Durante il consiglio comunale di lunedì la Giunta non ci ha assicurato nulla sulla tenuta dei livelli occupazionali per gli appalti dei servizi bibliotecari e archivistici, pur negando che ci siano tagli previsti.
Però due milioni (su quattro anni) risultano non esserci più tra l'inizio e la fine di questo 2021 ed è normale la preoccupazione espressa ieri dall'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi archivistici e bibliotecari. Perché l'Assessore che parlava di reinternalizzazioni non c'è più (è ora a Milano) e perché la dirigente che si era occupata del tema in questi anni non c'è più (per sua fortuna ha raggiunto la pensione). In teoria la delega la ha il Sindaco. Verrà lui a rispondere alle domande depositate in queste ore per dopodomani? In Palazzo Vecchio percepiamo nervosismo quando solleviamo questo tema. Ci dispiace. Le uniche e gli unici che possono esprimere nervosismo per la vicenda sono le persone su cui si sta "giocando": lavoratrici e lavoratori di fatto in condizione di precarietà, che di proroga in proroga si ritrovano ad attraversare pesanti incertezze. La tutela dei livelli occupazionali e salariali, oltre che la previsione di meccanismi che a norma di legge possano garantire continuità lavorativa (è possibile farlo, occorre volerlo): queste sono le condizioni indispensabili per parlare della necessaria internalizzazione. Inaccettabile sarebbe mettere classi lavoratrici le une contro le altre.
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu - Sinistra Progetto Comune
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