per la mole dei lavori da seguire e rendicontare. Dovremo ragionare con grande attenzione su questo tema. Il 2026 non sarà prorogabile, dovremo essere tutti in grado di individuare e risolvere le criticità”.

Il presidente Francesco Gazzetti ha ringraziato l’assessore e il suo staff (con l’assessore è intervenuta anche Elisa Nannicini, responsabile del settore ricerca e investimenti in ambito sanitario) per il lavoro portato avanti fin qui e ribadito “la disponibilità della commissione Europa a fornire tutto il sostegno che potrà essere utile e necessario, con atti o iniziative da assumere per supportare questa azione. Veder realizzate le Case e gli Ospedali di comunità vorrebbe dire imprimere una svolta epocale”. Lo stimolo che arriva : “sul tema della transizione digitale, con quello che sta emergendo in maniera trasversale, probabilmente uno di quelle missioni che richiede ulteriore implementazione rispetto alle azioni da porre in essere. Apprezzo e ringrazio l’assessore e il suo staff. Restiamo a disposizione come commissione Europa”.

La commissione riprenderà le audizioni degli assessori regionali Ciuoffo, Spinelli, Saccardi e Nardini su Pnrr e fondi strutturali alla ripresa dopo la pausa natalizia. In chiusura di seduta, la commissione ha accolto il programma proposto dal presidente Gazzetti. “Scelta corretta e condivisibile – ha dichiarato il vicepresidente Giovanni Galli (Lega) –. Bene ha fatto il presidente a definire queste audizioni, che per forza di cose riprenderemo dopo la delicata sessione sul bilancio regionale, che richiede l’impegno esclusivo da parte di tutti i consiglieri”.

“Il lavoro della commissione sta procedendo bene. In questo primo anno, abbiamo fatto in tutto 28 sedute, che superano già le 24 tenute dalla vecchia commissione Europa nella passata legislatura”, conclude Gazzetti, che annuncia l’intenzione di “aprire una parte di approfondimento dedicata alla conferenza sul futuro dell’Europa. Il tema diventerà sempre più evidente come opportunità per le cittadine e i cittadini europei. Anche pensando a iniziative nei territori”.

Fonte: Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana

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