L’impianto di depurazione, gestito dalla società Consorzio Aquarno SpA nel Comune di Santa Croce sull’Arno, effettua il trattamento di acque reflue urbane a prevalenza industriale di tutta l'area del Distretto Conciario Toscano situata sulla riva destra dell'Arno.
Dopo aver illustrato i risultati dei controlli allo scarico finale nelle acque superficiali del Canale Usciana, effettuati nel corso dei primi due trimestri 2021, torniamo ad aggiornare i dati del controllo allo scarico effettuato da agosto a settembre.
Il gestore dell'installazione Consorzio Aquarno SpA deve operare nel rispetto delle condizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata dalla Regione Toscana in data 29.12.2020.
Di seguito si riporta lo schema semplificato dell'impianto.
Come già detto relativamente allo scarico finale nel Canale Usciana, l'AIA prevede valori limite in deroga a quanto riportato nel D.Lgs. 152/06 e s.m.i., o nei BREF di riferimento, unicamente per i parametri Cloruri e Solfati.
Nel fissare i VLE (Valori limite di Emissione) allo scarico da parte della Regione Toscana che ha rilasciato l’autorizzazione è stato tenuto conto, per ciascuna delle sostanze pericolose caratteristiche del ciclo conciario individuate dalla norma, della diluizione operata dalla miscelazione delle acque reflue di origine civile o prelevate dai pozzi per il funzionamento dello stesso impianto, in accordo alla specifica autorizzazione della Regione Toscana.
ARPAT effettua il campionamento mensile in accordo a quanto previsto dall’AIA (Tabella 10 dell'Allegato B). In particolare, sono stati effettuati i campionamenti nelle date 5 agosto, 14 settembre 2021 per il controllo allo scarico finale nel Canale Usciana, su tutti i parametri previsti dalla citata Tabella.
A differenza dei primi 7 mesi, in cui era emerso il rispetto dei VLE per tutti i parametri previsti, i risultati allo scarico finale nel Canale Usciana hanno evidenziato superamenti dei VLE per i parametri COD, BOD5 in occasione del campionamento di agosto. In sede di controllo è stato accertato che i superamenti sono riconducibili ad uno sversamento accidentale di prodotti a base di soluzioni metanoliche nel trattamento terziario (Fenton). Tali soluzioni sono abitualmente dosate nelle vasche di ossidazione biologica secondaria nel periodo estivo, per tamponare l'abbassamento stagionale del carico organico afferente al depuratore.
Alla luce di ciò ARPAT ha irrogato un'ammenda alla Ditta, in applicazione alla procedura di estinguibilità dei reati ambientali di cui alla parte VI-bis del D. Lgs. 152/06 come modificato dalla L. 68/2015.
Nel mese di settembre invece tutti i risultati erano nella norma, anche al netto del fattore di diluizione, per quanto riguarda le sostanze pericolose di cui alla Tabella 5 dell'Allegato 5 alla parte Terza del D. Lgs. 152/06 e s.m.i..
Tutti i valori analitici relativi all'attività di controllo del bimestre sono riassunti nella seguente tabella, dove in rosso sono evidenziate le sostanze pericolose sopra citate:
Testo di Andrea Villani in collaborazione con il settore CID
Fonte: ARPAT
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