Family Center Meyer, taglio del nastro per l'accoglienza delle famiglie

Nel 130esimo anniversario della sua lunga storia, il Meyer inaugura il Family Center “Anna Meyer” e si prepara a rivoluzionare il suo modello di accoglienza per bambini e famiglie che devono affrontare un periodo di ricovero. Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina, alla presenza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, del sindaco di Firenze Dario Nardella, del cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, della rettrice dell’Università degli Studi di Firenze Alessandra Petrucci e dell’assessore regionale per il diritto alla salute Simone Bezzini. A fare gli onori di casa, il Direttore generale del Meyer Alberto Zanobini e il segretario generale della Fondazione Meyer Alessandro Benedetti.

"Oggi inauguriamo un modello di accoglienza all’avanguardia in ambito pediatrico, una struttura destinata all’accoglienza delle famiglie con bambini in attesa del ricovero presso l’ospedale fiorentino - dichiara il presidente Eugenio Giani -. Il Family Center esprime una progettualità in grado di competere con le migliori esperienze a livello internazionale. Siamo di fronte a un progetto di altissimo livello e dalla portata strategica nel piano di sviluppo del Meyer, già punto di riferimento a livello nazionale per l’eccellenza delle sue cure riservate ai bambini. La realizzazione di questo edificio testimonia la trasformazione in atto del Meyer, un esempio di buona sanità, che sa guardare al futuro in modo costruttivo. Siamo orgogliosi di questo straordinario obiettivo raggiunto, che è un fiore all’occhiello del nostro sistema sanitario, di cui essere molto orgogliosi".

"Competenza, talento, passione e creatività sono gli ingredienti di un lavoro di squadra multiprofessionale e multidisciplinare, a cui dobbiamo la realizzazione del Family Center e i successi del Meyer - afferma l’assessore regionale al diritto alla salute Simone Bezzini -. Con il Family Center il Meyer potrà garantire anche l’eccellenza dell’accoglienza, che va ad aggiungersi alla già consolidata eccellenza della cura e della ricerca in ambito pediatrico. La realizzazione di questo edificio, portato a termine nonostante il periodo difficile determinato dalla pandemia da Covid, è un altro esempio virtuoso di buona sanità tutta toscana, sempre pronta a innovare, sperimentare e apportare continue migliorie all’insegna dell’innovazione e sempre a tutela della salute e del benessere dei cittadini di qualsiasi età”.

"Se è vero che la nuova frontiera delle scienze mediche è la cura a misura di ogni persona - ha dichiarato la rettrice dell'Università di Firenze Alessandra Petrucci -, allora possiamo affermare che nel suo specifico l'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer è da sempre in prima fila sul versante della cura a misura dell'infanzia e dell'adolescenza. Questa realizzazione ne è l'ennesima prova e a questa missione l'Università di Firenze è lieta di portare il suo contributo di saperi, in memoria di Anna Meyer".

"Una famiglia quando arriva in ospedale per un ricovero di un figlio vive una grande ansia, paure espresse o inespresse, insicurezza sul percorso, su cosa accadrà, su cosa li attende. Il Meyer costruendo una struttura dedicata soltanto ad accogliere tali paure, intende farsi carico fin dal primo momento di queste preoccupazioni, pensando ad un’organizzazione gentile che abbraccia e viene incontro ai suoi utenti. La pandemia ha coniato l’espressione “distanziamento sociale”, il Meyer vuole segnare una vicinanza alle famiglie e ai bambini" spiega il Direttore generale del Meyer Alberto Zanobini.

Il Family Center. L’edificio, progettato per essere ecosostenibile e integrato con l’ambiente circostante, grazie all’impiego di materiali e finiture già utilizzati nella struttura principale del pediatrico fiorentino, sorge nel grande parco dell’ospedale, accanto al Giardino di Cice e occupa una superficie di oltre 500 metri quadrati.

Per il Meyer si tratta di un investimento importante: circa 2 milioni di euro. Di questi, 1 milione e 650 mila sono stati ottenuti grazie a fondi statali, messi a disposizione dalla Regione, e circa 350mila euro sono stati stanziati dalla Fondazione Meyer per progettare e dotare la struttura di arredi a misura di bambino.

L’edificio prende il nome da Anna Meyer, la moglie del commendatore Giovanni Meyer, prematuramente scomparsa: fu proprio grazie alla sua sensibilità che il marito decise di realizzare a Firenze uno dei primi ospedali pediatrici europei, dove i bambini malati potessero essere curati in un ambiente a loro dedicato e separato da quello degli adulti. La data prescelta per l’inaugurazione è un ulteriore omaggio alla memoria di questa figura femminile così importante per l’ospedale, scomparsa il 13 dicembre del 1883.

Una rivoluzione per l’accoglienza. Il Family Center rappresenta una vera rivoluzione nel modello di accoglienza del Meyer: finora, lo spazio riservato alle famiglie che attendevano di entrare in ospedale, si trovava nella grande Hall serra e il momento dell’ingresso rischiava di essere dispersivo. Il nuovo modello, invece, mette al centro la famiglia e le sue esigenze, facilitando tutti quegli aspetti che hanno un impatto significativo sull’esperienza di cura che il bambino/adolescente e i suoi genitori fanno durante il ricovero.

A disposizione delle famiglie, una squadra di professionisti che opera in maniera integrata e a supporto delle attività clinico assistenziali, pronta a guidare bambini e genitori in un percorso emotivamente impegnativo.

Questa rivoluzione nell’organizzazione dell’accoglienza porta il Meyer al livello degli ospedali internazionali: negli Usa i Resources Center sono ormai una realtà consolidata, mentre in Europa il modello che ha ispirato l’ospedale del capoluogo toscano è rappresentato dal pediatrico San Joan de Deus di Barcellona, con il quale c’è un forte legame.

Cosa si trova nel Family Center. Dall’inizio del prossimo anno, momento in cui entrerà in funzione, la struttura rappresenterà il punto di inizio del percorso di cura che si propone di essere anche un processo di coinvolgimento, partecipazione e condivisione di informazioni. Nel Family Center le famiglie troveranno riunite tutte le risorse e le opportunità che l’ospedale mette a disposizione.

Il servizio di psicologia ospedaliera e il servizio sociale ospedaliero, attivi all’interno dei reparti, potranno fornire un supporto, se necessario, richiesto dai genitori o dal paziente stesso. Sarà possibile organizzare incontri in piccoli gruppi di bambini per mitigare l’ansia dell’intervento, favorendo serenità e consapevolezza.

Per le famiglie che arrivano da lontano o sono in condizioni di disagio sarà prezioso il servizio di ospitalità residenziale. Un sostegno concreto a cui la Fondazione Meyer contribuisce, insieme a fondazioni e associazioni, per mettere a disposizione una rete di case e appartamenti.

Il servizio di mediazione linguistico-culturale potrà essere attivato per telefono e in presenza, così come l’interprete della lingua dei segni (LIS).

Il servizio di continuità assistenziale è riservato all’accompagnamento della famiglia nel percorso di dimissione attraverso la sua attiva partecipazione: un raccordo importante tra il momento del ricovero e il rientro a casa o in un’altra struttura sanitaria presente sul territorio.

Compito dell’ufficio relazioni con il pubblico, pronto a ricevere proposte, osservazioni, apprezzamenti o segnalazioni, sarà quello di risolvere disguidi organizzativi e facilitare l’accesso ai servizi.

La presenza di associazioni e fondazioni potrà garantire sostegno e momenti di scambio di esperienze tra genitori.

La struttura. Il Family Center è stato pensato e realizzato in modo da offrire il massimo del comfort. La struttura ha una forma a pianta quadrata e ruota intorno a una corte centrale con un grande albero, come una vera pagoda: la luce illumina gli interni grazie ad ampie finestrature a vetri. Massima attenzione è stata dedicata a tutti quegli ambienti destinati ad accogliere le famiglie con i figli, bambini o adolescenti. Lo spazio interno è diviso in moduli ad ampiezza variabile strutturati in sale di attesa confortevoli: una di queste è interamente dedicata alla cagnolina a pois più amata dai bambini, la “Pimpa”, creata da Altan.
Altri moduli ospitano, garantendone la privacy, gli uffici e un’ampia sala riunioni. L’arredamento è stato concepito come quello di un “salotto”, con sedute comode e connessione wi-fi. E per intrattenere i bambini nell’attesa, ci sono i giochi presenti nell’area del Giardino di Cice, che si trova a pochi passi.

"La realizzazione del "Family Center Anna Meyer" fa fare un ulteriore passo avanti al concetto di umanizzazione che caratterizza da sempre la cura all'ospedale pediatrico Meyer. - ha detto il card. Betori- Questa missione si realizza sotto due aspetti: il primo è che qui non si curano malattie, si curano le persone, ci si prende cura delle persone. Il secondo elemento importante dal punto di vista umanistico è che qui ci si prende cura non di individui, ma della persona nel complesso della sua famiglia. I bambini e i ragazzi che arrivano al Meyer a seguito della malattia portano con loro le relazioni, per prime quelle familiari. Queste non si escludono durante l'assistenza medica, il piccolo paziente non viene isolato, ma si prosegue a mantenere vive le sue relazioni, perché noi siamo relazione. La famiglia non è una semplice addizione di individui, ma è il luogo in cui la persona nasce, cresce e diventa se stessa. Questo è un concetto importante e da sottolineare soprattutto in una società che sia dal punto di vista economico che legislativo è fondata sull'individuo. Al Meyer invece la cura e l'attenzione comprendono tutti i membri della famiglia. Questi elementi ancora più umanizzanti che contraddistinguono il Meyer - ha concluso l'Arcivescovo - sono da salutare oggi con grande gioia da parte di tutta la comunità fiorentina e di tutti coloro che vengono qui da altre regioni per usufruire di un bene che abbiamo ricevuto e che ridoniamo".

“Oggi è davvero una bella giornata. Siamo qui al Meyer per inaugurare un pezzo importante di questo ospedale, in cui tanti bimbi e tante bimbe hanno tutte le cure di cui hanno bisogno. Un’eccellenza toscana e italiana”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale dalla Toscana, Antonio Mazzeo, che questa mattina, lunedì 13 dicembre, insieme alle altre autorità regionali e cittadine, è intervenuto all’inaugurazione del Family center ‘Anna Meyer’, struttura realizzata per rivoluzionare il modello di accoglienza per i bambini e le famiglie, nel 130esimo anniversario dell’ospedale pediatrico fiorentino.

“Celebriamo 130 anni di futuro”, dice Mazzeo, rivolgendo “il nostro grazie ai tanti professionisti che con fatica, impegno e dedizione ogni giorno riescono a fare di questo ospedale un fiore all’occhiello per la nostra Toscana”.

Il nuovo modello di accoglienza vuole mettere al centro la famiglia e le sue esigenze nel momento del primo impatto con l’ospedale. “Qui – aggiunge il presidente dell’Assemblea regionale – non si curano malattie, ci si prende cura delle persone. Il Family center dà il senso degli investimenti che vogliamo fare per porre sempre di più il bambino al centro delle politiche sanitarie della nostra Regione”.

 

Fonte: Aou Meyer

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